domenica 22 gennaio 2012

Di letargia e di pinza

Letargia.
E' la parola del mese di gennaio. Per anni ho associato il mese di gennaio al mese delle sventure.
Ma quest'anno ho deciso che non sarà così, e mi sono messa in letargo.
Un letargo pomeridiano e serale, a lavoro sono attiva, ma appena esco mi accascio e mi tuffo nella bambagia di casa mia.
Mettersi a riposo, occupare il proprio tempo libero per fare delle attività casalinghe, passioni da divano, riflettere e leggere, guardare un film. Attività che preferisco fare  d'inverno.
E che inverno sia allora.
Mi piace la stagionalità, lo scandire del tempo metereologico con il tempo vitale e quotidiano. La natura con le stagioni vuole darci delle spiegazioni e degli insegnamenti, e portarci a seguirla in quanto esseri viventi attivi e naturali. E mi suggerisce riposo e letargo. Le giornate sono più corte, la luce è poca e questo ci aiuta a dormire di più, il sole corre basso e  per poco tempo, e quando lo si vede alzarsi la mattina ci offre una luce talmente intensa che suggerisce di vivere al massimo le poche ore luminose disponibili.
E io mi ci sono adattata benissimo. Il letargo mi sta dando molti spunti per la tesi, leggo molto, scrivo e mi sono creata un mio posticino per terra sul tappeto del soggiorno con una montagna di cuscini attorno e qui sono comoda.
Adoro star seduta per terra: gambe crociate, stesa a pancia in giù, in ginocchio, ci starei sempre. E' la maniera per poter ricaricarsi dalla madre terra, anche se è il pavimento di casa, si può trarne comunque un beneficio. Se chiedete a mia mamma com'ero da piccola vi dirà che oltre a essere un maschiaccio e starmene appesa su rami di alberi, seduta su pilastri e traverse delle porte di calcio mentre i maschi giocavano, me ne stavo anche  a studiare e leggere in camera seduta a terra tra i due letti. Istinto per ricaricami innato, e ne ho saputo il significato solo gli ultimi anni.
E così la mia letargia mi sta riportando una serie di ricordi di infanzia che mi stupiscono. Probabilmente anche gli studi dell'ultimo mese aiutano (ve lo dirò più avanti l'argomento...), e varie coincidenze mi hanno aperto dei cassettini della memoria molto remoti, e ciò mi ha fatto veramente piacere. Ed eccone alcuni:
- il sapone recuperato. In un commento di Feli in un post di Bibi, si parlava di rimasugli di sapone. E zac, l'immagine di mio papà che tritava i resti con un macinacaffè, e che impastava questa polvere con dell'acqua e poi la metteva ad asciugare in una calza di nylon rotta e poi stesa al sole.
- le caramelle di zucchero di mia nonna materna, che teneva in credenza sopra l'armadietto dei liquori, mi sono giunte da un ricordo olfattivo, annusando un prosecco martedì...quel zuccherino era quello della nonna Ippolita, inferma, che mi diceva di aprire lo sportello e di prendermi una "memela", un gesto che voleva sostituire una carezza che non riusciva a darmi.
- l'osso del finocchio. La parte dura centrale del finocchio finiva sempre sotto i miei denti. Mia mamma non la tagliava quando lo faceva in insalata, perchè troppo duro, e lo lasciava a me e a mio papà da sgranocchiare.
- la pinza. In dialetto veneto detta "pinsa", un dolce tipico delle festività natalizie, della befana in particolare, che immancabilmente non mancava dalla tavola della nonna paterna. La mia nonna Adelia, madre di 11 figli, nessun parto gemellare, era un portento di forza, grande lavoratrice e ottima cuoca, anche delicatina sul come fare, ma tutto era delizioso. E questo dolce che vi voglio proporre lo si fa tradizionalmente qui da noi,  o con la polenta, o con il pane secco. Mia nonna non sopportava, e così pure io, la pinza con la polenta perchè rimane troppo poltigliosa-slipiga. La sua ricetta invece, che ora vi riporto anche adattata vegana come la faccio io, consiste in un impasto più sodo in cui il gusto eè quello della frutta secca che ci si aggiunge.

