mercoledì 29 agosto 2012

Ritrovar - mi ?

In questi giorni mi sto preparando "Ritrovare il benessere"...un lavoro in cui sto investendo molto e che sarà la base per la mia futura attività di naturopata-iridolo (mi suona strano, ma è così!).
Finalmente sembra che eventi e sballottamenti vari non direttamente imputabili a mie scelte, si siano calmati e così sto sfruttando le mie ore libere a scrivere e impaginare questo lavoretto.Si tratta di un fascicolo con consigli che si possono seguire per poter ritrovare l'equilibrio perduto. L'alimentazione sarà alla base di tutto, unita a tutti gli altri elementi che ci circondano, a rafforzare quel concetto che spesso ribadisco e che consiste nel sentirsi parte viva della Natura. Quali essere viventi non possiamo escluderci e sentirsi meno o più responsabili nei confronti di tutto ciò che ci circonda. Tutto il creato è un insieme di vibrazioni che costantemente entrano in contatto con il nostro essere, sta a noi coglierle e rispettarle.
Questo ri-avvicinamento all'alimentazione mi ha fatto ritornare la voglia di cucinare, come era mia prassi diciamo. Probabilmente ha inciso il caldo torrido dei scorsi mesi ad allontanarmici, forse delle resistenze che ancora sono forti, tant'è che questa cosa non mi rattrista per nulla. Fa parte della vita allontanarsi dalle cose che piacciono di più, scoprirne altre per poi magari ritornare.
E allora, visto che il forno ora si può tornare ad accendere, il pane viene già da scorsa settimana sfornato: la mia pasta madre c'ha sempre avuto un occhio di riguardo da parte mia, e così i risciacqui sono stati costantemente effettuati. Con gli avanzi ho pure azzardato delle tigelline fritte in padella, che farcite con patè di olive non erano male.
Ma la cosa che maggiormente mi ha dà soddisfazione è la panzanella rivisitata. Oramai i pomodori stanno scemando dall'orto, e quindi sotto con questa velocissima ricetta.

Prendere 3 pomodori  maturi al punto giusto, tagliarli a cubetti, riporli il una ciotola e cospargerli di gomasio.
Tagliare tre fette del vostro pane a pasta madre, meglio se ricco di semini,e poi farlo a dadini che verrano messi con il pomodoro precedentemente tagliato. Aggiungere poi un quarto di cipolla tagliata finemente, altro gomasio, olio e un cucchiaio di acqua, e dell'origano.
Ci stanno bene anche altre piante aromatiche, a piacere come volete, io preferisco l'origano, ma non rifiuto il basilico, che quest'anno è stato particolarmente generoso e ancora è bello verde.
Si può gustare dopo mezz'ora, ma meglio se marinata in frigorifero una notte! Piatto unico, perfetto anche come accompagnamento per un aperitivo con una birra (con il vino solo sauvignon o un rosso, la spiccata acidità del pomodoro rovina tutto il contesto!).


(P.S.: Non sto vagando nel buio...tempo al tempo...e pazienza, c'ho il lumino acceso)



giovedì 23 agosto 2012

Prove di un matrimonio

Premettiamo una cosa: non mi sposo. Già fatto, otto anni sono passati, oramai alle spalle ho solo anni e anni di partecipazione a matrimoni, espertissima di presenze di fronte ad amici e parenti, giochi, scherzi, letture in chiesa che vengono sempre affidate a me (cavoli, ma timida non potevo nascere), canti, recite, nano, cortei, carriole, uova, palloncini, polistirolo, scherzi di ogni tipo.

Questo è quello più importante dopo il mio: quello del mio fratellino. Di cui poco si sa, ermetismo puro, ma è il mio piccolino che cresce. Più di me, lui è cresciuto con il fai-da-te, mentre mamma era a lavoro 11 ore al giorno. E ricordo ancora quel carnevale, lui a casa da solo con una voglia di frittelle, e così coordinato dalle dritte di nonna e zia, s'è messo a impastarle e friggerle.
E sarò testimone, sorella della sposa, figlia della madre, e figlia della suocera (poi), cognata della sposa, lettrice, addetta a sistemare il parentado e colei che darà l'ultimo sguardo al fratello vestito di tutto punto. Ruoli che mi vanno stretti, ma ultimamente sento dire solo queste cose: così invece di essere Elena, sarò tanti appellativi e cose che mi vanno strette. L'anima, quella sì che ha valore, probabilmente è il valore più caro che noi tutti abbiamo.

