lunedì 29 ottobre 2012

Signora Luna

"signora luna che mi accompagni 
per tutto il mondo 
puoi tu spiegarmi 
dov'è la strada che porta a me 
forse nel sole 
forse nell'ombra 
così par esser 
ombra nel sole 
luce nell'ombra 
sempre per me "
_
Vinicio Capossela




Probabilmente nel blog di ElenaSole non si può immaginare la Luna, eppure è così vicina a me a tal punto da influenzare seriamente il mio umore, le mie percezioni e le mie emozioni, i miei cicli vitali e la mia alimentazione, i miei desideri e le mie antipatie, i miei liquidi e la mia materia.
La luna piena è lì alta stasera, completamente illuminata dal Sole...

giovedì 25 ottobre 2012

Cutie Pie


 Un grazie grande grande a Felicia di Le delizie di Feli   e Barbara di Correndomi Incontro. Per questo dono che mi hanno dato: mi hanno pensato e questo mi riempie il cuore.
 
 
Per accettare questo “cutie” premio bisogna seguire dei punti che sono:
  1. Citare chi ha inventato il premio: Il sentiero di Luna
  2. Citare chi ti ha consegnato il premio: Felicia  e Barbara
Descrivere le 3 cose più carine del proprio blog o di se stessi come blogger ...
Che difficile schematizzare! Beh, il mio blog è come me, ecletico e solare. Ci sta un po' di me, di quello che provo, sento, vedo, assimilo, raggi di ogni tipo, colori e varietà di cose. Forse molta confusione, ma è quello che effettivamente sono io, approssimazione e disordine a modo mio. Niente schemi fissi, spazio libero e respiro. E poi Sole e tanto sole dentro le mie pagine. Quando non c'è fuori, lo si trova qui.
Iniziato come gioco, necessità di scrivermi e di continuare quella passione per il diario personale, riportandola su delle pagine visibili a tutti: necessità di condivisione e confronto forse, volontà di apparire e anche presunzione di poter essere utile!

Ora dovrei passare il testimone ad altri 10 blog e vi dico, non è così semplice scegliere e selezionare...e quindi lasciatemi la licenza di ricordare tutti quelli che apprezzo, leggo e da cui imparo e traggo molto, condivido e osservo con attenzione. Nuovi amici che ho trovato qui, dove le barriere del giudizio non riesco a trovare.
Grazie a voi tutti... E.



mercoledì 24 ottobre 2012

23 ottobre 2012

Mi si domanda se ho una coscienza. E io certo, ce l'ho.
Anzi, profondamente ancorata al mio essere e alla mia essenza.
Probabilmente ci sono cose che non sono effettivamente coscienza, oppure anima come preferisco chiamarla io. Queste cose sono i martellanti pensieri che  la mente sforna e che si intrufolano in questi meandri macchinosi che si chiamano eventi della vita. E l'anima soffre di queste insidiose e macchinose minacce che bloccano qualsiasi istinto e spontaneità d'animo. [vedete, anche nel gergo si dice così... l'anima è spontanea].
Mi trovo a dire che "faccio scorrere" le cose, e forse significa che le faccio accadere, senza pensarci troppo, senza far coinvolgere la mente. Ma questo non vuol dire che non ho coscienza. Sarò sì incosciente, ma non senza anima. E se preferisco vivere la giornata non devo essere additata, invidiata e messa da parte, ritenuta non idonea, criticata e offesa.

Questo deve valere per tutti, non solo per me. E cerco ogni giorno di distogliere la mente dalle compulsive critiche che vorrebbe uscire e che vieto, e blocco, perchè non sono parte di me, della mia essenza. Io sono ben altro. C'è dell'altro dentro. Che si vede, forse, ma che soprattutto posso dimostrare.

Perché spesso la felicità è anche in un attimo, è anche assaporare la verità, confrontarsi e comprendere le cose per quello che sono. La felicità è anche accettare, sentirsi appagati, è la gioia di un istante. Sono le lacrime che scorrono, lo stereo a palla nella canzone che più ti stordisce la mente. Perché è la mente che vuoi far assolutamente allontanare dalla coscienza, dalla tua anima.

