martedì 24 luglio 2012

Osservazione raso terra

Passi incerti. Caviglie in vista. Scarpe da ginnastica, calzini, ma anche no.
Infradito a volte, e qualche sandalo.
Piedi che ci insegnano. Passo dopo passo, si va sempre avanti. Difficile muoversi all'indietro, non siamo fatti per questo. Lateralmente pure, diventa scomodo. E la visuale cambia completamente.
Ci aiutano a sorreggersi, nel qui ed ora. E permettono l'avanzata. Mai troppo oltre, del futuro ci aiutano solo a intraprenderne la strada.

Tra i ricordi di quand'ero bambina ce n'è più d'uno che mi vede accucciata a terra, seduta sulle caviglie, mani sotto il mento che osservo. Alcune  volte anche con le mani alle orecchie spaventata dagli elicotteri. [nella mia vita precedente forse vivevo in Vietnam durante gli anni 60, c'ho sta impressione ogni tanto, amo starmene sotto la pioggia e più volte mi sono sognata in trincea!]
E ora continuo a farlo: riposo le gambe dopo lunghe ore in piedi e osservo.
L'ho fatto pure dopo il concerto dei Cure e la sensazione è stata nuova. Mi sono soffermata su tutti questi piedi che andavano e venivano, attorniati da rifiuti gettati a terra. Un'altra realtà mi si è presentata a quell'altezza, sebbene fossi sempre lì dove pochi secondi prima me ne stavo a gambe dritte.
Il punto di vista può veramente cambiare a seconda della prospettiva da cui guardi, da come ti senti mentre osservi e da dove e come sei messo.
Perciò: piedi. Di ogni tipo e colore. Ma tutti piedi. Uguali e senza nome. Uguaglianza e assenza di giudizio raso terra. Passo veloce o incerto: non conta nulla, sempre piedi sono. Zoppicanti o regolari: sempre piedi sono. Leggeri e affaticati: sempre piedi sono. Storti, piatti, dritti, screpolati, ruvidi, morbidi, candidi, leggeri, affaticati, forti.
Non riesci a esprimere un giudizio dal basso. Messa alla stessa altezza dei piedi, non puoi farcela a giudicarli. E questo accade anche quando siamo uno di fronte all'altro. Se siamo uguali come possiamo permetterci di giudicare? Miriamo allo stesso orizzonte ed è quello che dobbiamo cercare di fare e ricordare, perchè viene molto più facile esprimere il proprio ego che la propria anima.
Non sono più di te, e te non sei più di me.

Così il ricordo di un fantastico concerto si amplifica di questa nuova scoperta.

E' solo martedì, ma mi sento molto "Friday I'm in love" ... non so che farci! ^_^

2 commenti:

  1. Ecco che tutto cambia, ti capisco in pieno, per me funziona quando sono dietro alla mia macchina fotografica e cerco nuovi orizzonti e nuove prospettive...e anche il giardino di casa, se ti ci immergi "davvero" può rivelarsi un vero microcosmo, ricco di vita e di nuovi punti da osservare e metabolizzare.
    Quando mi corico a terra, tutto cambia, anche come ti guarda la gente, quindi sei già parte del cambiamento...con un solo piccolo gesto.
    Good vibration!

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  2. Un punto di vista insolito.

    Un abbraccione

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^