giovedì 14 aprile 2011

La Biologia delle Credenze

Finalmente ce l'ho fatta. Pochi giorni fa ho finito di lettere "La Biologia della Credenze" di Bruce H. Lipton.
A dire il vero non vedevo l'ora di finirlo, è un libro avvincente e illuminante sotto molti punti di vista, molto innovativo che tratta di un argomento molto delicato soprattutto per chi non è abituato a vedere la vita anche come entità di "energie sottili".
Lipton espone in maniera molto chiara il suo pensiero, dimostrando che quello che in effetti noi siamo, è frutto di ciò in cui crediamo, di ciò che ci viene detto, di come lo percepiamo e di come lo rendiamo nostro. Non è la genetica che determinata salute e vita, bensì l'ambiente che ci circonda, i nostri pensieri, esperienze, motivazioni, volontà, delusioni. La cosa che mi è piaciuta di più nella trattazione di questo argomento, oltre alla fluidità e un tono confidenziale usato nel testo, è stata la scientificità con cui l'argomento è stato trattato abbinata ad aneddoti ed esperienze di vita che hanno reso la lettura veramente piacevole.
In sintesibignami le cose che mi hanno colpito maggiormente sono queste:
- sono le cariche elettromagnetiche delle proteine che fanno sì che le proteine cambino movimento influenzando così metabolismo, comportamenti e vita, e non il DNA;
- l'epigenetica. La scienza che studia come ambiente (comprende anche l'alimentazione), stress ed emozioni, influiscano i geni;
- la membrana cellulare è ciò che attira o respinge le influenze ambientali, ecco l'importanza di curare la nostra membrana cellulare!
- l'affascinante energia che ognuno di noi emana! scoperta dai fisici quantistici (ma vedi te se una cosa così banale aveva proprio bisogno dell'avvallo scentifico...io sento il turbinio delle mie energie! e pure quello degli altri!);
- i farmaci infuenzano altamente le proteine; quest'ultime essendo concatenate e influenzando altre proteine, qualora prese d'assalto da un farmaco influenzano direttamente altre proteine, che a loro volta ne influenzano altre, che a loro volta... ecc ecc.... e poi il farmaco potendo girare liberamente nell'organismo, può direttamente andare ad agire in molecole con cui non c'azzecca nulla...e pure qui iniziano i guai....
- mi è piaciuto il capitolo in cui riporta la citazione di Ippocrate: "prima cosa non nuocere", il titolo del passo è "medici: i capri espiatori dell'industria farmaceutica", nulla di più vero e concreto; ancora mi sbalordisco di fronte a chi si rivolge al medico e viene innondato da medicinali che annullano sintomi e ne creano altri che poi devono essere placati da altri farmaci, e  si crea questa sorta di CatenadiSantantonioPluriEconomicaALoroFavore;
- la mente è energia, il suo frutto sono i pensieri e le credenze che  influenzano il corpo. Ecco che di fronte a questo, il miglior atteggiamento è l'ottimismo, un pensiero positivo conscio e inconscio. Immergersi in è emozioni ++ sia a livello conscio che inconscio. E' quest'ultimo dà i maggiori problemi perchè è quello radicato nelle abitudini e in quanto ci è stato insegnato dai nostir genitori (e anche qui dico: già si sapeva che non è il DNA a formarci, no???);
- Lipton chiude con dei capitoli dedicati a come affrontare nel miglior modo la vita. Ottimismo, attornarsi di gioia, e godere di quello che la gioia dà. Beh diciamo che in quest'ultimi capitoli, poco scientifici e molto zen, un po' si ripete, un po' mi fa sorridere lo scienziato spirituale, ma credo sia l'American Society che gli richiede questo...(beh sono stata poco pungente, ma avete capito cosa intendevo...no???)

Chiudo riportando un pensiero di Gandhi, che pure Lipton riporta nel suo libro:
Le tue convinzioni diventano i tuoi pensier.
I tuoi pensieri diventano le tue parole.
Le tue parole diventano le tue azioni.
Le tue azioni diventano le tue abitudini.
Le tue abitudini diventano i tuoi valori.
I tuoi valori diventano il tuo destino.

Buona lettura...E.

