C'è poco da dire, a me il Natale non piace, però adoro farlo.
Così non si capisce, lo so, ora spiego.
Natale fin da piccola è significato l'arrivo di Gesù bambino, passaggio di Babbo Natale (con tour organizzato dalla parrocchia) che mi sono beccata fino all'età di 14 anni perchè il mio fratellino è un po' più g-g-giovane di me, e così sopporta e supporta la causa, il mio regalino l'ho ricevuto sempre così.
Mai cose sfarzose. Sono stata educata a non sprecare, ai sacrifici e ad accontentarmi di quello che arrivava. Poi a seguire sempre Santa Messa, e canti e coro.
Dopo anni di solita routine, il Natale nella mia vita ha preso una via tortuosa, l'assenza di mio papà dai 17 anni in poi l'ha reso spoglio e senza senso, ci mancava che l'amata nonna materna poi venisse a mancare la notte di Natale 10 anni fa per rendere la festa di un'infelicità unica. La festa del Natale l'attribuivo, e tutt'ora è così, alla festa della Famiglia, e queste assenze sono stati pezzettini staccati che non possono essere rimpiazzati.
Si cresce, e accanto a questo sentirmi zoppa, ho cambiato anche il mio punto di vista verso la cristianità. Il mio credo è cambiato, diminuito forse, maturato o regredito (non so, dipende dai punti di vista), mi sono allontanata da messe e riti cattolici, sviluppato una mia coscienza religiosa slegata da libri, dogmi e abitudini familiari. Inutile poi che faccia l'ipocrita con me stessa e andare a messa solo alle feste comandate, non ha alcun senso e non dà nulla a Me, Elena.
Così il Natale è divenuto la festa della famiglia, e della presenza. E così l'ho festeggiato.
Il Natale religioso l'ho rispettato a modo mio, la tradizione e i valori hanno comunque contribuito ad essere quel che sono, così un bellissimo presepe con le statuine di quando ero piccina e la capanna fatta da mio papà anni e anni fa hanno riempito un angolo dell'ingresso di casa: questo è il simbolo di rinascita che ho voluto rappresentare a casa mia; a ricordarmi ogni giorno che la Vita c'è sempre e va rispettata e benedetta, il rinnovamento è lì di fronte a noi, basta volerlo vedere, e poi il bue e l'asinello non sono lì come sacrificio....e a me piace assai questa cosa!!! ^^
Poi l'altro simbolo quest'anno è stato il mio albero della Vita. La mia betulla s'è prestata a donarmi un ramo, reciso nel momento in cui soffre poco, fine autunno, quando i suoi rami non lacrimano linfa. Ogni ramificazione l'ho adornata con foto: io, io e Ale, Ale, e noi e amici, e i figli degli amici, e le nostre famiglie. All'apice del ramo "via dell'angelo custode", ricordo di Lucca, simboleggia la mia stella protettrice che fin da piccola mi accompagna. Nessuna lucina quest'anno. Ridimensionare i consumi, questo il mio motto. Iniziando dall'albero. Le luci natalizie le ho relegate all'atmosfera delle candele.Un albero che non leverò alla fine delle festività, lo lascerò lì e lo integrerò con i momenti importanti di vita.
E poi arriva la convivialità, che a me piace assai. Ho offerto casa nostra per riunire la mia famiglia e quella di mio marito, eravamo in 10 e ognuno ha contribuito al pranzo portando qualcosina. Fiumi e fiumi di cibo, inutile elencare tutto ciò che c'era anche perchè qualcosina era anti-me... vi dico solo che la pietanza preferita sono stati i miei finocchi vegan, precedentemente lessati e poi gratinati con mandorle tritate finemente e spolverata sempre di mandorle a scaglie, un filo d'olio e poi un giro di grill e il gioco è fatto!
Il regalo più bello, un sms ieri mattina di mia mamma, in cui diceva che è stata veramente una bella giornata quella di Natale. Il suo animo duro, lesionato da molte dure lezioni di vita, quando riesce ad esprimere le proprie emozioni fa gioire il mio cuore. Grazie a lei.
Io e marito ci regaliamo
questo, 5 giorni i primi dell'anno lontano da tutti e immersi nell'essenzialità. Un'altra zona d'Italia da visitare, abbastanza vicina alle mie adorate zone dell'alto Garda, che adoro, sembrano uscite da una storia di Tolkien,sono zone magiche ^^
Biscotti, croccante, tisane e sacchetti di lavanda. I miei regali fai da me. E poi libri, presi
qui, scelti con il cuore e in sintonia con l'ElenaSolePensiero e poi altre cosucce mirate e utili. Nulla di superfluo; i regali poi alla fine sono belli, a me piace farli e anche riceverli, però bisogna pensarli bene, sono una sorta di investimento che si fa per chi amiamo e per noi, che li vogliamo veder utilizzati. Non sopporto i ricicli, li ritengo così ipocriti, piuttosto non si fa nulla. E ciò che non va o si dà in beneficenza, o si utilizza per i giri di tombola di Santo Stefano ^^ (ah, mega successo ieri, c'ho ancora uno scatolone zeppo di ricicli e cose inutilizzate da sfoggiare il 31 e il 1!!!)
E allora, il senso di questo mio Natale, che non mi piace, ma mi piace farlo?
La presenza. Essere presenti e essere nel presente, ricordare ogni giorno che il sole sorge e quando tramonta è comunque là ad aspettare di risorgere il giorno dopo. Il Natale è il simbolo di rinascita edi vita, senza dimenticare che il passato ci insegna ma non si può rivivere, e il futuro si può progettare, ma non vivere. Rimanere nel presente, ricordarsi di questo, anche quando le nubi scoraggiano e ci fanno piangere. Non dimenticare l'amore che ci ha messo al mondo, dare spazio alle nostre famiglie che non ci siamo scelti, ma che sono sempre lì ad accoglierci.
Il mio albero della Vita me lo ricorderà ogni giorno dell'anno...
.... e così Natale ogni giorno.