Così queste giornate le sto passando nervosamente, a sistemare gli ultimi dettagli del caso, materialismo vivo!  Così medito: sul divano, mentre aspetto Ale che rientra da allenamento (sì doveva smettere, ma bloccare le passioni è anti-etico per me, m'aveva costretto a impedirgli di ritornare in campo....ma mi vedete a costringere a fare qualcosa contro la propria volontà???) e così velo di smalto alle unghie dei piedi...provo il rossetto rosso vivo, e mi gusto il profumo del mio pane che esce dal forno...

E medito...domani sarà un buon risveglio...caffè d'orzo, pane e malto d'orzo...

...inizio a sentire la mia stagione che sta arrivando...
e  la casa  sa di uva matura, sì , sento pure questo...


mercoledì 22 agosto 2012

Due righe ...

"Ecco cara  .... ,
due piccole righe perchè il morale non deve stare a fondo per inutili sciocchezze.
Sappi che l'amicizia va oltre all'entusiasmo, al tutto va bene. E spesso la cosa più bella è sapere che c'è qualcuno che ci pensa. Non si può pretendere che chi amiamo faccia quello che noi desideriamo, siamo fatti di tante sfacettature, bisogni e momenti. E queste sono caratteristiche comuni da entrambi i lati di un'amicizia.
Io desidero che tu venga fuori dal guscio, ma so che questo è difficile. Fino a quando TU (e solo TU puoi farlo), non decidi di farlo, non puoi rattristarti del mondo che ti sta attorno. Perchè il mondo magari sta aspettando te fuori da guscio.
Ricordati, che per te, solo TE puoi fare qualcosa. Il resto è solo il sostegno, il bastone che ti regge, ma sei TE a dover dare la svolta.
Con questo vorrei augurarti buone vacanze, riposa, medita, leggi e godi della tua famiglia. Ritorna felice, ma felice vera e non apparente. Che sennò le cose non quadrano e fanno entrare nell'oblio delle lamentele e della tristezza....
Ti voglio veramente bene, E."

giovedì 16 agosto 2012

Inorridita direi

Sono delusa, arrabbiata e agitata per quello che ho visto stasera. Inorridita direi.
Tg1, servizio riguardante la sparatoria della polizia sudafricana contro i minatori in sciopero, muniti di macete.

La violenza è inammissibile, nemmeno per cronaca, nemmeno per informazione.

A me non importa chi abbia ragione, qui ci si trova di fronte a un filmato che sta dilagando, (e quanti altri ce ne sono così), in cui si vedono cadere a terra dei corpi umani. Esseri come noi, che osserviamo inermi a un massacro. Noi esseri che osserviamo e non riusciamo nemmeno a torcere la bocca e il naso per il terrore e disgusto che ci viene da tutta questa violenza.
L'umanità dov'è? esseri umani, ci riteniamo tali, ma dove vogliamo andare se continuiamo a dare attenzione senza arrabbiarci a questi video.
L'informazione va fatta. Ma non possiamo promuovere video in cui si fa vedere come si fa la guerra. Non è ammissibile permettere a bambini, adolescenti, adulti, anziani, di vedere immagini di guerra e morte rendendole "normali". Questa non è normalità.

La pace, quella deve essere promossa. Proporre le soluzioni, informare non per gli accrediti, ma per la necessità di farlo e smuovere le coscienza.

Ecco, è tutto.

Elenco escatologico della biancheria

Tra i miei libri preferiti, già consigliato forse in qualche commento in qua e in là, ci sta "Se incontri IL BUDDHA per la strada UCCIDILO" di Sheldon B. Kopp, edito da Casa Editrice Astrolabio.
E' il mio libro salvezza nei momenti di sconforto. In quei momenti in cui pensavo che le cose andassero bene, vorrei appendermi a qualche cosa (che non so), e in quelli in cui cerco una sorta di aiuto. Che poi non so nemmeno io cosa voglio. Premessa: non sono esaurita!!! nemmeno depressa!!! a sprazzi malinconica, pensante e pensierosa. Evoluzione forse, sguardo alla conoscenza di me stessa sicuramente.