Accade poi che vivi giorni come oggi, in cui ti dimentichi anche di mangiare e che le cose appaiono più chiare.
Ho messo i piedi a bagno nell'acqua fredda, quell'insidiosa amica che si chiama acqua, che tanto mi ha dato, che mi avvicina alla paura e che trasmette più di ogni altro elemento. Raccogli una conchiglia e come altre volte nella mia vita, c'ho segnato una data. Il ricordo di oggi.
E comprendi, accetti eppure lasci che le cose vadano secondo quello che effettivamente senti e provi. In quell'esatto istante.
L'Aleph, che unisce le anime, al luogo e al tempo, nella tridimensionalità impercettibile.
E da L'Aleph di Paulo Coelho, finito di leggere pochi giorni fa, vi lascio con questa riflessione...
"se ti accanisci per scoprire le cose buone o cattive del tuo prossimo, finirai per dimenticare la tua anima, avvertirai un grande sfinimento e ti consegnerai alla sconfitta poichè avrai sprecato ogni energia giudicando gli altri"
e poi quest'altra ancora 
"non si possono domare i sognatori".


Fate bei sogni ...

P.s.: mi sono regalata un pendaglio pure, con un sole che c'ha un terzo occhio e dall'altra parte il Tao, e il nuovo album di Battiato, e una corsa in bicicletta in una strada di campagna scura illuminata dalla mezza luna crescente e da un mare di stelle...

martedì 16 ottobre 2012

Tutti i santi giorni

Tutti I Santi Giorni
fotogramma tratto da "Tutti i santi giorni"


Mi piace questa foto. Colori e occhi intensi, copertina e berretti, orpelli invernali che adoro indossare e sfoggiare.
Ma a parte questo, "Tutti i santi giorni" di Virzì, non mi è proprio piaciuto.
Loro bravi, nulla da dire riguardo Luca Marinelli e Thony. Anzi Thony, oltre a essere veramente una bella tipa, canta e compone musica in una maniera che mi attrae tantissimo, ed ora devo attrezzarmi per poterla ascoltare nella mia intimità.
Però mi aspettavo di più da questo film, invece solita tiritera dentro e fuori da specialisti per riuscire a rimanere incinta, genitori siciliani che si presentano in casa e la vogliono conquistare - roba già vista e noiosa - , sesso e sesso, loro che si amano e si lasciano e si ritrovano e si ... beh, il finale scontatissimo non lo svelo.
Rimane questo senso d'amore che stimo e riconosco molto in me, quell'amore per cento a cui tutti aspiriamo, ma la "trama cronaca" mi ha stancato. Alla colonna sonora un bel 10 e al personaggio interpretato da Thony un bel 8, perchè personifica la donna come piace a me: cazzuta al punto giusto e fuori di testa.
Eppure  qualche lacrimuccia m'è scesa...
Ma forse perchè al cinema da sola di venerdì sera è una tristezza unica...
 

domenica 14 ottobre 2012

Al ladro!

Ieri sera siamo stati chiamati alle  11, dalla festa per il battesimo del nostro figlioccio e dei suoi fratelli, per accorrere dai suoceri (vicini di casa), che rientrati a casa si sono trovati balcone e finestra scassinati, armadi e credenze aperte.
Degli intrusi, anche educati perchè non hanno messo sottosopra la casa, dei ladri.
Hanno invaso la nostra privacy, ci hanno seguito, sanno chi siamo e noi no: ogni rumore, ogni passo in più, le ombre, rientrare a casa, fare una passeggiata serale, starsene con la porta aperta, diventano gesta che non si fanno più con disinvoltura, in me il terrore e la rabbia si mescolano alla paura. E vorrei capire come fare a superare questa cosa. Datemi qualche input.

mercoledì 10 ottobre 2012

Scelte e responsabilità veg*: il lato materiale della cosa...