15 commenti:

  1. no no no.......non ho letto quasi nulla mi devi scusare, il bignami non mi permetterebbe di gustarmi il libro che invece mi ispira moltissimo e voglio procurarmi :))

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  2. uhm.. interessante.. scusa, ti seguo da poco: sta facendo un percorso di naturopatia?
    un abbraccio

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  3. @Bibi: dai stuzzicante il bignamino! procurati il libro, ne vale la pena!!! Ora mi sono buttata sul "Medico di me stesso"... ho voglia anche di qualche libro di cucina, ma aspetto il VeganFest se trovo lì qualcosa!!!

    @Sibia: ciaooo!!! nel "tempo libero" studio naturopatia, sono oramai all'ultimo anno, la realizzazione di un sogno, impegno e dedizione, notti passate a studiare ma la passione paga i sacrifici! Un abbraccio

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  4. che bello, è un percorso che tenta molto anche me... solo che è un pasticcio con tutte ste scuole... :D

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  5. Mi sono lanciata, arrivata a 30 anni, con molte rinuncie alle spalle non potevo accantonare anche questa. E l'ho fatto. La scelta delal scuola è difficile, ce ne sono molte, alcune affascinanti ma poco concrete. Io ho scelto quella di Costacurta di Trento: forniscono la base senza tanti fronzoli, poi ci si specializza dopo in base a proprio sentire; insegnanti competenti e grande valorizzazione della persona!

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  6. Anonimo15.4.11

    Ciao Elena, il libro di cui parli dev'essere molto interessante e vedro' di aggiungerlo alla mia biblioteca...Abbiamo molti interessi in comune e mi è piaciuto molto leggere il tuo post come anche i commenti che vi ho trovato. Giusto ieri sono andata a parlare in una scuola di naturopatia qui vicino casa mia e stavo proprio valutando l'idea d'iscrivermi al percorso. Ma dimmi, li' da voi a Trento, il diploma di medico naturopata è riconosciuto dalla regione? Qui da noi ancora no e questo è il principale motivo che mi spinge a pazientare un po'...alla prossima, Anna.

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  7. ottimo! ora gli do uno sguardo, anche se per me è lontanina..

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  8. lo prenderò di certo e lo leggerò, devo però dire che no so' non voglio partire con preconcetti voglio leggerlo e poi averne un'opinione...^___^ un bacione e grazie per le tue impressioni sul libro!^___^

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  9. @Anna: la legge purtropo non è dalla parte della naturopatia, troppi pochi interessi economici, poi per come la intendo io che la vedo soprattutto come "accompagnamento all'autoguarigione" credo non ci sia proprio l'interesse!
    @Sibia: di dove sei? pensa che in classe mia ho persone dalle Marche, dalla Romagna e ci sono stati pure studenti siciliani!
    @Kia: sono curiosa della tua opinione! dai che ci confrontiamo! una confidenza: oltre a leggere il tuo blog, sai cosa mi capita di fare? Lo apro, e mentre cucino o leggo/studio me lo tengo come sottofondo...scelte musicali fantastiche!

    Un abbraccio, E.

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  10. di Torino! ma ho un bimbino piccolo, non è facile per me fare trasferta... qui ci sono la scuola di rudy lanza (famosa, ma mi sembra troppo impostata sull'iridologia) e quella di valerio sanfo..

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  11. Sibia, l'iridologia implica molto studio, a me m'ha catturato però!

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  12. a me lascia un po' perplessa il fatto che sia quasi tutto focalizzato su quello...

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  13. Questo libro potrebbe fare al caso mio, e come vorrei trovare un medico un po' zen in questo momento non molto bello che stò vivendo :-(
    Ne parleremo magari a 4 occhi :-)

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  14. @Sibia: forse perchè Rudy Lanza è tra i più importanti iridologi italiani?? chiederò meglio alla mia amica che ha frequentato la sua scuola!

    @Chicca: cara Chicca, certo che ne parleremo assieme, mancano veramente pochi giorni!! questo libro potrebb essere la giusta partenza, per aiutarci anche a canalizzare le energie e tu ne hai!!! basta guardare i tuoi piatti e la passione che traspare e che ci metti! è energia ++ !!

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^