Così le parole di questo manuale di sopravvivenza aiutano. Aiutano a rendesi conto che l'unico padrone di noi stessi, siamo noi stessi. E per superare qualsiasi cosa, le uniche gambe da utilizzare sono le nostre, magari accompagnati sì, ma a volerlo possiamo solo noi.  "I am mine", me lo ripeto spesso, e soprattutto ci credo.

Da questo libricino ne escono tantissime storie e aneddoti, storici e mitici, a cui vengono legati dei piccoli insegnamenti zen orientali e poi l'interpretazione dell'autore.
La parte più carina è l'elenco escatologico della biancheria, che si trova alla fine del libro, "un elenco parziale delle 927 ( o 928?) verità eterne" (The laudry list tratto da Voices 6, n.2 autunno 1970).
Ecco quelle più vicine a me:
1. è tutto qui!
5. nulla dura per sempre
7. non puoi aver nulla a meno che non lasci la presa
8. puoi conservare soltanto ciò che dai via
13. in realtà non controlli nulla
14. non puoi costringere nessuno ad amarti
15. nessuno è più forte o debole di te
18. se hai un eroe, dagli un altro sguardo: in qualche modo hai diminuito te stesso
21. ogni parte di te ha il suo valore, se solo l'accetti
22. il progresso è un'illusione
35. nessuna scusa sarà accettata
36. puoi fuggire, ma non puoi nasconderti
41. sei libero di fare qualunque cosa vuoi. Devi soltanto affrontarne le conseguenze.
43. impara a perdonare te stesso, più e più e più volte ...



lunedì 13 agosto 2012

Sorgere e tramontare, passo dopo passo

Sono reduce da due giorni intensi.
Intensi per svariati motivi:
- fatica
- meraviglie di paesaggi e natura viste proprio con i miei occhi
- tempo dedicato al mio dialogo interiore
- possibilità di stare con un amico che pensavo di aver perso e invece ho ritrovato
- considerazioni varie che ne ho tratto ...

E allora vi spiego un po' cosa ho fatto. Con Ale (marito) e Andrea siamo partiti domenica mattina, h. 5.30, metà il parcheggio ai piedi dell'incontaminata Val di Fanes. Il nostro obbiettivo era percorrerla, fino a raggiungere il rifugio Pederù (albergo direi), che si trova nel versante tirolese. Passare la notte lì (se non ci fosse stato posto la tenda era in macchina), e poi la mattina seguente risalire verso il rifugio Fennes per poi dopo un'ora arrivare al rifugio Biella (del CAI di Treviso :)  ). Diciamo che senza accorgerci abbiamo fatto una parte del percorso consigliato nell'altavia n. 1, così se volete dare un occhiata potete farlo!
Il tutto è stato fatto in 7(primo giorno) + 6 (il secondo) ore di cammino, in cui la tenacia è stata da dote più forte di tutti e tre. Il mio ginocchio ha chiesto pietà per l'ultimo tratto di strada, una discesa di 800 mt di dislivello che il mio collaterale destro ha mal sopportato: ma senza lamento!!! Dura, fino all'ultimo passo.
E i passi sono stati tanti, lunghi e veloci, calmi e ansimanti in quei tratti di salita in cui dare un nuovo ritmo al cuore era un po' più complicato, e spediti in quei tratti in cui tutto sembrava più facile e accessibile. E' questo l'insegnamento della montagna, la dura prova del rapporto stretto che si ha con la natura, sentirsene veramente parte come sempre dovrebbe accadere, con assoluto rispetto e stima per tutti gli essere che si incontrano, vedono, sentono e percepiscono.
Questi passi hanno dato spazio anche al mio dialogo interiore. Tante le cose che mi sono passate per testa, idee e ambizioni, forza e determinazione per futuri progetti, grande amore per quello che verrà, curiosità per gli intrecci che stanno creandosi nella mia vita, con tanti sorrisi da distribuire, perchè vengono spontaneamente e questa è la più vera consapevolezza che ho avuto lassù.
Rifugio Biella - 2326 mt s.m.
Passi affianco di un amico che per un periodo non ho avuto a mio fianco, ma la montagna ci sta riavvicinando, senza rivangare il passato e mettendo nuove basi al nostro rapporto. Ci siamo abbracciati forte salutandoci, e questo vale più di ogni chiarimento. Sono felice.

