lunedì 4 febbraio 2013

La Tavola Rotonda: Uguaglianza


Eccoci con la Rubrica della Tavola Rotonda! devo proprio essere sincera, sto attendendo con ansia il pdf del mese scorso. Condividere attorno  a una tavola rotonda, tematiche e ricette, in assoluta tranquillità e agio, come la Bibi riesce a metterci, mi dà tanta gioia e voglia di partecipare ai vari dibattiti.

L'argomento di febbraio è l'Uguaglianza.
Un argomentone.
Come in moltissime cose, voglio arrivare all'uguaglianza, partendo da punti di vista diversi, che sono più legati a un istintualità, rispetto a quello che effettivamente viene scritto nel vocabolario. Sono molto pignola nell'uso del significato delle parole, a tal punto che spesso discuto  per gli usi impropri che ne si fanno. Ma  ci sono sfumature personali che si discostano a volte dall'esatto significato riportato nel vocabolario e da quelle sfumature vorrei partire. Queste sfumature aiutano anche a comprenderne il significato...
Partirei con queste parole, tratte da un libro che sto terminando di leggere proprio oggi, si tratta di "Tutti i nomi", di José Saramagom che dice " Amico, non aver paura, l'oscurità in cui ti ritrovi qui non è maggiore di quella che c'è dentro il tuo corpo, sono due oscurità separate da una pelle, scommetto che ci avevi mai pensato, non fai altro che trasportare da un lato all'altro un'oscurità..." e poi "la pelle è tutto quanto vogliamo che gli altri vedano di noi, sotto la pelle neanche noi stessi riusciamo a sapere chi siamo"... Già il nome del libro e quello che si evolve nella trama, porta a considerare all'uguaglianza. Siamo tutti dei nomi, il resto che ci vive attorno è un orpello, un abbellimento che ci facciamo, la maniera che utilizziamo per farci riconoscere dagli altri, ma non per attribuire a noi stessi delle caratteristiche specifiche. L'unicità di noi stessi è dentro quel confine, che è la nostra pelle, ma solo noi, e per noi stessi, possiamo giudicarla, a volte non la conosciamo nemmeno noi. Il confronto con gli altri non può essere fatto, ogni nostra anima è unica, diversa e ci accompagna nelle nostre vite. Questa unicità e diversità negli altri è pari alla nostra, siamo tutti esseri diversamente meravigliosi, la nostra anima che ci accompagna è meravigliosa.
Quindi, premesso questo, cos'è l'uguaglianza?
Il rispetto delle proprie diversità nella vita sociale. La comprensione che ognuno di noi, dentro di sè è diverso da ogni altro essere, ma questa caratteristica è unicità, e non disuguaglianza. Diventare consapevoli di ciò è la strada per comprendere l'uguaglianza.
Io amo la diversità del melo, del leccio e della menta e sono grata di loro per essere così diversi tra di loro.
Amo la diversità del cane, del gatto e della giraffa e sono grata di loro.
Amo la diversità degli essere umani, delle loro scelte, idee e fisicità.
Non dimentichiamo, che non rispettare l'uguaglianza, porta gli esseri viventi a una condizione tale, che Primo Levi ha descritto benissimo in "Se questo è un uomo" : " Si immagini un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengono tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoli abiti [...] sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere sé stesso.".
Ho usato delle citazioni, perché un argomento di tale peso doveva essere sostenuto da qualcosa di forte, che le mie parole non hanno reso come vorrei...

S'è capito??? ^_^

Passiamo alla ricetta, dedicata a Barbara, che delle melanzane è ghiotta.

Spadellata di melanzane

Prendete una melanzana viola, di quelle che ai banchi siciliani trovate con facilità anche fuori stagione. Si tratta dell'unica primizia che mi permetto, e quindi ogni tanto ci sta! La tagliate a striscioline larghe un cm, e lunghe 4-5, alte sempre un cm. Le mettete sotto sale, a spurgare, per almeno un'ora. Trascorso il tempo necessario, in una padella mettete dell'olio evo (buono mi raccomando!), un peperoncino a pezzettini, e ci scaraventate le melanzane senza averle sciacquate, così come sono, e coperchiate il tutto.
Trascorsi dieci minuti, date una mescolata, le melanzane si saranno ammorbidite, un po' arrostite, e un po' fritte. Loro si assorbono tutto l'olio, e poi lo ributtano fuori, è una chimica pazzesca quella delle melanzane. E a me piace assaporarne il mistero che deriva da questo!
Aggiungete quindi una manciata di olive, delle mandorle tostate e della santoreggia e lasciate andare fino a quando le melanzane saranno completamente cotte. Poi attendete che si raffreddino un po', e aggiungete al tutto dell'aceto balsamico mescolato con del malto d'orzo.
Questa spadellata di melanzane ricorderà la caponata (ma senza peperoni)!

Buon appetito!

8 commenti:

  1. Anonimo5.2.13

    Grazie per il tuo commento all'articolo del mio blog.
    Interessantissimo anche il tuo, e soprattutto la tua presentazione...è stato come entrare in una stanza piena di bella energia...grazie a te :)
    Chiara "Back To The Source"

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    1. Benvenuta Kiara e grazie per essere qui!

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  2. Ho bisogno di un pò di tempo per leggere il tuo post e anche quello della Bibi, ma passo perché vorrei fare una raccolta di dolci carnevaleschi, ci stai? Ti aspetto

    http://nadirblog.blogspot.it/2013/02/a-carnevale-ogni-dolce-vale.html

    baci

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    1. Nadir, io mi ci sto scrogiolando con una ricetta di carnevale, ma non me ne vengono :( ho chiesto pure a mia mamma...ma il fatto di dover friggere, mi mette in crisi...che faccio? un muffin? dai, altri pochi gg per pensarci!

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  3. Argometo difficile, che la storia avrebbe già dovuto insegnarci da tempo, ma sono convinta non l'abbiamo del tutto digerito..almeno tutti
    Purtroppo il sentirci diversi ci fa cadere in equivoci madornali e questo sarebbe il male minore, il grave quando si aggiuge la discriminazione...
    Riflettiamo ancora su questo importante argomento , magari davanti al tuo squisito piatto di melanzane!
    Ciao Sole cara

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    1. Nella cara, oggi ascoltavo Tiziano Terzani, quando cerco pace, la sua voce mi dà conforto, e diceva che è innata nel cuore, tolleranza e uguaglianza...quindi...gli occhi, gli occhi! dobbiamo osservare con l'occhio interiore!!!

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  4. tesoro mi piace anzi mi sono innamorata di questa parte:
    "Quindi, premesso questo, cos'è l'uguaglianza?
    Il rispetto delle proprie diversità nella vita sociale. La comprensione che ognuno di noi, dentro di sè è diverso da ogni altro essere, ma questa caratteristica è unicità, e non disuguaglianza.".
    ne farò tesoro, veramente. Grazie infinite Elena ♥

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    1. Grazie a Te Barbara, mi dai un sacco di stimoli. Scritto il post continuo a pensarci alla nostra tematica del mese, e quindi appare in tutto quello che mi circonda... grazie!

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^