mercoledì 10 ottobre 2012

Scelte e responsabilità veg*: il lato materiale della cosa...

Ogni tanto non fa male ritornare su tematiche a me molto care che riguardano vegetarianesimo, etica e controllo del pensiero delle masse. In giorni come questi, in cui ci vengono spiattellate notizie che riguardano unicamente aliquote in aumento e dis-aumento e manovre congiunturali o "maestrali", fatte ad hoc per impennare gli umori e far correre tutti al consumismo spietato, ripenso a cosa sia per me il consumismo, legato soprattutto a una scelta vegetariana, scelta di vita mia e personale, come tutte le scelte dovrebbero essere. Ricordiamolo bene. Perchè queste riflessioni? perchè in tutto ciò che ci circonda -  il soldo, la notorietà e l'essere/avere di più - danno il valore aggiunto. Così in apparenza.
Allora anche qui, trovo dieci motivi dal risvolto materialistico,  che mi fanno dire sì alla mia e personale scelta vegetariana (che nulla di materialistico c'ha...)...

1) avvicinarsi al vegetarianesimo comporta una maggiore coscienza di ciò che si mette sul piatto, ecco quindi che le cose più schifose e ricche di conservanti, coloranti e additivi non le prendo: risparmio in salute, risparmio in ecologia (meno rifiuti) e risparmio in termini economici

2) recupero e riciclo: diventa una sfida personale quella di sfruttare al massimo tutto ciò che ho in dispensa, senza buttare nulla. L'obbiettivo è disfarsi dei rifiuti andando a finire l'intero prodotto che ci sta dentro. (Non vi nascondo il grande rammarico di dover buttare dei fondi di cereali che han preso le farfalline con il caldo eccezionale di agosto: è successo, una lezione per il prossimo anno)

3) non cibarsi di carne comporta una maggiore tranquillità e pacatezza, lucidità mentale e forza fisica. La lucidità permette di distogliere lo sguardo da pubblicità e altre amenità che ci convincono che non stiamo attenendoci ai corretti schemi societari che impongono di essere diverso dalla propria indole, quindi meno pubblicità e meno controllo della mia mente, che sceglie cosa acquistare e quindi non si fa imbambolare da quell'offerta o dal miglior prodotto presente nel mercato

4) la salute ne guadagna. Da maggio 2006, di grave, ho avuto solo un'otite con quasi perforazione del timpano, manifestatasi in fase d'atterraggio rientrando da NY, probabilmente avevano iniziato a togliere la decompressione, era il primo dell'anno e la fretta era tanta... Che ho curato a modo mio... anche qui ho scelto di prendermi cura di me stessa, responsabile di me stessa. I mal di testa che quotidianamente mi attanagliavano sono spariti. L'ultimo attacco risale a un anno fa, post mozzarella avariata. E' consumistico anche star male e prender le medicine, e farsi accusare da chiunque che star male è un delitto. Io opto per malattia => richiesta del corpo di riposare => mi occupo di me stesso => sto nel dolore, significherà pur qualcosa sto messaggio che arriva dalle proprie viscere??? e quindi opportunità di star a contatto con sè stessi e meno soldi alle lobby farmaceutiche.

5) orto e cura della terra. Sembra una cosa ovvia, ma c'è ancora chi non apprezza l'energia dell'appena raccolto, che oltre a darci prodotti sani e controllati a km zero, ci rifornisce di vegetali a un prezzo molto concorrenziale. E poi prendersi cura anche di una sola pianta di basilico, tanto per iniziare, dà grandi soddisfazioni al cuore. Provateci.

6) risvolto etico-economico: le scelte al supermercato ricadono sempre più spesso su prodotti equosolidali, in confezioni eque, prediligendo lo sfuso e i prodotti che non sono di origine animale. E poi il fatto di spendere anche qualcosina in più ci fa porre attenzione agli sprechi, al non acquistare cose inutili e a selezionare prima di tornar a casa con le borse piene. E' una cosa "naturale", che avviene automaticamente nei veg*. Appunto. E consiglio pure di scrivere una lista di quello che manca. Appunto.

