Ricordarsi delle cose non deve sempre essere prerogativa di una data; se ci teniamo veramente a qualcosa, sentiamo la necessità di farlo ogni giorno, come avviene per le persone che amiamo: non pensiamo a loro solo il giorno del compleanno, ma costantemente. Vero?
Ieri, 8 giugno, era la giornata mondiale dedicata agli oceani.
E a tutti gli esseri che vivono nel mare, che lo popolano: l'oceano è la loro vita e il loro ambiente. Gli oceani e il mare che oramai sono diventati la nostra discarica, dove la pesca è la "forma buona" della caccia (a tal proposito mi rivolgo a quelli che dicono "poverino, non mangio il fagiano perchè gli hanno sparato", eppure poi si cibano del branzino pescato con l'amo, o che ha visto la propria libera vita svanire da una rete... è ipocrisia questa, capito ???? [e poi il pesce cucinato con l'occhio, non vi colpisce dentro???]), dove si effettuano esperimenti nucleari e si trivella.
Una giornata dedicata a loro. Che deve diventare "ogni giorno dedicato a loro".
Sensibilizzarsi all'ambiente: per me è una cosa ovvia, ma forse serve una rieducazione in merito. Vi invito a essere curiosi, quella curiosità di scoprire cosa sia un ambiente marino, ricordarsi che è come il giardino di casa propria che vogliamo e pretendiamo sempre pulito, e quindi essere sensibili alla sua salvaguardia. Tutto qua. Semplice. Invece di gossippare, basta solo curiosare e far brillare i propri neuroni per una valida causa, comprenderla e renderla una propria abitudine. Scegliere da dove partire diverrà una sfida con voi stessi ;)
Una canzone, tra le mie preferite, "Amongst the waves" dei Pearl Jam, sentita e voluta per la causa della salvaguardia degli oceani.
"...Riding high amongst the waves
I can feel like I
have a soul that has been saved
I can see the light
coming through the clouds in rays ..."
Ho quasi finito di leggere 'L'oceano di plastica', ed è davvero sconvolgente quello che si trova attualmente al largo degli oceani, vere e proprie isole di plastica che stanno uccidendo milioni di pesci e di uccelli (le immagini di autopsie di albatro con lo stomaco pieno di tappi di plastica è allucinante!). E la tragedia non è solo degli animali, non è necessario tanto altruismo, si può anche solo egoisticamente sapere che alla fine della catena alimentare c'è l'uomo, che si intossica quindi anche mangiando pesce pescato, oppure pensare che l'inquinamento dei mari stravolge l'inero ecosistema e si ripercuote su tutto il pianeta dove, fino a nuove strabilianti scoperte dobbiamo vivere anche noi.
RispondiElimina@Cri, grazie per il tuo contributo. Dà un valore aggiunto a quello che volevo testimoniare. L'importante è iniziare, accorgersi che qualcosa non va, piccoli passi, ma debbono esser fatti da più persone possibili!
RispondiEliminaL'intossicazione dell'uomo a tavola: altra bella tematica che mi sta a cuore...(esempio: vedo gli amici che "alimentano" i loro bimbi con quella bibita marrone gasata mi inalbero... è diventata un'abitudine tale, da non pensare a quanto male possa fare!!! io persisto nella lotta pacifica a suon di parole e testimonianza ;) )
Condivido il post, mi esalto per il video e questa vostra conversazione, da dove devo prendere ispirazione per cambiare ...
RispondiElimina@Alligatore, te mi sa che il passo l'hai già fatto ...
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