mercoledì 24 ottobre 2012

23 ottobre 2012

Mi si domanda se ho una coscienza. E io certo, ce l'ho.
Anzi, profondamente ancorata al mio essere e alla mia essenza.
Probabilmente ci sono cose che non sono effettivamente coscienza, oppure anima come preferisco chiamarla io. Queste cose sono i martellanti pensieri che  la mente sforna e che si intrufolano in questi meandri macchinosi che si chiamano eventi della vita. E l'anima soffre di queste insidiose e macchinose minacce che bloccano qualsiasi istinto e spontaneità d'animo. [vedete, anche nel gergo si dice così... l'anima è spontanea].
Mi trovo a dire che "faccio scorrere" le cose, e forse significa che le faccio accadere, senza pensarci troppo, senza far coinvolgere la mente. Ma questo non vuol dire che non ho coscienza. Sarò sì incosciente, ma non senza anima. E se preferisco vivere la giornata non devo essere additata, invidiata e messa da parte, ritenuta non idonea, criticata e offesa.

Questo deve valere per tutti, non solo per me. E cerco ogni giorno di distogliere la mente dalle compulsive critiche che vorrebbe uscire e che vieto, e blocco, perchè non sono parte di me, della mia essenza. Io sono ben altro. C'è dell'altro dentro. Che si vede, forse, ma che soprattutto posso dimostrare.

Perché spesso la felicità è anche in un attimo, è anche assaporare la verità, confrontarsi e comprendere le cose per quello che sono. La felicità è anche accettare, sentirsi appagati, è la gioia di un istante. Sono le lacrime che scorrono, lo stereo a palla nella canzone che più ti stordisce la mente. Perché è la mente che vuoi far assolutamente allontanare dalla coscienza, dalla tua anima.

Accade poi che vivi giorni come oggi, in cui ti dimentichi anche di mangiare e che le cose appaiono più chiare.
Ho messo i piedi a bagno nell'acqua fredda, quell'insidiosa amica che si chiama acqua, che tanto mi ha dato, che mi avvicina alla paura e che trasmette più di ogni altro elemento. Raccogli una conchiglia e come altre volte nella mia vita, c'ho segnato una data. Il ricordo di oggi.
E comprendi, accetti eppure lasci che le cose vadano secondo quello che effettivamente senti e provi. In quell'esatto istante.
L'Aleph, che unisce le anime, al luogo e al tempo, nella tridimensionalità impercettibile.
E da L'Aleph di Paulo Coelho, finito di leggere pochi giorni fa, vi lascio con questa riflessione...
"se ti accanisci per scoprire le cose buone o cattive del tuo prossimo, finirai per dimenticare la tua anima, avvertirai un grande sfinimento e ti consegnerai alla sconfitta poichè avrai sprecato ogni energia giudicando gli altri"
e poi quest'altra ancora 
"non si possono domare i sognatori".


Fate bei sogni ...

P.s.: mi sono regalata un pendaglio pure, con un sole che c'ha un terzo occhio e dall'altra parte il Tao, e il nuovo album di Battiato, e una corsa in bicicletta in una strada di campagna scura illuminata dalla mezza luna crescente e da un mare di stelle...

4 commenti:

  1. penso, cara splendida Elena, che la tua inquietudine derivi e si lasci influenzare troppo dal volerti far voler bene e dal voler che gli altri capiscano.
    è legittimo, per qualcuno è quasi come l'aria che si respira. ma il tuo affanno in definitiva rimane a te e devi fare i conti tu con questi pensieri che sconvolgono te e ti provocano dolore, tristezza, melànconia e minano il tuo splendido sole.
    non permetterlo.
    riprenditi te stessa e vedrai che capiranno.
    ti stringo forte forte e ti bacio sulle guance, bellissime, che hai. ♥

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  2. Sai Barbara, è quel sentirsi "orpello" che mi attanaglia e voler che gli altri capiscano...è vero.
    sai sempre cogliere nel mio centro, come mi piace questa simbiosi!
    Prendo i baci a cuore aperto!

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  3. "Quando desideri una cosa, tutto l’universo trama affinché tu possa realizzarla."

    Paulo Coelho

    Un abbraccio

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^