domenica 30 giugno 2013

paura della libertà?

Easy Rider - monologo sulla libertà

"Lo sai, una volta questo era proprio un gran bel paese, e non riesco a capire quello che gli è successo."
"E'  che tutti hanno paura, ecco cos'è successo. Noi non possiamo neanche andare in uno di quegli alberghetti da due soldi,[...] credono che si vada a scannarli o qualcosa. Hanno paura."
"Si, ma non hanno paura di voi, hanno paura di quello che voi rappresentate..."
"Ma quando... per loro noi siamo solo della gente che ha bisogno di tagliarsi i capelli."
"Ma no, quello che voi rappresentate per loro è la libertà."
"E che c'è di male nella  libertà, la libertà è tutto!"
"Ah sì è vero, la libertà è tutto, d'accordo. Ma parlare di libertà ed essere liberi, sono due cose diverse. Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato. E bada a non dire mai a nessuno che non è libero  perché allora quello si darà un grand' affare a uccidere e a massacrare, per dimostrarti che lo è. Ah certo ti parlano, e ti parlano e ti riparlano di questa famosa  libertà individuale, ma quando vedono un individuo veramente libero  allora hanno paura." 
"Eh,  la paura  però non li fa scappare.."
"No, ma li rende pericolosi..."

sabato 29 giugno 2013

Somiglianze apparenti






"I was thinking about what a friend had said

I was hoping it was a lie
Thinking about what a friend had said
I was hoping it was a lie" 


Neil Young - After the gold rush





Sono giorni tutti uguali. Un matrimonio a Como, molto lavoro, tosse e raffreddore che non se ne vanno, divano, un libro e pc, due concerti (belli e intensi nonostante i 17 gradi, non confortanti all'aperto).
In questa settimana che è emotivamente altalenante. Gioia, malinconia, malinconia, gioa.
Martedì sono diventata zia, una bellissima Aurora è entrata nella mia vita. Ancora non mi capacito...osservarla e scovare quelle somiglianze che speri ci siano e provare una tenerezza immensa nel cogliere ogni sua piccola smorfia. Ti ci rivedi e vai a sfogliare l'album di quand'eri piccina per vedere se effettivamente è così. Piccole illusioni e speranze. Eppure il bello è nascere nella propria unicità, senza per forza dover assomigliare a qualcuno e esserne l'ombra.
Ed è un po' il casino che fanno i genitori, tra i vari condizionamenti che inculcano da piccoli, c'è pure quello dell'assomigliare a tizio e caio, sortendo un allontanamento dalla propria Essenza.
Pura apparenza.



mercoledì 26 giugno 2013

Istinto e giudizio: parliamone


"Non ascoltare sempre le autorità esterne, non andare sempre in cerca dei pareri altrui. Diventa più indipendente, diventa più sensibile e dà minor spazio ai tuoi pensieri.

Guarda una rosa e non ripetere come un pappagallo: “Che bella!”. Forse è solo un’opinione, qualcosa che gli altri ti hanno detto. Fin dall'infanzia hai sempre udito tutti che dicevano: “La rosa è bella, è un fiore speciale!”. Perciò, quando vedi una bella rosa, ripeti semplicemente come un computer: “Che bella!”. È davvero una tua sensazione? È una tua sensazione interiore? Se non lo è, non dire niente.

Guarda la luna e non dire: “Che bella!”, a meno che non sia una tua sensazione interiore. Rimarrai sorpreso nel sapere che il 99% delle nozioni stipate nella tua mente è formato da concetti presi in prestito da altri. In questo 99% di nozioni accumulate, di pattume inutile, è andato perso, è annegato l’1%: il tuo intuito.

Lascia perdere tutto il tuo nozionismo, riscopri il tuo intuito! Solo grazie al tuo intuito conoscerai il divino.