La paura poi. Quella di non farcela. Non c'ho nemmeno pensato prima di partire, solo Ale era seriamente preoccupato per il mio ginocchio, fiato, forza nel portare uno zaino e coraggio. La mia stizza nei confronti di questo pessimismo è stata accesa, anzi diciamo che m'ha veramente urtato! E rendere questo viaggio una prova che la posso fare è stato determinante: per me. Mi sono resa conto di una sfumatura della paura: essa si crea, spesso, perchè gli altri ce la incutono, ci pongono di fronte a realtà non vissute direttamente da noi e pensano che possano essere un pericolo per noi, una minaccia per la nostra esistenza. Ma credo che questo spesso sia più dovuto all'incapacità di affrontare momento per momento le difficoltà che si incontrano, senza farle diventare per forza un problema e anche a monte paura di perdere la persona a cui si incutono tutte queste "fisime". Raggirare questo è importante per non farsi sopraffare da ansie e inutili paturnie. Vivere è un'altra cosa, legata al proprio naturale istinto. E sono contenta di essere cresciuta con un senso di approssimazione e incoscienza e in questo ringrazio mia mamma che nell'allevarmi si è fidata anche degli errori che facevo, dei pericoli a cui andavo incontro, del mio essere "maschiaccio" senza per forza deviare questa mia istintualità...(più o meno fino ai 17 anni, poi si è aggrappata a me fino allo sfinimento, ma questa è altra storia).

Ora sono "pezzata": il sole m'ha decisamente segnata in tutto il corpo, segni di zaino, maglie, scarponi e pantaloncini. Il sole, che mi ha accompagnato sempre in questi due giorni, mai abbandonata. Mi scalda, conforta e nutre: insegna che sorgere e tramontare è un aspetto quotidiano, nulla può essere diverso che il vivere giorno per giorno, passo dopo passo.

sabato 11 agosto 2012

Cose che...

Vi capita mai che pensiate alle "cose che..." in riferimento a un periodo particolare, un evento specifico della propria vita?
A me spesso, senza nulla togliere alla mia memoria che è fetente, tagliente e precisa, che mi fa ricordare pure le sensazioni provate in determinati momenti di vita, a volte accade che prendo una data specifica e importante della mia vita, e scandaglio ciò che è avvenuto dopo. Non si tratta di rivivere il passato - cosa che odio con tutta me stessa, non c'è di peggio per perdersi la vita presente - ma di segnare delle tappe importanti nel proprio percorso, delle "stelline" (mi stanno perseguitando le stelle, e quindi ci stanno anche in questo contesto!) di eventi, fatti, curiosità e sensazioni.
In particolare, punto zero è il concerto dei Cure un mese fa. In quest'estate lo identifico come punto di svolta e consapevolezza. La nuova consapevolezza che il mio percorso ha dato buoni frutti e mi sono finalmente resa conto dell'immenso sforzo fatto per arrivare a essere quella che sono.
Le "cose che ..." nell'ultimo mese mi più hanno reso felice sono (solo le prime in classifica...)
- la dichiarazione d'amore di un'amica che sa come me quanto bene ci vogliamo, indistintamente da circa 20 anni, e dirselo ha fatto proprio bene. Senza dimenticare che le nostre reciproche gesta sono fatte senza pretesa di tornaconto
- sognare, sognare e sognare. continuo a farlo, chissà cosa la mia anima mi vuol donare e che strada vuole farmi intraprendere!
- quel giro in bici in centro, giù a capofitto nelle discese ... seduta sul ferro della bici con il mio più caro amico, che  m'ha riportato a un'ilarità infantile e una gioia vera e profonda! Un momento che non dimenticherò mai!

