martedì 8 maggio 2012

Proviamo a vivere la violenza che lei ha vissuto.

La sensibilità è una dote, tutti l'abbiamo e tutti dobbiamo pretendere di svilupparla.
Spesso mi è stato detto di essere un'anima estremamente sensibile, vulnerabile. Mi piace mi venga detto, mi piace trasmettere questa mia dote, che affiancata alle mie "s-doti", le rendono meno pesanti.

E di sensibilità vera voglio urlare oggi.

Femminicidio, donne massacrate, uccise, lasciate sole, abbandonate, umiliate e derise. Donne, tantissime donne. Troppe forse. I numeri non scendono mai, non è colpa del caldo, non è colpa della crisi, non diciamo stronzate dicendo che chi ammazza "è depresso", perchè qui non parliamo del perchè si uccide. Il perchè si uccide non deve avere alcuna risposta, questa domanda non dovremmo nemmeno porcela, perchè l'omicidio e la violenza non devono esistere.
Per fare cronaca si rincorre alla motivazione, sempre. Ma di fronte alla morte non voglio assolutamente dare alcuna GIUSTIFICAZIONE, CHIARIMENTO, SPIEGAZIONE. Donne muoiono, donne soffrono, donne rinunciano alla propria vita, non c'è bisogno di capire il perchè è stato fatto, loro sono le vittime, non chi le ha straziate e che "poveretto, è depresso, c'avrà la sindrome d'Edipo", "eh sì. ma è sempre colpa delle donne e di tutti i grilli che c'hanno per testa".

NO!!!!!! non fatemi sentire e leggere ste baggianate, che mi fanno rizzare i peli da quanto disgusto mi danno.


E faccio uscire la mia rabbia di fronte a tutto questo marciume giornalistico, che in titoloni mette in evidenza le "motivazioni" di un massacro. No, no...miei cari.
Non potete distogliere l'attenzione sulla morte, mascherandola di motivazioni. Non si può.
Non potete far diventare vittima chi ha commesso un massacro. Non si può.
Non potete giustificare i massacri. Non si può.
Non potete far perdere la dignità di noi donne. Non si può.
Non potete dare maggior peso alla giustificazione, tralasciando il fatto che una donna ha perso la vita. Non si può.
Non potete privare di amore queste vittime. Non si può.

La maggior parte di informazione  mediatica è deformazione, soprattutto quando interessa la "cronaca". Ma qui non è solo cronaca, stiamo parlando di un clichè societario che deve assolutamente preoccupare. Ma dietro a queste righe lo leggiamo e lo capiamo il vero problema???

Col dovuto rispetto, in silenzio ascoltiamo dentro di noi questa notizia..."una donna massacrata a testate per terra dal suo uomo". Ripetiamocelo, non solo noi donne, tutti. Indistintamente. Ripetiamocelo, e proviamo a vivere la violenza che lei ha vissuto. Rendiamoci empatici per una volta, sorvoliamo le nostre convinzioni, la psicologia, i titoloni dei giornali, la bassezza dell'informazione corrotta.
Interiorizzandola, non riusciremmo nemmeno ad alzare la voce con chi salta la coda alla fermata del bus, se solo  provassimo ad entrare, ad immergersi nel vero dramma. Con la violenza non si risolve nulla.

La via da perseguire, da rincorrere quotidianamente deve essere quella della non-violenza e dell'amore, partendo dall'empatia, dalla sensibilità. Non solo a parole, ma a fatti. La soluzione la possiamo dare noi, con la nostra testimonianza di non-violenza, quotidiana e persistente. Non è retorica bensì concretezza.

Voglio ricordare l'ultima vittima, Alessandra di Villaricca (NA), 36 anni con una figlia di 6 anni, brutalmente massacrata da un uomo.