Gli esseri umani hanno sei sensi: cinque sono esterni e ci raccontano il mondo. Gli occhi vedono la luce. Le orecchie odono i suoni: senza l’udito non conosceresti i suoni e così via. Poi hai un sesto senso, l’intuito, che ti mostra chi sei, che ti dice qualcosa di te stesso e della sorgente suprema delle cose. Devi riscoprire questo sesto senso.

La meditazione non è altro che la scoperta del tuo intuito.

Nel mondo la paura più grande che affligge l’essere umano è la paura dell’opinione altrui. Nel momento in cui non avrai più paura della folla, non sarai più una pecora, diventerai un leone. Dal tuo cuore scaturirà un ruggito, il ruggito della libertà.

Il Buddha l’ha chiamato proprio così: “Il Ruggito del Leone”; quando un uomo raggiunge lo stato di assoluto silenzio, ruggisce come un leone.

Per la prima volta puoi conoscere la libertà, poiché ora non hai più paura dell’opinione di nessuno. Non ti interessa più ciò che la gente dice di te. Non importa che ti definiscano santo o peccatore: Dio è il tuo unico e solo giudice. E con il termine Dio non si indica una persona, ma l’intero Universo.

Il problema non è affrontare una persona; devi entrare in contatto con gli alberi, i fiumi, le montagne, le stelle, l’intero Universo. E questo è il nostro Universo, noi tutti ne siamo parte; non dobbiamo averne paura, non dobbiamo nascondergli niente. Di fatto, anche se tentassi di nascondere qualcosa, non potresti farlo; il Tutto lo conosce già, il Tutto ti conosce più di quanto tu conosca te stesso.

Il secondo punto è ancora più significativo: Dio ti ha già giudicato. Non è qualcosa che accadrà in futuro, Dio ti ha già giudicato. Quindi sfuma anche la tua paura del giudizio divino. Non ci sarà un grande giorno del giudizio finale: non devi affatto tremare.

Il giudizio è già accaduto all’inizio, nell’istante in cui ti ha creato. Dio ti ha giudicato. Ti conosce, sei una sua creatura. Se andrai a finire male, non sarà colpa tua: il responsabile è il divino. Come potresti essere responsabile tu? Non ti sei creato da solo. Se dipingi e sbagli qualcosa, non puoi incolpare il dipinto del tuo errore: sei tu, in quanto pittore, il responsabile.

Pertanto non devi aver paura della folla o di un Dio immaginario che, alla fine del mondo, ti chiederà conto delle tue azioni e di ciò che non hai fatto. Il divino ti ha già giudicato, il suo giudizio è già accaduto: è un fatto significativo; in questo caso tu sei libero. E nell’istante in cui scopri che hai la libertà di essere te stesso, la tu avita comincerà ad avere una qualità dinamica. La paura ti incatena, la libertà ti dà le ali.

Osho"

Queste parole le ho lette lunedì sera a mia mamma. A me piace leggere ad alta voce e condividere.
Mi basterebbe che venisse compresa una minima parte di quello che volevo trasmetterle, soprattutto i concetti di paura del giudizio, quello della libertà e quello dei pareri (legato all'intuito).

Perchè essere dei caproni che inseguono la massa porta a non dover esprimere quello che sentiamo veramente. Una grande costrizione, una mancata espressione di noi stessi, una grande limitazione all'espressione di sè stessi e alla curiosità.
C'è chi legge testi di questa intensità e non comprende dove possono essere applicati, magari c'è chi pensa che siano pensieri troppo evoluti. Eppure la quotidianità ci dà casi molto concreti dove possiamo fare allenamento ;) Eccovi un esempio. Quella stessa sera mi è successo di alzarmi da uno spettacolo di cabaret, quello di Sgrilli e Migone, ospiti (e pubblico non pagante) in una Festa qui in provincia di Treviso... (e non voglio pubblicizzarla, ok???), perchè mi stavano facendo perdere tempo, mi irritavano, lo spettacolo era inconcludente, povero e tutti ridevano a comando e io non mi divertivo. Sono stata libera di scegliere. 

