martedì 19 marzo 2013

Educazione Siberiana: la mia visione delle cose

E' sempre così: profonda delusione, sconcerto, e confusione.
Questo accade dopo la visione di un film, tratto da un libro letto.
E ritorno dopo tre settimane un po' incazzata, anche se non c'ho ancora le forze per dimostrarlo, l'influenza m'ha atterrato anche i neuroni della scrittura, ma lo sono credetemi.
Si tratta di Educazione Siberiana, di  Gabriele Salvatores, tratto dall'omonimo libro di Nicolai Lilin.

La lettura del libro è stata sconvolgente. Ho uno strano rapporto con la violenza, la durezza, e la vita aspra: mi attraggono da pazzi. Nonostante la mia natura sia pacifica e antiviolenza, poi mi ritrovo ad apprezzare gli aspetti rudi di queste storie. Ma, c'è un ma. Questa violenza, è data da un' EDUCAZIONE, derivante da una cultura, quella siberiana. Un popolo che subisce una vera violenza, deportato a sud ovest della Russia dal regime comunista, ma che si appende alle proprie radici, tramandandole con dedizione, di generazione in generazione, per non perderle e rinforzarle ancora di più.
Amicizia, famiglia, carcere, protezione dei deboli, significato dei tatuaggi, gerarchia criminale, importanza della donna, attaccamento alla religione: questi sono solo alcune tematiche, che rendono dignitosa e rispettabile la loro vita. Leggendo, non ti accorgi che hai a che fare con criminali, ma ti avvicini al loro cuore, in particolare alla sensibilità di Kolima (Nicolai Lilin). Mi ha subito ricordato Shantaram..., ne parlai qui. Due uomini che associo, forse per il coltello in mano che li contraddistingue e l'animo che mi attrae...chissà! Di scene romantiche non ce ne sono, non c'è nemmeno il tempo e la volontà di scrivere di questo: è un libro che parla di EDUCAZIONE, e questa è la prospettiva giusta per leggerlo.
"...base morale che prevede umiltà e semplicità nelle azioni di ogni singolo criminale, e rispetto la per libertà di qualunque essere vivente ...". Sembra una contraddizione ma non lo è proprio. La loro violenza è mirata a determinati ceppi sociali (banchieri, militari, politici, polizia...). E negli animali hanno un rispetto assoluto. La  loro uccisione è esclusivamente legata al proprio sostentamento, (che in Siberia deve essere ben alto), e non per divertimento e scempio. Questo mi ha aperto il cuore.

E poi il film. Ammetto, Salvatores mi piace! Puerto Escondido, rimane tra i suoi, il mio preferito.
Ma Educazione siberiana... non trasmette la vera educazione siberiana.
Regole  non rispettate, (ad esempio...la picca non viene regalata da un parente, a un novello criminale, ma da un vecchio estraneo alla famiglia...), situazione famigliare stravolta, una storia d'amore inesistente, personaggi mescolati, un'inimicizia inesistente, un finale che non trovo nel libro...e il vortice dei miei pensieri mentre lo proiettavano, era di confusione pura, un groviglio di informazioni da ripulire e non sporcare con la nuova visione di Salvatores.
Si accendono le luci, guardo mio marito, e gli dico..."leggiti il libro, non credere a quello che hanno detto qui..." e quindi ora se lo sta leggendo lui, e spesso si ferma...mi dice che è tutt'altra cosa, dà ragione ai miei pensieri, e quindi non sono così pazza, le mie considerazioni sono vere.

Poi leggo in rete che a molti è piaciuto, ok bravi;
Poi leggo che per esigenze con il pubblico americano, è stato "rivisitato", ok. Ma nel libro si dice "perchè fuggire dal regime sovietico, per finire un quello americano..." quando a loro ragazzini viene vietato qualsiasi materiale (vestiario, musica, riviste) che riconduca all'occidente, in particolare agli Stati Uniti.
Poi leggo che tanti l'hanno letto, e visto. E non accennano che nonno Kuzja non è il vero nonno di Kolima, e nemmeno vive con lui, e nemmeno dona a lui la picca...che il padre non gli è morto, che ... insomma...
E poi leggo, e poi leggo...e poi leggo, e poi leggo...

Ed è qui che mi soffermo: leggiamo e osserviamo, facciamoci un'opinione, anche contrastante rispetto alla massa, ma facciamoci una propria e dannata , personalissima opinione. Che vada al di là del fatto "ma è la sua vera biografia", perchè diciamocelo, tutto che ciò che è distante dalle nostre abitudini ci sembra irreale, è la paura del nuovo, dell'irreale, dello sconosciuto.
Sfidiamoci !!!! Non facciamo prendere dal vorticoso mondo del controllo delle nostre idee!
Leggiamo, informiamoci e andiamo oltre ogni singolo ostacolo.