7) si risparmia in tempo. La cucina veg è veloce e fantasiosa. A volte lesso dei cereali e legumi, due volte la settimana in discreta quantità. Li ripongo  in frigo, e all'occorrenza li unisco a verdure saltate, in polpettine, in abbinata a spezie ed erbette. E mi occupo delle mie passioni con quello che risparmio :)

8) si guadagna anche in esaltazione dei sapori. Il nostro organismo, senza la carne, si appropria dei propri sensi. Se ripenso alla fettina, ricordo che non sapeva di nulla. E' la cottura a dare il sapore, con le spezie aggiunte e le marinature. (La carne di per sè sa di marcio...) (lo so, c'azzecca poco, ma sempre valore aggiunto è!!!)

9) il fabbisogno della bilancia del cibo, a livello globale, non viene intaccato da chi sceglie veg*, sia a livello di dispendio di cibo relegato agli allevamenti, che nei consumi di acqua e anche a riguardo dello sfruttamento dei terreni. Vi invito a leggere questo articolo di Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio, dal blog che hanno ne Il Fatto quotidiano. Se volete sbellicarvi dalle risate, leggete pure i commenti. L'accanimento dei veg* e dei non veg* è fuorviante alla tematica. Questo mi crea pure dispiacere, però le risate hanno la maggiore...poveretti (!?!!)

10) economia domestica, in termini di vero risparmio in monetine perchè non vengo invitata a cena proprio perchè la mia scelta sembra vincolare il mondo intero quando devo essere invitata fuori o a casa di qualche amico o famigliare. Così mi ritrovo spesso a casetta per cena.

E' stato difficile trovare tanti punti "consumistici" e materialisti in questa mia scelta. Prendiamola come un gioco. A calcare che le scelte sono sempre tante, diverse, ma che soprattutto sono legate a un aspetto individualistico e di responsabilità.
Vi ricordo che la mia scelta fu derivata da una iniziale necessità a ritrovare la salute per poi diventare cosciente scelta etica.

La scelta di dieci punti era per lasciare un interessante link, in cui i dieci riguardano la scelta di rivolgersi o no,  al proprio medico, tratto dal sito www.disinformazione.it ...

... ricordate: scelte e responsabilità...


9 commenti:

  1. Scelte che ho intrapreso moltissimi anni fa e che adesso sto perfezionando con ottimi risultati. Bel post.

    Baci

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  2. scelta che non potrei mai fare, morirei di fame, ma che ovviamente rispetto (però in effetti quando invito a cena qualche amico/a veg* è un dramma per me!)

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  3. Grazie del post e della tua visita sul nostro blog. meatlessmondayitaly.blogspot.it
    naturalmentefelice.com

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  4. Condivido i dieci punti e ti invidio per la scelta di non mangiare carne, io, che la mangio il meno possibile (è vero, senza la cottura, senza qualche spezia a coprirne gli odori/sapori, sarebbe poco appetibile... una verura invece la mangi cruda).
    p.s. che dramma c'è ad invitare ad una cena uno che non mangia carne? Che tristezza questa gente priva di fantasia, idee, chiusa nelle sue certezze del c...