Pinza veneta di nonna Adelia
- 2 panetti di pane raffermo a pezzetti
- 1 litro di latte  (io di soia)
- 1 cucchiaio di semi di finocchio (io un cucchiaino di semi di finocchio e uno di semi di cumino)
- 1 pacchetto di fichi secchi (gr 250-300)
- 250 grammi di uvetta sultanina
- 2 cucchiai di zucchero (io stessa dose di zucchero di canna o due cucchiai di malto o una decina di datteri a tocchetti)
- 3 cucchiaio di farina  00 (io semi-integrale)


Mettere a bagno nel latte il pane raffermo fino a che si rammolisce, e con un cucchiaio di legno aiutarlo ad assorbire più latte possibile. Quando diventa abbastanza poltiglioso, aggiungere la farina e lo zucchero e mescolare; poi è l'ora dei semi, dell'uvetta e dei fichi secchi tagliati a tocchetti precedentemente.
Questo composto non è detto che risulti sodo, anzi! spesso è un po' liquido anche.
Coprire con carta da forno una teglia rettangolare e versarci il tutto dentro.
In forno a 180 gradi. Quando si crea un colore bruno sopra, togliere la teglia dal forno, e in una padella da forno ricoperta anch'essa da carta, rivoltare la pinza, in modo che si cucini uniformemente anche il fondo. Infornare la padella, mantenere la stessa temperatura, ma qui serve l'impostazione "ventilato".
Una ventina di minuti, si formerà una crosticina sopra e spegnere.
Lasciar raffreddare e gustare con ciò che volete! Ottimo con il brulè ^_^

E voi ne avete qualche ricordo dell'infanzia che scalda il cuore in queste fredde giornate invernali???


Curiosa che sono...
e intanto continuo a rimanermene nel mio cuccio invernale, in attesa poi che la primavera mi insegni,
comeogni anno,
 a rifiorire...


24 commenti:

  1. Ricordi? Quando spaccavo il ghiaccio con un calcio nei secchi dell'orto, facendo incazzare mio nonno ;) ... hei, ma ora le giornate si stanno allungando, ormai intravedo la primavera, fuori dal letargo.

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  2. di ricordi ed evocazioni ho parlato [coincidenza ^^, ma noi non crediamo alle coincidenze, c'è il sentire, no?] da pochissimissimo, in modo molto simile a te e sempre a proposito dell'insostituibile nonna.....
    il dolce mi piace escludendo i semi di finocchio: insieme ai chiodi di garofano sono due delle poche cose che proprio non riesco a mangiare.
    smackkkkkkkete bellezza, ha ragione l'Alligatore sai? Il letargo è quesi finito, lo senti? ^^

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  3. La crosticina che lo ricopre sembra proprio perfetta ^_^

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  4. @Alligatore...che monello!?!! ...ehi,ieri ho preso in mano la bici, che mi aspetta sempre sotto il portico...perciò un po' fuori dal guscio me ne sono andata!?!!!

    @Barbara, il sentire c'è...questo post iniziato un po' di giorni fa, forse nato perchè a gennaio ci sono ricorrenze poco piacevoli...il sentire c'è!!!!
    Dai, insistete, così esco prima...la primavera si inizia a sentire, però febbraio avrà un giorno in più, e questo mi fa apparire l'inverno più lungo...


    @Cesca, la crosticina è perfetta e buonissima!!! e va giù che è un piacere!?!!

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  5. sai che hai ragione? in questi giorni mi sono venuti in mente molti ricordi dell'infanzia, non so dirti se gradevoli, piuttosto sensazioni nostalgiche. Forse perchè anche da piccola passavo più tempo dentro casa in inverno e lì potevo osservare i piccoli gesti dei miei genitori. Poi quando ho letto il tuo post mi è venuto in mente che anche io cerco sempre il contatto col pavimento, quando posso sto seduta in terra, gambe incrociate e quando ero più piccola studiavo sul primo tappeto disponibile, a pancia in giù!
    questa pinza deve essere proprio buona, non l'avevo mai vista!

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    1. @Herbi, anche tu seduta a terra! l'istinto animale di trarne giovamento accomuna molti!!! e tu con il tappeto e pancia in giù hai aggiunto ai miei ricordi le mie ore di studio in bagno in inverno stesa sul tappeto o dentro la vasca!!!perchè lì faceva più caldo rispetto il resto della casa!!!

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  6. mmm che buona!!! io non ho un dolce che mi evochi l'infanzia :(

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    1. Antonella, buona sì!?!! io moltissimi ricordi in cucina... anche le tavole piene di gnocchi e di crostoli fatti in serie con nonna e zie...

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  7. I ricordi più belli sono, anche per me, legati alla cucina con la nonna e alla bici con il nonno. In inverno stavo rannicchiata in cucina con la nonna e adoravo la sua torta di mele; mentre appena arrivava il tepore della primavera,al sabato o alla domenica, andavo in bici con il nonno !! Bellissimi ricordi.