Ditemi, e voi ci riuscite a seguire il vostro istinto? A scrollarvi di dosso quello che la gente pensa di voi? 
Questa tematica mi incuriosisce, dai ... non siate timidi ;)

venerdì 21 giugno 2013

Ricorrenze del solstizio

Stamattina Lea è venuta in ufficio.
Pearl Jam nel loro "take your dog to work"
Si è fatta largo, ha oltrepassato la porta dell'ufficio, ha oltrepassato la scrivania, ha raggiunto la mia sedia, e si è accovacciata alla mia destra, vicino agli scaffali.
Lea è la cagnolina di un mio cliente. Una bastardina rossa, con un ventre gonfio e un musetto dolce e ruffiano.
Questo episodio cade giusto in questa giornata, chiamata take your dog to work day, che invita aziende e dipendenti a poter dare la disponibilità di portare a lavoro i propri cani ma anche con l'auspicio di poter sensibilizzare alle adozioni di cani.
A mio avviso, per evitare di considerarla unicamente un'americana, è bene cogliere consapevolmente il significato che vuole trasmetterci una ricorrenza del genere. Avvicinarsi al mondo animale credo sia una delle migliori cose che il nostro essere "umani" possa dimostrare: loro vengono da noi, come noi da loro, uno scambio reciproco.
Coincidenza che fa combaciare questo giorno con il solstizio d'estate.
Buoni festeggiamenti nella festa del Sole.
Il mio augurio? Uno dei miei mantra...
Sensibilità, amore e consapevolezza vi (e mi) accompagnino...

lunedì 17 giugno 2013

Come di venerdì 14

Volevo ricordare Nazim Hikmet, il rivoluzionario romantico, in queste giornate in cui i nostri occhi sono puntati sulla Turchia, le sue parole ritornano in mente vorticosamente...
Ho scelto questa, che un po' mi rappresenta in questi giorni così pieni di sole, serenità e vita ...


Mosca, 1956

C'è un albero dentro di me
trapiantato dal sole
le sue foglie oscillano come pesci di fuoco
le sue foglie cantano come usignoli

è un pezzo che i viaggiatori sono scesi
dai razzi sul pianeta ch'è in me
parlano una lingua che ho udito in sogno
non ordini non vanterie non preghiere

in me c'è una strada bianca
le formiche passano coi semi di grano
i camion passano col chiasso delle feste
ma il carro funebre - è proibito - non può passare

in me il tempo rimane
come una rossa rosa odorosa
che oggi sia venerdì domani sabato
che il più di me sia passato che resti il meno
non importa.







domenica 16 giugno 2013

I wonder, Sixto Rodriguez!

Capita che in una fresca serata di giugno ti infili nel grande cinema della tua città per un documentario.
E te ne esci con un motivetto in testa, che canti, e in contemporanea lo sta cantando all'unisono il signore settantenne che era seduto tre posti avanti a te. Carina come situazione, vero?
Capita a me ed è stata una bellissima sorpresa scoprire Sixto Rodriguez , e portarmelo un po' ovunque in questi giorni, con la sue I wonder, Sugar Man e Can't get away per citarne qualcuna.
Searching for Sugar Man è un documentario diretto e montato da Malik Bendjelloul che tra il 2012 e il 2013 ha riscosso un grande successo mondiale, premi un po' ovunque, fino a culminare con l'Oscar 2013 per il Miglior documentario, e parla di Sixto Rodriguez.