Ogni tanto non fa male ritornare su tematiche a me molto care che riguardano vegetarianesimo, etica e controllo del pensiero delle masse. In giorni come questi, in cui ci vengono spiattellate notizie che riguardano unicamente aliquote in aumento e dis-aumento e manovre congiunturali o "maestrali", fatte ad hoc per impennare gli umori e far correre tutti al consumismo spietato, ripenso a cosa sia per me il consumismo, legato soprattutto a una scelta vegetariana, scelta di vita mia e personale, come tutte le scelte dovrebbero essere. Ricordiamolo bene. Perchè queste riflessioni? perchè in tutto ciò che ci circonda -  il soldo, la notorietà e l'essere/avere di più - danno il valore aggiunto. Così in apparenza.
Allora anche qui, trovo dieci motivi dal risvolto materialistico,  che mi fanno dire sì alla mia e personale scelta vegetariana (che nulla di materialistico c'ha...)...

1) avvicinarsi al vegetarianesimo comporta una maggiore coscienza di ciò che si mette sul piatto, ecco quindi che le cose più schifose e ricche di conservanti, coloranti e additivi non le prendo: risparmio in salute, risparmio in ecologia (meno rifiuti) e risparmio in termini economici

2) recupero e riciclo: diventa una sfida personale quella di sfruttare al massimo tutto ciò che ho in dispensa, senza buttare nulla. L'obbiettivo è disfarsi dei rifiuti andando a finire l'intero prodotto che ci sta dentro. (Non vi nascondo il grande rammarico di dover buttare dei fondi di cereali che han preso le farfalline con il caldo eccezionale di agosto: è successo, una lezione per il prossimo anno)

3) non cibarsi di carne comporta una maggiore tranquillità e pacatezza, lucidità mentale e forza fisica. La lucidità permette di distogliere lo sguardo da pubblicità e altre amenità che ci convincono che non stiamo attenendoci ai corretti schemi societari che impongono di essere diverso dalla propria indole, quindi meno pubblicità e meno controllo della mia mente, che sceglie cosa acquistare e quindi non si fa imbambolare da quell'offerta o dal miglior prodotto presente nel mercato

4) la salute ne guadagna. Da maggio 2006, di grave, ho avuto solo un'otite con quasi perforazione del timpano, manifestatasi in fase d'atterraggio rientrando da NY, probabilmente avevano iniziato a togliere la decompressione, era il primo dell'anno e la fretta era tanta... Che ho curato a modo mio... anche qui ho scelto di prendermi cura di me stessa, responsabile di me stessa. I mal di testa che quotidianamente mi attanagliavano sono spariti. L'ultimo attacco risale a un anno fa, post mozzarella avariata. E' consumistico anche star male e prender le medicine, e farsi accusare da chiunque che star male è un delitto. Io opto per malattia => richiesta del corpo di riposare => mi occupo di me stesso => sto nel dolore, significherà pur qualcosa sto messaggio che arriva dalle proprie viscere??? e quindi opportunità di star a contatto con sè stessi e meno soldi alle lobby farmaceutiche.

5) orto e cura della terra. Sembra una cosa ovvia, ma c'è ancora chi non apprezza l'energia dell'appena raccolto, che oltre a darci prodotti sani e controllati a km zero, ci rifornisce di vegetali a un prezzo molto concorrenziale. E poi prendersi cura anche di una sola pianta di basilico, tanto per iniziare, dà grandi soddisfazioni al cuore. Provateci.

6) risvolto etico-economico: le scelte al supermercato ricadono sempre più spesso su prodotti equosolidali, in confezioni eque, prediligendo lo sfuso e i prodotti che non sono di origine animale. E poi il fatto di spendere anche qualcosina in più ci fa porre attenzione agli sprechi, al non acquistare cose inutili e a selezionare prima di tornar a casa con le borse piene. E' una cosa "naturale", che avviene automaticamente nei veg*. Appunto. E consiglio pure di scrivere una lista di quello che manca. Appunto.

7) si risparmia in tempo. La cucina veg è veloce e fantasiosa. A volte lesso dei cereali e legumi, due volte la settimana in discreta quantità. Li ripongo  in frigo, e all'occorrenza li unisco a verdure saltate, in polpettine, in abbinata a spezie ed erbette. E mi occupo delle mie passioni con quello che risparmio :)

8) si guadagna anche in esaltazione dei sapori. Il nostro organismo, senza la carne, si appropria dei propri sensi. Se ripenso alla fettina, ricordo che non sapeva di nulla. E' la cottura a dare il sapore, con le spezie aggiunte e le marinature. (La carne di per sè sa di marcio...) (lo so, c'azzecca poco, ma sempre valore aggiunto è!!!)

