"Oggi tuttavia non si può soltanto piangere,
è tempo di imparare qualcosa"
Quelle volte che vado ad arrampicare a Erto, e la terra che calpesto è quella del monte Toc franato a valle, e mi immagino le pareti che mi appresto a scalare lunghe più di 200 metri come 50 anni fa, tutto mi sembra così surreale. Brividi e commozione mi trapassano.
Ricerco il silenzio, per condividere il piacere della risalita con lo spirito di quella valle, ma corriere di turisti urlanti e moto che sfrecciano spesso rovinano il raccoglimento. C'è chi ti urla chiedendo dove sia il bar, chi ammira quello che stai facendo, ignorando il luogo dove sono. Manco immaginano l'origine della terra che calpestano.
In questo documentario trasmesso in una tv svizzera, trovo che sia chiaro ciò che accadde la notte del 9 ottobre del 1963.
Non ho parole da aggiungere, in silenzio per ricordare.
...grazie per ricordarlo
RispondiEliminaUna tragedia davvero orrenda...
RispondiEliminaMoz-
Una tragedia che era annunciata e che oggi vive solo di celebrazioni e molta indifferenza.
RispondiEliminaGrazie per il ricordo.
Come ho detto da me, conosco il tuo amore, vero, per quelle terre, e come voli alta, con il corpo e lo spirito ... l'altro libro sul Vajont, me l'hai fatto conoscere tu, non a caso, facendomi riscoprire quella tragedia (dimentichiamo in fretta, purttoppo, e servono amici e/o blog, pubblicazioni, che tengano viva la mente).
RispondiEliminaGrazie per questo post, Sole.
RispondiEliminaLeggo solo ora questo importante post.
RispondiEliminaBuona domenica cara!
In effetti , mia cara Sole, ci dovrebbero essere luoghi che andrebbero rispettati come si conviene..
RispondiEliminaMa come vedi , in questa società alquanto strampalata, chi ha più giudizio lo dimostri e come diceva la mia saggia nonna"dove non ce n'è non se ne può prendere"!!!!
Un bacio speciale!
Passavo di qui...un salutino :)
RispondiEliminaGrazie a tutti per essere intervenuti in questo post! siete speciali!
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