Di lui, fin dall'inizio si pensa sia morto suicida bruciato su un palco, e invece dopo il flop dei suoi due dischi (forse a causa del suo nome spagnoleggiante ?), agli inizi degli anni Settanta, decide di continuare a vivere come prima, facendo  l'operaio alla Crysler di Detroit e poi il carpentiere.
Diventa il protagonista di questo documentario; la sua storia incuriosisce, e  non è stato una meteora, anzi divenne un idolo trans-generazionale in Sud Africa. Le sue ballate coni suoi testi, sono stati la speranza per molti sudafricani, che arrivarono alla sua musica per caso, forse per un disco importato da una ragazza americana in visita  al suo ragazzo sudafricano. Copie  si sono moltiplicate, illegalmente, durante l'Appartheid, e si trasformarono nell'inno di molti giovani contrari alle leggi razziali in vigore nel loro Paese e al proibizionismo che aveva portato pure a rendere vietate le sue canzoni. Questo documentario è l'epilogo della ricerca di due fan sudafricani, che casualmente vengono a scoprire che il loro idolo non è morto, e questo avviene attraverso un contatto in un forum in internet,dedicato a Rodriguez, al quale rispose una delle sue figlie, dicendo che non era morto! e viveva a Detroit!
Questo contatto porterà Rodriguez alla ribalta in Sud Africa, incitato dalle figlie  lascia Detroit per raggiungere il paese africano per una serie di concerti, nell'incredulità di molti, riempiendo palazzetti e commuovendo le masse di fan.
Il resto non lo racconto, ma voglio incuriosire dicendovi che quello che colpisce di Rodriguez è la sua umanità: un americano, dai tratti messicani, sul quale i discografici vedevano un nuovo Bob Dylan, dolce e umile, attaccato alla vita e alla famiglia e non alle cose materiali.
Lo ascolti, provate qui,  e non vorresti smettere: entri nella sua dimensione e ti trasporta, mette pace e serenità.
I wonder dice una delle sue canzoni , ... cosa vogliamo di più, se non farci sorprendere dalla curiosità della vita, domandarsi e essere curiosi e perchè no, meravigliarsi di tutto ciò?

mercoledì 12 giugno 2013

Arriva Sole

.... "io cerco boschi per me, e vallate col sole più caldo di te..."  (Conte/Virano/Pallavicini)



con queste parole che mi accompagnano...mi assento per qualche giorno ...

Intermezzo musicale :)



lunedì 10 giugno 2013

Treviso: la storia si fa oggi

Vi rimando a questo video ... non ho fiato per commentarlo, ogni trevigiano, dai cittadini, ai provinciali come me, ha avuto modo di sentire queste parole, volte e più volte. 
E nella giornata di oggi, che passerà alla storia, quel signore del video ha smesso di rendere ridicola una piazza, che è tutt'altro che razzista.

Finalmente Treviso si è convinta che il cambiamento sia necessario, dando la poltrona di sindaco a Giovanni Manildo del PD.
La "pulizia" non è prerogativa di scegliere quale sia la razza da spazzare, bensì di scegliere chi può governare al meglio una città, come la mia, che necessità di rinnovamento.

domenica 9 giugno 2013

World Oceans Days

Sono in ritardo di un giorno, ma questo non importa.
Ricordarsi delle cose non deve sempre essere prerogativa di una data; se ci teniamo veramente a qualcosa, sentiamo la necessità di farlo ogni giorno, come avviene per le persone che amiamo: non pensiamo a loro solo il giorno del compleanno, ma costantemente. Vero?
Ieri, 8 giugno, era la giornata mondiale dedicata agli oceani.
E a tutti gli esseri che vivono nel mare, che lo popolano: l'oceano è  la loro vita e il loro ambiente. Gli oceani e il mare che oramai sono diventati la nostra discarica, dove la pesca è la "forma buona" della caccia (a tal proposito mi rivolgo a quelli che dicono "poverino, non mangio il fagiano perchè gli hanno sparato", eppure poi si cibano del branzino pescato con l'amo, o che ha visto la propria libera vita svanire da una rete... è ipocrisia questa, capito ???? [e poi il pesce cucinato con l'occhio, non vi colpisce dentro???]), dove si effettuano esperimenti nucleari e si trivella.
Una giornata dedicata a loro. Che deve diventare "ogni giorno dedicato a loro".
Sensibilizzarsi all'ambiente: per me è una cosa ovvia, ma forse serve una rieducazione in merito. Vi invito a essere curiosi, quella curiosità di scoprire cosa sia un ambiente marino, ricordarsi che è come il giardino di casa propria che vogliamo e pretendiamo sempre pulito, e quindi essere sensibili alla sua salvaguardia. Tutto qua. Semplice. Invece di gossippare, basta solo curiosare e far brillare i propri neuroni per una valida causa, comprenderla e renderla una propria abitudine. Scegliere da dove partire diverrà una sfida con voi stessi ;)

