lunedì 19 agosto 2013

Cose da buttare

Consapevolezza, cara consapevolezza.
In questo agosto ho raggiunto una conclusione, molto ovvia, ma molto vera e nascosta dietro le apparenze e dentro le case di ognuno di noi.
Il possesso, l'attaccamento alle cose, il consumismo sfrenato, l'avere più che l'essere.
Armadi zeppi di cose, indumenti, scarpe, prodotti di ogni tipo, stoviglie, pentolame e suppellettili di ogni tipologia e per ogni occasione. Non sfugge nulla al radar del possesso.
Ma cosa ce ne facciamo di tutte queste cose che riempiono i nostri spazi ? E come facciamo a usarle tutte contemporaneamente?
Non me ne sono mica resa conto subito, ma ho innescato un meccanismo che mi fa cercare ogni giorno qualcosa di cui sbarazzarmi. Ho iniziato dall'armadio e sto accumulando una pila di cose che non uso che passerò a una famiglia disagiata che vive vicino a casa di mia mamma. Non si tratta di fare il cambio dell'armadio, ma di una scelta vera e propria: obbiettivamente non riesco a utilizzare tutto quello che ho in una sola volta e  spesso inceppo in acquisti di qualcosa che ho già, senza attenderne l'obsolescenza.

Dopo l'armadio toccherà alla dispensa, alla credenza, al sottoscala. 
Mi sbarazzerò di quello che non uso, oppure userò e sfrutterò ciò che avevo dimenticato. (capita anche questo, soprattutto nella zona dispensa dedicata ai cereali ;)  ).


Bisogno di pulizia? Beh, forse sì. Mi sento pesante, le cose mi pesano, il consumo e il consumismo mi pesano. Mi pesano e mi sporcano. E invece ho necessità di essere leggera, libera da ogni costrizione sociale, data anche dalle cose.
Beh, quindi, dopo questo pout-pouri ... Veniamo alla domanda del giorno: quante cose e quali sono le cose che ci insozzano la vita e ci appannano dai nostri reali bisogni?