La sensibilità è una dote, tutti l'abbiamo e tutti dobbiamo pretendere di svilupparla.
Spesso mi è stato detto di essere un'anima estremamente sensibile, vulnerabile. Mi piace mi venga detto, mi piace trasmettere questa mia dote, che affiancata alle mie "s-doti", le rendono meno pesanti.
E di sensibilità vera voglio urlare oggi.
Femminicidio, donne massacrate, uccise, lasciate sole, abbandonate, umiliate e derise. Donne, tantissime donne. Troppe forse. I numeri non scendono mai, non è colpa del caldo, non è colpa della crisi, non diciamo stronzate dicendo che chi ammazza
"è depresso", perchè qui non parliamo del perchè si uccide. Il perchè si uccide non deve avere alcuna risposta, questa domanda non dovremmo nemmeno porcela, perchè l'omicidio e la violenza non devono esistere.
Per fare cronaca si rincorre alla motivazione, sempre. Ma di fronte alla morte non voglio assolutamente dare alcuna GIUSTIFICAZIONE, CHIARIMENTO, SPIEGAZIONE. Donne muoiono, donne soffrono, donne rinunciano alla propria vita, non c'è bisogno di capire il perchè è stato fatto, loro sono le vittime, non chi le ha straziate e che "poveretto, è depresso, c'avrà la sindrome d'Edipo", "eh sì. ma è sempre colpa delle donne e di tutti i grilli che c'hanno per testa".
NO!!!!!! non fatemi sentire e leggere ste baggianate, che mi fanno rizzare i peli da quanto disgusto mi danno.
E faccio uscire la mia rabbia di fronte a tutto questo marciume giornalistico, che in titoloni mette in evidenza le "motivazioni" di un massacro. No, no...miei cari.
Non potete distogliere l'attenzione sulla morte, mascherandola di motivazioni. Non si può.
Non potete far diventare vittima chi ha commesso un massacro. Non si può.
Non potete giustificare i massacri. Non si può.
Non potete far perdere la dignità di noi donne. Non si può.
Non potete dare maggior peso alla giustificazione, tralasciando il fatto che una donna ha perso la vita. Non si può.
Non potete privare di amore queste vittime. Non si può.
La maggior parte di informazione mediatica è deformazione, soprattutto quando interessa la "cronaca". Ma qui non è solo cronaca, stiamo parlando di un clichè societario che deve assolutamente preoccupare. Ma dietro a queste righe lo leggiamo e lo capiamo il vero problema???
Col dovuto rispetto, in silenzio ascoltiamo dentro di noi questa notizia..."una donna massacrata a testate per terra dal suo uomo". Ripetiamocelo, non solo noi donne, tutti. Indistintamente. Ripetiamocelo, e proviamo a vivere la violenza che lei ha vissuto. Rendiamoci empatici per una volta, sorvoliamo le nostre convinzioni, la psicologia, i titoloni dei giornali, la bassezza dell'informazione corrotta.
Interiorizzandola, non riusciremmo nemmeno ad alzare la voce con chi salta la coda alla fermata del bus, se solo provassimo ad entrare, ad immergersi nel vero dramma. Con la violenza non si risolve nulla.
La via da perseguire, da rincorrere quotidianamente deve essere quella della non-violenza e dell'amore, partendo dall'empatia, dalla sensibilità. Non solo a parole, ma a fatti. La soluzione la possiamo dare noi, con la nostra testimonianza di non-violenza, quotidiana e persistente. Non è retorica bensì concretezza.
Voglio ricordare l'ultima vittima, Alessandra di Villaricca (NA), 36 anni con una figlia di 6 anni, brutalmente massacrata da un uomo.