venerdì 18 marzo 2011

La coscienza corrotta

Sono frastornata dalle notizie che si rincorrono in questi giorni, le problematiche in Libia con i possibili attacchi aerei, il terremoto in Giappone, radiazioni atomiche, centrali atomiche in Italia, l'omicidio di Yara...opinionisti a destra e a manca, ogni fronte è pronto per aggredirci e inebetirci.
Oramai le notizie le apprendo solo dalla Rete, cerco di selezionarle, approffondirle secondo il mio sentire per estrapolarne una mia opinione.
A tal riguardo, mi è venuto in mente un articolo letto un po' di mesi fa sul controllo mentale, sulle cosidette strategie per creare una coscienza sociale comune, spenta e corrotta. Ve lo riporto, è tratto dal sito http://www.disinformazione.it/ . Vedrete che ad ogni punto, vi verrà da sorridere, vi verranno in mente gesta e parole di specifiche persone che usano questi trucchetti, e dopo un po' deciderete che è meglio spegnere la tivù, documentarsi attraverso altri canali cercando di convincere più persone possibile che c'è chi sta cercando di manipolarci....eh sìsìsìsì!!! l'ho riletto anche l'altra sera con Marika, ed entrambe, ad ogni punto abbiamo trovato esempi palesi sulla corruzione della coscienza.
... buona lettura...


Noam Chomsky ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.

1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3- La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

4- La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...

9- Rafforzare l’auto-colpevolezzaFar credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!


10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.




Tratto da www.vocidallastrada.com

Fonte: http://www.visionesalternativas.com.





5 commenti:

  1. Spesso mi ritrovo a parlare di questo-esattamente questo- con un amico.Penso che l'unica cosa che si possa fare è star svegli e cercare di rendersi conto della realtà.
    Ci sono alcuni punti che mi fanno raggelare il sangue:

    "La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. "

    "creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali "

    "Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi....privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi"


    Ed io mi chiedo: se tutti lo sapessero...cambierebbe qualcosa?è questa , a parere mio la domanda agghiacciante! perchè è così bello poter credere di vivere in un mondo perfettamente in equilibrio e con una logica, dove l'unico pensiero è svegliarsi, andare al lavoro, comprare cose, e dormire, svegliarsi, andare al lavoro, comprare e dormire....

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  2. ci penso da tre giorni.
    grazie, sei un tesoro:)

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  3. @Kia, sono dell'idea che più ci sforziamo a divulgare i nostri punti di vista, più creiamo una fitta rete che potrà raggiungere e sensibilizzare anche qualche "svegliarsi,andare al lavoro, comprare cose, e dormire...". Li raggiugiamo, ne sono convinta. grazie di aver pubblicato questo articolo, facciamo girareeeeee!!!
    @Bibi, adoro i tuoi feedback!!!!!!!!

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  4. Anonimo26.3.11

    Chomsky! un riferimento sempre attuale per linguisti, informatici, filosofi, scienziati politici, ecc... bella citazione

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  5. Grazie Jaulleixe, la mia speranza è che le citazioni diventino spunto per vere azioni!

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^