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  5. per ora ti lascio una cosa, poi ti lascerò le considerazioni ^_^
    http://correndomiincontro.blogspot.it/2012/10/parmigiana-rivista-e-corretta-ottobre.html

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  6. Eccomi qui con il commento all'articolo che hai scritto.
    I 10 punti credo siano più o meno condivisibili da tutte le persone che compiono tale scelta, a differenza tua per me sono così evidenti ancorchè materiali, che non li reputo difficili da trovare (si vede che sono una tipo "pane e salame" è ^_^) e nutro qualche dubbio sul punto 3, avrò (anzi, sicuramente ce l'ho, in meno direi) un diverso livello di consapevolezza rispetto a te ma non ho riscontrato affatto questa riflessione nè in me, e tantomeno in moltissimi "vegan" che conosco, molti dei quali invece trovo mantengano un livello di rabbia, livore, cattiveria e rancore tali da farmi allontanare immediatamente.
    Per quanto attiene l'articolo sul Fatto Quotidiano bè, non ci sono commenti ai commenti, mi trovi in linea sovrapposta.....che tristezza la gara di chi la sa più lunga e di chi riesce ad offendere meglio fingendo di utilizzare un linguaggio educato e forbito.....

    il link a Disinformazione meriterebbe un commento a se e più approfondito. In sintesi, pur concordando sul fatto che la malattia è l'espressione di un disagio e pertanto meno si ricorre a medico e pasticca e meglio è, non trovo corretta la trattazione che ne fa il Dottor Mercola. E' una opinione del tutto eprsonale ovviamente e non possiedo il bagaglio di studi medici necessario per dissertare la questione, ma il Dottore li possiede e credo abbia un po' troppo stringato tutti e dieci i punti, che sono invece molto controversi e avrebbero meritato un approccio più approfondito; inoltre alcuni punti li tratta in modo completamente personale e non professionale, non citando le fonti (quasi nessuna) da cui ha tratto i dati di modo che, come caldamente suggerisce, se qualcuno volesse farsi un'idea più chiara non potrebbe farlo; infine pare che parli di indagini condotte negli USA con una campionatura del tutto limitata (1900 medici sono niente, per esempio) e di provenienza non ben definita, senza contare che non ci sono gli esiti definitivi di tali studi.
    insomma tu sai bene che io sono assolutamente contraria a farmacologia & Co, ma amo anche la chiarezza e l'obiettività per cui queste sono le mie note in merito.

    Hai sempre il merito di sollevare argomentazioni veramente interessanti e sulle quali mi piacerebbe che tutti si interrogassero almeno una volta....
    bacio ♥

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  7. @Kylie, bene! che bello!

    @Old man, benvenuto! e comunque mai dire mai ;)

    @naturalmentefelici, reciproco direi!

    @Alligatore, abituata oramai! peccato per la mia sindrome d'abbandono che ogni tanto se ne esce ...e la melanconia prende il sopravvento!!!

    @Barbara, grazie del premio!
    Il punto tre: è la prima cosa che ho notato in me, e gli altri hanno notata in me, pace e tranquillità e la vedo nei veg* che mi girano attorno e che prima non lo erano. Diciamo che non si annullano aggressività, ira e rabbia, si frenano, subentra maggiore riflessione e come dici te consapevolezza. Di quei veg* a cui tu fai riferimento io non so come cacchio facciano ad essere coerenti tra scelte di vita e quello che dicono/fanno...
    l'articolo di disinformazione, è uno spunto per raccogliere qualche opinione. Sono d'accordo con te, è veramente povero di bibliografia, ma mette di fronte il problema delle lobby farmaceutiche e dell'etica medica che spesso si allontana dal giuramento che hanno fatto (primo: non nuocere!). Interessante è un video di Marcello Pamio su prevenzione/creazione di malati immaginari e altre verità...
    http://www.youtube.com/watch?v=nhukqiDge28

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  8. Meravigliosa che sei e questi 10 punti li condivido pienamente! Hai detto tutto quello che c'e da dire riguardo questa scelta che ogni giorno diventa sempre più etica e ci insegna e guida verso le svelte più consone alla nostra persona, al nostro pianeta e agli amici animali ;)

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  9. @Cami, sono dei punti molto superficiali sai! però sono quelli a cui la gente tende di più...e quindi come tendo a fare di solito: testimoniare, testimoniare, testimoniare!!!!

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^