Questo è il senso di questo periodo. Arriva luglio e le riflessioni non mancano. Mentre gennaio diventa il mese nero, luglio si trasforma nel mese delle riflessioni.
E delle paranoie. E delle incazzature.
Ciò che mi preme di più è il senso del sentirsi trascurati. Mi hanno insegnato a darmi al 100% nella vita, liberamente e sfrontatamente. Probabilmente è un aspetto di gratitudine verso il mondo che i miei genitori, in particolare mio papà, hanno voluto trasmettere, diventando me medesima, "merce" nelle contrattazioni amicali, relazionali e lavorative. Dove c'è un raggio, c'è Sole.
Questo darsi incessantemente, spesso inceppa. E questi sono i casi più frequenti dell'inceppamento. Che tradotto significa: statemi alla larga.
- l'Io di più. La grande moda social, quella della condivisione sociale, di quel che si fa, legge, visita. Tutti grandi esperti, pochi gli intenditori. Tutti grandi luminari, pochi gli illuminati. Consigli dispensati a go-go, L'Io che mette mi piace a tutto, ma è pronto a criticare tutto. l'Io che non ascolta altro che la propria ragione e vuole che tu sia il suo adepto. Si tratta dell' Io "che faccio di più di te", che "piaccio alla gente più di te". L'Io che "mi faccio i cazzi tuoi, ma non mi ricordo nemmeno più la tua voce".
E' l'Io più superficiale che esiste, eppure il più famoso e diffuso.
- entusiasmo, schiaccia entusiasmo. Ovvero quando chi ti vuole schiacciare, usa l'entusiasmo, smorzando il tuo, criticandolo e reputandolo debole, insignificante, illogico, storpio, difficile. E si prodiga ancora di più, per emergere. Spesso è l'ego altrui che agisce, con una pizzico di gelosia e una manciata di invidia. Quando cozza con me. Bum, sparisco.
- il fancazzismo. Ovvero quando inceppi in rapporti in cui devi costruire tutto da solo. E l'altro/a sta passivo ad aspettare. O almeno, così te la dà a pensare: sotto sotto, il piano sornione è costruito ad arte, per spremerti fino all'ultimo. Tipico del mondo del lavoro: le soluzioni sono abbandonare il lavoro o un pestaggio. O la vendetta. (ultimamente opterei per opzione 2... )
- il senso di colpa. Il grande dogma nascosto della Chiesa, usato ad hoc dai migliori mancati preti e suore. Chi lo usa sa è essere spietato, per sfruttarti e sfinirti. Perchè sa che la leva è usare la tua immensa gratitudine.
Ora ditemi voi, ce ne sono altri casi, di spietati e altamente usati?
Che sto perdendo il senso dell'orientamento in questo luglio caldo e avvilente.
Di una cosa sono certa: la mia riflessione nasce da un fatto.
Il mio essere Sole non ammette trascuratezza, pena l'oscuramento del pianeta tutto. E non ammette di essere trascurata.
E domenica scorsa l'ho capito, mentre ero appesa alla corda, arrampicando la parete ovest delle Cinque Torri: per un attimo ho perso la fiducia del mio amico, a cui ero legata, che si era distratto in chiacchiere.
Eh no, cazzo, questo non si fa!
Tanti argomenti, tutti interessanti :) Di più in questo momento mi trovi concorde (scusa il gioco di parole) sull' "Io di più". Motivo per il quale ho segato recentemente e gioiosamente gran parte dei social. Che senso ha, come dici tu, permettere l'ingresso nel proprio quotidiano a persone che non si ricordano nemmeno più la tua voce. Esatto. E concordo sulla mania ormai diffusa di giocare al "di più". Che noia. Persone che hanno bisogno di avere (di più) perché non sanno essere, non sanno vivere con un equilibrio o non l'hanno ancora trovato.
RispondiEliminaE' invece molto interessante ritrovare in parte le stesse riflessioni in un altro blog, dove non c'è tutto lo schiamazzo e i mi piace a mozzo dei social. Quindi grazie, scambio interessante. Manca solo una tazza di té :)
Mi resta una domanda però: tu come hai deciso di gestirlo/evitarlo il caso "io di più"? Io per ora mi limito a ignorare... ma magari tu hai avuto idee più felici.
Cara Erbaviola, grazie per il tuo prezioso intervento! e mi rilassa che pure tu la pensi come me, non mi sento fuori luogo, un'aliena in casa mia! ;)
EliminaIl "di più", personalmente è essere quella che sono, con i miei limiti e ignoranza. Quello che scrivo, ascolto, faccio e consiglio è sempre frutto di esperienza fatta sulla mia pelle. Il sentito dire per me non esiste, ci metto la faccia.
Il "di più" degli altri, quello che rappresenta la superficialità si sgamma subito. Un'amica, a cena un mese fa, parlando di droghe e di un libro di racconti nello specifico, se ne esce che s'è presa Saviano. Al che dico - e quindi dimmi a riguardo, non l'ho letto, mai lo prenderò, ma sono curiosa ... - Beh, non l'aveva letto, e manco lo farà perchè "non ho tempo di leggerlo!?!!!".