Una canzone, tra le mie preferite,  "Amongst the waves" dei Pearl Jam, sentita e voluta per la causa della salvaguardia degli oceani.


"...Riding high amongst the waves
I can feel like  I
 have a soul that has been saved
I can see the light
coming through the clouds in rays ..."


venerdì 7 giugno 2013

Heavy metal weekend

Pochi lo sanno ... domani sarò a Rho per loro ;)


giovedì 6 giugno 2013

"Non è un rivestimento di superficie" ...

Si parla di bellezza.
Tematica soggettiva e intima, ma di grande attualità.
La bellezza che viene propinata è esclusivamente estetica: il bello visivo, che piace con gli occhi, che è armonioso alla vista. Un piacere che dall'estetica visiva poi raggiunge il resto dei sensi.
Stop. Limitato a l'incartamento esteriore di tutto ciò che c'è attorno a noi.
E così, tanto per raccontarla, martedì vengo convocata da un nuovo consulente che da poco collabora nell'azienda dove lavoro, (che stima le donne, come si stimano i propri calzini), e mi parla di bellezza ed estetica, di mostrare e che si vende quello che gli altri vedono, di brand e stylist, blaBlablaBlablaBla...
Non sapevo se indignarmi o incassare il colpo. "Perchè capita a me ???" Lo ascoltavo e nel mentre mi sono venute in mente delle parole di Erri De Luca, tratte da suoi scritti inediti, in appendice al suo racconto / sceneggiatura del "Il turno di notte lo fanno le stelle",  che Edoardo Ponti ha trasformato in un interessante e molto intenso corto.
Le parole di Erri De Luca, sono tratte dalla "Conversazione Erri-Nives, Pietro Romano", ovvero Nives Meroi, Pietro Dal Prà e Romano Benet, tre famosi alpinisti.

"Per me la bellezza non è un rivestimento di superficie,
 è proprio la natura, la materia di cui sono fatte le cose.
 La natura esiste perchè ha questa forza di bellezza dentro.
 Io vengo da quel golfo di Napoli che è il più celebrato per la sua formula della bellezza 
tra i più belli della storiai e della geografia del mondo.
Bene, quel golfo è stato cesellato da catastrofi, vulcani, eruzioni, terremoti ...
questa è la forza della bellezza.
E' come una forza compressa, poi in superficie può affiorare come un sorriso,
però dentro tiene questa potenza creatrice e distruttrice
 che si infischia di noi.
Noi siamo delle persone che andiamo a infilarci dentro
questa bellezza."




E queste  sagge  parole arrivano a salvarmi dalla rabbia, e passa tutto.
Grazie alla Bellezza. Alla vera Bellezza.