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    1. Daisy-fra, vedo che le nonne sono veramente gettonate!?!!! e le loro torte di mele, pochi ingredienti, sani, e in un batter d'occhio si spazzava tutto!!!

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  8. Ricordi? non riesco a visualizzari in questo momento, ma mi accomuna la voglia di sedermi a terra, poi se è in giardino con le spalle appoggiate al muro caldo nel sole pomeridiano, è il massimo.
    L'altra sera parlavo con M. che trovo innaturale questo nostro svegliarsi col buio e rincasare col buio e che potrei facilmente adattarmi alla vita di un eremita che segue le stagioni :)

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    1. Nadir, siamo esseri naturali, in qualche maniera dovremmo adattarci pure noi!?!! In questa settimana però ho già visto maggior luce, bene, bel segnale... alla faccia del freddo siberiano che ci costringerà a starcene al calduccio!!!

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  9. Ah! dimenticavo quasi, ieri in giardino ho visto la veronica (o occhio della madonna) fiorita e la visione di quei fiorellini azzurri mi ha allietato il cuore ... la primavera incalza! ;)

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    1. Nadir, mi sa che era un tenero salutino della primavera... ^_^
      Mai come quest'anno sto adorando l'inverno ^:^ mi sento un ghiro

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  10. Quei semini di fichi che si intravedono mi fanno venire una voglia di addentarla...ma senza i semi di finocchio :-)
    I ricordi migliori di quando ero bambina sono legati ai weekend che passavo dai nonni in campagna, andare nell'orto e addentare i pomodori caldi del sole, i pisellini freschi o le prugne staccate dall'albero...e in assoluto le caldarroste che mio papà cuoceva sul fuoco all'aperto.
    Il contatto con la terra mi piace tanto, così come abbracciare gli alberi!
    Se hai una ricaduta di letargo sono qui ad aspettarti, io mi illudo sempre prima del tempo sulla primavera e poi ci resto male, ti aspetto sul divano con una tisana fumante in mano...la pinza portala tu ;-)

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  11. A pancia in giù sul tappeto ci studiavo da piccolina, quando la sera dopo cena il babbo mi risentiva storia o geografia...non ci avrei mai ripensato se non avessi letto il tuo post :) Invece qualche giorno fa ho avuto un flash di quelli che ti stringono lo stomaco di nostalgia e tenerezza: in tv c'era Lassie...non mi ricordavo neanche di averlo mai guardato,e invece la sigla mi ha fatto venire in mente la nonna e la copertina bianca rosa e celeste...probabilmente un ricordo di quando sono stata a casa da scuola con la febbre, sul divano a guardare i cartoni con la nonna a farmi compagnia.
    E invece ricordi belli della campagna uuuh quanti! L'altra nonna mi mandava a prendere l'acqua alla fontana e a me sembrava di andare in esplorazione! :)

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    1. Natadimarzo, felice di averti riportato questi bei ricordi!!!

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  12. Anonimo25.1.12

    Invida anche questa volta, sempre buona naturalmente:-) 1 invidia perchè fai tanta nanna, io ho ripreso a soffrire d'insonnia :-( Problema legato a sti maledetti ormoni che mi stanno davvero facendo impazzire :-( 2 invidia per il lettargo, cosa darei per poter andare in letargo e risvegliarmi senza tutte le brutture che mi stanno circondando in famiglia :-( L'unica cosa positiva è il pensiero dei corsi che spero vadano bene..
    La tua torta è davvero una goduria il mio problema con queste torte è non avere mai pane raffermo :-(
    Un abbraccio sincero

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    1. Chicca, in mano l'armatura da guerriera della pace,e avanti con la tua missione!!! Tifo per te, baci tanti...

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  13. Signorina letagìa con la pinza, le lascio un baciotto :)

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  14. Bibi, smackete... in sti giorni letargia forzata da un attacco di gastrite :( che mi attanaglia e mi dà poca voglia di cucinare anche.... uff, uff...(tutta colpa dello spesometro, azzarola...)

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  15. Mi e' piaciuto tantissimo leggere questo, queste parole, i ricordi vividi nella mente, le emozioni dei vari momenti, la nostalgia ed apprezzamento del passato, quel pizzico di malinconia che non manca quando si rievocano dei bei ricordi d'infanzia e l'amore che racchiude questa semplice e golosa ricetta della nonna!
    Adoro questo genere di post!

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    1. Ma grazie Mimì, mi riscaldi il cuore ^_^ ti abbraccio forte!

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^