C'ho riflettuto: ci riempiamo di cultura apparente per apparire?
Mi sa che è quello che il sistema vuole: renderci automi e privarci del tempo per crescere, acculturarci, soddisfazione le proprie passioni.
Non mi so difendere, ho scelto una via solitaria, che non snobba, ma nemmeno va in cerca di quelle persone. Non è la via felice, Erbaviola, però è quella che rende più tranquilli, veri e in pace con sè stessi.
Un abbraccio :)
Intanto, dico all'amico in cordata con te, non si fa, anzi, non farlo più. Quanto alle riflessioni, buone e condivisibili, dico che il mondo di oggi, giocato sui social network, non è altro che il nostro mondo, dove si riproducono, con le differenze del caso, le stesse dinamiche. Questo è più che certo, ne abbiamo prove tutti i giorni: possono nascere amicizie vere e profonde (anche di più di quelle del vero), amori, rapporti incasinati, drammatici, belli ... con te è l'ultimo che ho detto (e anche il primo, perchè no?).
RispondiEliminaCaro Alligatore, quell'amico l'ho già rimproverato in palestra. A dire il vero, mentre lo tenevo in una via difficile, s'è azzardato a dirmi di stare attenta, di non perdermi nella musica che stavano dando in diffusione (la mia!!! Black Sabbath, David Bowie, Led Zeppeling, Foo Fighters!!! ho arrampicato fantasticamente!!!)... e lì gli ho ben risposto, che alla pari non si permetta di guardare gli altri quando arrampico io :))))
EliminaCondivido che la nostra è una bella amicizia vera e profonda :)
Riguardo al mondo social, hai ragione che è la riproduzione del mondo di oggi. Ma molto più amplificata. L'accesso a quello che si pubblica, piace, fa, ascolta (...), e a disposizione di molte persone, e questo riscontro virtuale accresce un'autostima falsa. Noto che, chi pubblica foto di sè stesso, poi ti viene a riferire "ho avuto 49 mi piace!". E' la disfatta della comunicazione.
ti presento una mia amica che va spessissimo in montagna, vedrai che lei non si distrae mentre fa sicurezza. Attenta però che la ragazza viaggia alla grande, pochi mesi fa si è fatta tre seimila in Nepal
RispondiEliminaPer il resto...
è tutto un grande mercato, con la merce bene in vista, tu prendo solo ciò che davvero ti aggrada
Charlie,io sono una schiappa! non reggerei! brava la tua amica, tutta la mia stima sai (e invidia :) )
EliminaAl mercato che intendi te faccio proprio così! però inevitabilmente ci si scontra con tutto il resto di mercanzia! aiutooooo!!!!
per me luglio è il periodo in cui non capisco un cacchio, nemmeno quello che leggo!
RispondiEliminaKermit, che intendi ;) che non capisci un accastracca delle mie fantasiose elucubrazioni di luglio ???? :D
EliminaLuglio dovrebbe essere il mio mese preferito ma quest'anno non sta andando alla grande.
RispondiEliminaUn abbraccio
Cara Kylie, tra bernoccoli e varie ti credo! Un abbraccio
Eliminache pensare è come scrivere solo che non compare, ma credo che sia più importante anche perchè il secondo senza il primo non esiste
RispondiEliminaErnest, quindi meglio pensare ed agire?
EliminaE valutare lo scrivere come forma pensiero ?
D'accordo su gran parte dele tue riflessioni, ma nonostante questo, mi verrebbe solo da dirti che luglio non è il mese giusto per incazzature e paranoie. Spero non mi troverai superficiale se l'unica cosa che mi viene da dirti è: splendi, ridi, godi!
RispondiElimina@Cri, non sei superficiale! io anche se incazzata appaio splendente! ;)
EliminaUhm.. sì sì, sono proprio pienamente in linea con la tua riflessione. Grazie anche a te, per i buoni (e pacificanti) stimoli che mi hai offerto qui ;-)
RispondiEliminagrazie Minerva ;)
EliminaIntanto brava che hai il coraggio di appenderti lassù tipo uomo ragno...io morirei di paura!!
RispondiEliminaSono in sintonia con te, su questi punti...si ritorna alla grande fregatura che chi dà di più è anche quello che poi soffre di più quando gli altri lo trascurano.
Penso che il senso di colpa sia l'arma più subdola che l'altro possa usare contro di te, ormai sono un'esperta. Il "mi faccio i cavoli tuoi ma non mi ricordo più la tua voce" fa rabbrividire: i rapporti si sfasciano eppure pretendiamo di essere tutti "amici". L'amicizia è un "duro" impegno, richiede molta più cura di un pollice in su sotto i tuoi post.
Detto ciò, non rovinarti luglio, che è un mese così bello! Bacioni