martedì 4 giugno 2013

La storia di Mara di Paolo Cossi

Vi incuriosisce approfondire e osservare l'altra parte della medaglia?
Spesso ci si ferma solo ed esclusivamente sulle apparenze, dettate dal comune parlottare e da idee distorte che ci facciamo. Mi è capitato di cambiare completamente idea, osservando certi aspetti della vita da un altro punto di vista, spesso quello opposto, oscuro e sconosciuto. Stessa cosa nel conoscere le persone, farle fluire interamente dentro di me, senza giudizi e con accoglienza.
E Paolo Cossi, di cui vi parlai poco tempo fa qui , è un fumettista che ha la particolare caratteristica di porre attenzione e sensibilità nelle vite che narra. Entra nell'intimità delle persone  e nei fatti che presenta, e lo si capisce vedendolo all'opera in "Ballate di China" ma anche nel suo "La Storia di Mara", edizioni Lavieri.
Mara Nanni, potremmo comunemente definirla un ex brigatista, scivolata nella quotidianità delle Brigate Rosse, con entusiasmo e travolta dagli eventi ma anche dalla sua debolezze dettate dalla mancanza di esperienza, forse.  Ma prima di tutto era una donna, che è inciampata nel corso della sua vita, si è fatta trasportare da passione, ardore e istinto, in quello a cui credeva, e per questo poi dovette pagare.
Una giovane donna Mara Nanni, raccontata in prima persona, da una Mara Nanni che respira nuovamente l'aria della libertà, di cui provi compassione inizialmente ma poi riesci pure a sorridere delle sue vicissitudini. Paolo Cossi ne delinea un profilo decisamente umano, come realmente è, e ne risalta pure la femminilità.
E questo a me è particolarmente piaciuto.
A voi ... abbiate la curiosità di approfondire.



lunedì 3 giugno 2013

Non è prevenzione questa.

Prevenire, da Prae  Avanti, e Venire: Venire.
Prevenzione è l'atto del prevenire, con una concezione prettamente legata all'adottare una serie di provvedimenti che aiutino ad evitare dei mali futuri. Questi provvedimenti vengono effettuati da un qualcuno, sono delle azioni positive, che non comportano un futuro danno, e chi le fa è il soggetto che lo vuole evitare.

Questa premessa mi sta molto a cuore, perchè ci  sono delle campagne di prevenzione, che non approvo.
In particolare parlo dell'Angelina Jolie, della mastectomia a cui si è sottoposta, per prevenire la possibilità di un tumore al seno, e/o alle ovaie.
Vi invito a leggere questo interessante articolo di Marcello Pamio, che può aiutare a comprendere meglio iL caso e  la facilità con cui si parla di tagliare e sopprimere parti del proprio corpo, con lo scopo di ridurre i rischi di tumori e di fare prevenzione. Si elimina la parte, ma non si cerca di eliminare la causa.
Mi piace il passo dell'articolo in cui parla di psicosomatica, di corpo e soma e di soma e corpo, dell'interrelazione tra le due parti; non è da sottovalutare la sottile linea che ci può rendere ammalati anche se non lo siamo, pensando che la prevenzione sia un atto di solo taglia e cuci, e di come si possa influenzare il proprio stato di saluto solo attraverso pubblicità, terrorismo mediatico.

Domandiamoci invece cosa comporta una mastectomia, un raschiamento dell'utero, un'asportazione della tiroide. A livello ormonale crea un vero e proprio disallineamento dell'ipofisi, a livello psicologico sconvolge una donna. Lo stesso potrebbe valere per un uomo.

Non è prevenzione questa.
Curiamo la nostra vita con coccole, amore, cibo e sorrisi, alleniamoci, camminiamo, accogliamo pure le sofferenze rendendole un'opportunità per uno spiraglio verso nuovi orizzonti.

Loro ci vogliono ammalati, ma  io mi rifiuto di crederci


sabato 1 giugno 2013

Deeper and deeper: "La grande bellezza"

Rimugino da giorni. Per me è così, riesco a farmi tarlare la mente, da pensieri e ossessioni silenziose. Qualcosa mi stupisce, e lo elaboro e lo analizzo e lo sogno e lo confronto con la mia realtà e lo annoto e lo seziono come un chirurgo.
E a tal proposito, da lunedì scorso, accade che sto sviscenrando "La grande bellezza" di Sorrentino.

