sabato 5 ottobre 2013

La storia apre gli occhi e il cuore.

Perché affrontare un libro che parla della propria storia nazionale?
Perché dovrebbe aiutarci ad affrontare meglio il presente, ricordare quello che si era e migliorare quegli aspetti che c'hanno messo in ombra, che hanno causato disastri, morti e distruzioni.

La storia apre gli occhi e il cuore.
Trovo molta ipocrisia in chi crede all'umanità e rimane insensibile di fronte a qualsiasi tipo di  eccidio. 

Con le morti al largo di Lampedusa, di quegli esseri umani speranzosi, che cercavano una via di fuga verso l'Europa, mi è ritornato un pezzo letto da poco, che di seguito vi riporto, tratto da "Point Lenana", di Wu Ming 1, edito da Einaudi. 
(Lo consiglio.
 Gli appassionati di storia, passato, montagna, arrampicata, eroi e non-eroi lo devono leggere.
 Felice Benuzzi: la vita di un alpinista e diplomatico, con scrupolosa attenzione e documentazione dei fatti storici che ha vissuto.
 E lo dovrebbero leggere anche chi, purtroppo pensa che l'umanità sia pappa e ciccia ...
 e invece è qualcosa di diverso, amo definirla
 "una sfera che si fonde in un'altra sfera..."
così dovremmo percepire l'umanità).

"Vent'anni dopo il primo bombardamento aereo, dalle "sementi" di Giulio Gavotti è cresciuta una guerra di sterminio. In Libia gli aviatori fascisti praticano la caccia all'uomo, calano sulle carovane di civili mitragliando donne e bambini, si divertono un mondo e non hanno remore a dirlo. Nel suo libro Ali italiane sul deserto, uscito nel '33, il capitano Vincenzo Biani descrive un'incursione sulla località di Gifa:
Un formicolio di genti in fermento; uomini, donne, cammelli, greggi;
con quella prosmiscuità tumultuante che si riscontra solo nelle masse
sotto l'incubo di un cataclisma; una moltitudine che non aveva forma,
come lo spavento e la disperazione di cui era preda; e su di essa piovve,
con gettate di acciaio rovente, la punizione che meritava.
Quando le bombe furono esaurite, gli aeroplani scesero più bassi per 
provare le mitragliatrici. Funzionavano benissimo. Nessuno voleva essere
il primo ad andarsene, perchè ognuno aveva preso gusto a quel gioco
nuovo e divertentissimo. E quando finalmente rientrammo a Sirte, il
battesimo del fuoco fu festeggiato con parecchie bottiglie di spumante,
mentre si preparavano gli apparecchi per un'altra spedizione . "

(riproduzione parziale dell'opera non a scopi commerciali).

4 commenti:

  1. Un libro da leggere, anche se, le per me tante pagine mi spaventano ... come scalare una montagna, sento le vertigini ;)

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  2. Il pezzo che hai postato ha un che di alienante...

    Moz-

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  3. Passo, leggo e saluto.
    non ce la faccio a commentare, non mi riesce, non so come muovermi, non so come fare per migliorare le cose.

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  4. purtroppo la storia cerca di insegnare ma non trova alunni ultimamente...

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Vostri e miei Raggi di Sole ^^