E poi quelle che mi hanno reso meno felici, che però non scarto perchè fanno parte del mio cammino comunque, come ogni cosa formano e aiutano, poi sta sempre a noi dargli il giusto peso e considerazione:
- l'arrivederci a mio nonno, salutato proprio stamane ...
- sentirsi esclusi a volte è una ferita che fa male, quando fai di tutto per aiutare e rendere felice chi ti allontana sempre più ...

Vi auguro un'estate blu! ricca d'amore e gratitudine...io mi accingo a preparare lo zaino, domani si parte per una due giorni sulle dolomiti, forse nottata in tenda sotto le stelle...a presto...

lunedì 6 agosto 2012

Parto

Vado, parto ora per una due giorni sul lago.
Mille cose dovevo fare, mille cose dovevo prepararmi e invece parto senza nulla di programmato, solo la strada conosco il resto verrà da sè.
Ritorno alle mie amiche, alle mie montagne e al mio lago, quello di Garda, che amo tanto.

C'è chi lo chiama bisogno di evasione. Non credo sia quello, piuttosto è seguire il proprio cuore in ogni passo che facciamo, giorno per giorno.


Così oggi parto, con il mio cuore. Lo snodo tra ragione e istinti, che riallinea tutto.

mercoledì 1 agosto 2012

Pensieri umidi

Vi è mai capitato di piangere?
Io credo sia la cosa più bella che possa esserci con il sorriso. E lo faccio io. Entrambe le cose le faccio e mi vengono bene.
Anche poco fa: delusa, illusa, confusa, non so. Però lacrime liberaratorie.

Forse servono a questo, non mi sono mai posta il problema. Ricordo solo che lo zio di mamma diceva che ero "piangiotta", e molti m'han sempre detto "piangi che diventi bella". Così nonostante fossi una spacca marroni numero uno sempre in mezzo a pericoli, maschi, giochi pericolosi, a differenza del resto del gruppo, quando ci rimanevo male, piangevo.(Piero mi disse, nei giorni successivi al funerale di papà, che potevo piangere, però non ero così bella come quando sorridevo).

Ora piango ancora. Nonostante i quasi 34 anni, io riesco a piangere.
E piango perchè:
- quando mi incazzo che le orbite escono dal cranio tanto dal farmi male;
- nei film: ci sono scene che mi colpiscono prima il cuore (fitte), e poi lacrimoni. Scene di ogni tipo: dall'amore, alla guerra, a quando due si lasciano, oppure quando due si incazzano. Però non so spiegare perchè mi accada questo: immedesimazione???
- quando muore qualcuno: ma queste lacrime solo nel mio piccolo, poi a funerali e altre occasioni riesco ad essere di ghiaccio, forse sembro pure cinica. Non traspare nulla.
- quando il cuore batte dal farmi male; forse emozioni e sentimenti che fanno bene, o fanno male, e magari non vanno dove voglio io;
- delusioni;
- manifestazioni d'amore, quando arrivano gratuite... mi sciolgo, mi salgono le lacrime agli occhi e piango.E quando amo. Sono sentimentalista e amo. Chi entra tra le mie braccia, inevitabilmente riceve il mio amore, in una delle sue varie sfumature. Da lì è difficile che lascio andare la morsa. Rientra tra le belle qualità dei scorpioni... ^_^
- pre-ciclo, dove tutto è amplificato, tutto è colpa tua, e ammazzeresti qualcuno pur di non stare così; gli ormoni c'hanno un picco che porta nell'abisso che più abisso non si può...
- quanto mi viene detto "devi". Io il devi non lo accetto da nessuno. E mi mette talmente tanti nervi da farmi piangere;
- quanto le cose non vanno come vorrei io;
- quando mi illudo. Perchè in quel caso mi odio, perchè mi ripeto continuamente di non illudermi e fidarmi troppo, ogni volta ci cado ...poi.
- quando osservo la natura  e  ascolto musica...


E non mi vergogno se piango, nemmeno a essere criticata se piango, nemmeno se gli occhi lucidi si vedono. Nemmeno se a detta di molti è strano io possa piangere, perchè rido e sorrido spesso.

E voi perchè piangete???