12 commenti:

  1. cavolo, sei andata sul pesante oggi... devo dire che hai ragione su molte cose. intanto, sulla deformazione: non guardo più il tg per questo, per evitare i racconti dei massacri, perché non ne ho bisogno. non voglio sentire i particolari sul sangue, l'arma o la posizione della vittima. non mi servono per capire la tragedia. ma loro non vogliono farci vivere la tragedia, altrimenti ci deprimiamo, pensiamo e smettiamo di guardare tv spazzatura. loro vogliono che noi siamo eccitati dal sangua, come i maiali, dalla morte e dalla devastazione. e sta succedendo: le persone amano i drammi in cui sesso e omicidio sono molto vicini.
    e poi la defemminizzazione che ci stanno facendo, checcavolo, nemmeno nella morte per mano di un uomo c'è dignità. ammetto che in genere non faccio questo discorso, quello sugli uomini che uccidono le donne. penso sempre che una donna che uccide un uomo non sia meno colpevole o abbia fatto un gesto meno clamoroso. però capisco cosa vuoi dire, il tuo punto di vista. e, da donna, non posso che essere d'accordo...

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  2. @Donatella, mi fa piacere che tu abbia colto il mio punto di vista celato. Di fondo quello che ho scritto vale per tutti i fronti: bambini, donne, uomini, guerra, animali. In tutto. E oggi avevo la necessità di urlarlo!

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  3. Il tuo post è stato un pugno nello stomaco ma ti ringrazio per aver affrontato un argomento così drammatico con coraggio e discrezione.

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  4. @Titti, ops, non pensavo di risultare così forte! Grazie a te!

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  5. Brava Elena, mi associo in pieno alle tue parole, e al tuo appello così intenso. Per me è lacerante vedere come ancora, nel 2012, le donne siano sfruttate, maltrattate e uccise. Mi fa rabbrividire come sia palese che l'unica possibilità offerta alle giovani ragazze sia quella di diventare troie (scusa il termine esplicito) per poter essere considerate qualcuno. Addirittura tante donne, tra cui mia mia madre, cattolica ultraestremista, fa continuamente discorsi maschilisti, aberranti (assurdità tipo che gli stupri sono anche colpa delle donne che provocano, che chi abortisce è sempre una criminale egoista...cose così). Credo che per prime, dobbiamo essere noi ad avere la consapevolezza del nostro valore, e lottare contro la cultura maschilista. Finchè continuiamo ad accettarla, ad insegnarla ai nostri figli, allora cambierà poco.
    Ti abbraccio

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  6. Non seguo i tg, e non avevo recepito questa notizia... come dici tu è aberrante! Conosco quelle zone e posso dirti che ho visto e sentito cose assurde, del tipo "se mio marito, torna a casa e mi picchia perchè la cena non è ancora pronta, fa bene" avevo 15 anni e dissi a quella donna che era pazza, ma sono tante quelle che sono vittime non solo del marito, ma della società in cui sono nate e cresciute.
    Sara dice una cosa giustissima, siamo noi donne che dobbiamo insegnare ai nostri figli il rispetto tra le persone anche di sesso diverso ... per parafrasare Mia Martini "gli uomini sono figli delle donne, ma non sono come noi" ... e la colpa è anche delle donne in quanto madri.

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  7. Toccante, sentito, vero..... non ho parole da aggiungere solo la condivisione......

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  8. Mamma mia, non ho parole :(

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  9. Ogni piccolo diritto che le donne hanno conquistato se lo sono dovuto lottare, mai nulla ci e' stato regalato, anche le legislazioni ce le siamo sudate noi per farle firmare da uomini. E c'e' sempre strada da fare perché purtroppo donne e bambini sono i più deboli. Ieri leggevo di un paese dove 86% delle donne hanno subito (e subiscono) violenza. Ovviamente 100% sono discriminate. Non voglio dire che paese e' perché tanto so che non e' l'unico.

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  10. Beh, avevo risposto a tutte ma vedo che non c'è rimasto traccia.
    Riassumendo: grazie dei vostri interventi, preziosi. Questi argomenti vanno assolutamente condivisi. Concordo con il fatto che il più deve essere fatto in famiglia, una limata dovrebbe essere fatta anche a programmi tv, scuola e a sè stessi. Consapevolizzare, parola chiave.

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  11. femminicidio.
    reato contro la donna.
    perchè non si tratta di altro.
    baci.

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  12. Che dire Elena... Hai detto tanto e non credo ci sua da aggiungere altro!!!!
    Ho sempre agito a parole ma mai con i gesti violenti, alle volte si uccide anche con le parole ma quello che si fa con certi gesti e' ben più crudele!
    Sono estremamente sensibile... Quindi ho percepito la tua rabbia e la tristezza

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^