"La grande bellezza" è ambientato a Roma, salotti, lusso, palazzi, vite altolocate. Una Roma che viene presentata in una giornata di sole (mai una nuvola, comunque e nonostante tutto, eh!?!!!), alle prime ore del giorno. Tutto sembra rinascere, pace e silenzio, anzi un' eterea musica si innalza (I Lie di David Land interpretata dalla Torino Vocalesemble).
E poi l'irrompere in una festa frastornante, in una terrazza della Roma bene, dove alcol, ballo, sesso ed esibizionismo sono esaltati rispetto a quello che si possa immaginare. Mi colpiscono, in questa festa, delle donne che si spogliano in una vetrina, alternate ed isolate, dove ad accompagnarle c'è una musica diversa da quella che c'è all'esterno. Donne che si osservano riflesse sul vetro della vetrina che le mette in mostra, ogni loro minimo gesto è calcolato e si esaltano per questa dimostrazione di sé stesse, il loro corpo che con atti precisi e calcolati inizia a denudarsi.
Il frastuono viene interrotto dall'inizio della trama del film, che vede Jep - Toni Servillo - personificare questo esaltato dei migliori salotti di Roma, che come unico scopo della vita, vede la propria supremazia sociale.
La trama del film gira attorno a lui, alla sua vita, al suo camminare, alle sue giacche, alla sigaretta perennemente appoggiata alla bocca, al suo sorriso sardonico, alla sua falsità e alle vicissitudini che si intrecciano con il resto di personaggi che lasciano un ricordo di pura apparenza.
In due ore i sbadigli non mi  mancano. Ma l'attenzione è viva e presente.
E me ne ritorno a casa, con un database di ricordi, immagini, frasi, musiche, espressioni che mi tormentano.
Caspita, Sorrentino ha colpito !!?!?!????!!!!!!!!
Non mi sono divertita, eppure ha lasciato il segno. Fosse questo il suo obbiettivo??? Spiattellarci i giorni nostri sul grande schermo senza alcun  giudizio, se non il nostro ???

Questi i particolari  che mi hanno stuzzicato di più, e le domande che mi rimbombano ancora in testa ... 
- il silenzio, Roma avvolta dal silenzio. Non ci sono clacson, urla. Si vede e sente spesso lo scrosciare dell'acqua, quella delle fontane e delle piscine... silenzio che accompagna i momenti di riflessione, i ricordi del passato, i lutti.
- la luminosità, sole, tanto sole e anche la luna e le candele. Diciamo che nelle scene di buio mi hanno colpito i fasci di luce. Le tenebre e avvolgono la luce, bellissima metafora dei nostri tempi.
- la bellezza della Roma monumentale, palazzi e case, statue e quadri che contrasta con questi goffi personaggi che si atteggiano, che si fanno di coca e botox. Cos'è il bello quindi?
- la critica alla Chiesa, cardinale con la croce d'oro, e la santa con quella di legno. Una chiesa vicina ai salotti, e i salotti vicini alla chiesa, in una sorta di orgia mistica. La suora che va a farsi di botox alla mano (per un problema di iperidrosi alle mani  e  ...io sono anche maliziosa, uff... ) e che poi se ne va in pellegrinaggio dalla santa.
- la falsità, dalle apparenze a quella studiata per le circostanze, vedi l'episodio del funerale (qui i miei nervi sono saltati, ricordi che sono risaltati alla mente, fotogrammi di visi conosciuti, episodi da orticaria immediata).
- la giraffa, che l'amico illusore fa sparire e dice "è solo un trucco". Quale trucco? Le maschere che si posano su quelle facce? L'illusione di un attimo, o quella di una vita?
- le radici, sono i propri piedi, e quelli rimangono il legame con la nostra essenza. Le radici che radicano il proprio corpo a un luogo, a una circostanza e alle persone. 

Tocca esserci in una società di questo tipo. Anche se non so darmi tutte le risposte (oppure non voglio ammetterlo, chissà...) e anche se non mi ci immedesimo, la osservo accanto a me... faccio il mio meglio per mantenere la mia entità, non farmi sopraffare da quanto mi stanno costruendo accanto e attorno, dai condizionamenti sociali, dalle mode e dalle false verità mediatiche...

E Madonna nel 1992...cantava Deeper and deeper ...