9) il fabbisogno della bilancia del cibo, a livello globale, non viene intaccato da chi sceglie veg*, sia a livello di dispendio di cibo relegato agli allevamenti, che nei consumi di acqua e anche a riguardo dello sfruttamento dei terreni. Vi invito a leggere questo articolo di Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio, dal blog che hanno ne Il Fatto quotidiano. Se volete sbellicarvi dalle risate, leggete pure i commenti. L'accanimento dei veg* e dei non veg* è fuorviante alla tematica. Questo mi crea pure dispiacere, però le risate hanno la maggiore...poveretti (!?!!)

10) economia domestica, in termini di vero risparmio in monetine perchè non vengo invitata a cena proprio perchè la mia scelta sembra vincolare il mondo intero quando devo essere invitata fuori o a casa di qualche amico o famigliare. Così mi ritrovo spesso a casetta per cena.

E' stato difficile trovare tanti punti "consumistici" e materialisti in questa mia scelta. Prendiamola come un gioco. A calcare che le scelte sono sempre tante, diverse, ma che soprattutto sono legate a un aspetto individualistico e di responsabilità.
Vi ricordo che la mia scelta fu derivata da una iniziale necessità a ritrovare la salute per poi diventare cosciente scelta etica.

La scelta di dieci punti era per lasciare un interessante link, in cui i dieci riguardano la scelta di rivolgersi o no,  al proprio medico, tratto dal sito www.disinformazione.it ...

... ricordate: scelte e responsabilità...


martedì 9 ottobre 2012

9 ottobre 1963 Vajont: percorsi della memoria

Per noi veneti, ma credo per tantissimi altri, la ricorrenza della strage del Vajont ha un peso molto forte. Sconvolse il bellunese, e di riflesso anche noi trevigiani, di quanto scendeva lungo il Piave erano i nostri genitori e nonni ci hanno ricordato.
260 milioni di  metri cubi di roccia  che dal monte Toc innalza 50 milioni di metri cubi d'acqua che superano la diga per eliminare dalla faccia della terra interi paesi, tra cui spicca Longarone.
Uno zio fu tra i soccorritori, lui era in servizio militare a Belluno. Lui ancora adesso non riesce  trasferire a parole quello che vide e quello che provò, gli si bagnano gli occhi al solo accenno dell'argomento.
Perchè di polemiche sul perchè e per come ce ne sono state, ce ne saranno e continueranno.
A me rimangono i racconti, le foto e le testimonianza di chi mi sta vicino. E poi libri, foto e riviste. E Marco Paolini che così intensamente racconta la storia di questa vallata sommersa dall'acqua, nei suoi testi e rappresentazioni teatrali. (ho linkato il primo tempo, poi passate al successivo :) ). Vi invito a guardarlo. Ricordiamo uno dei nostri olocausti, appellativo di Paolini, che condivido completamente, in questo giorno della memoria.

Mi sono voluta rendere conto di quanto accaduto domenica 30 settembre, una camminata fin sopra sulla diga, che viene aperta al pubblico sono nell'occasione dei percorsi della memoria. Partiti da Longarone, abbiamo risalito a piedi, sotto la pioggia, eravamo in 5500, tra runner, curiosi e appassionati di montagna e camminate. Spettacolare questo cordone di  persone che risaliva la montagna, affrontando fango e difficoltà, per poter vedere con i propri occhi la natura che fu testimone di quella tragedia.
Qualche foto, presa con il mio telefonino, può darci l'idea della bellezza di un luogo che è ancora intriso di morte e di un lutto che ha ormai 49 anni. Ma la speranza, la bellezza della rinascita sconvolgono gli animi, portando a una sorta di serenità.
un cordone umano...


pioggia, e primo scorcio della diga

ci avviciniamo...

diventa sempre più imponente



vi assicuro che era più buio nei tunnel pedonali  interni la montagna...

difficoltà di risalita, causa pioggia e fango...tutti fermi.


Fiume Piave, Sacro alla Patria.

Io mi immagino il terrore, lo sento che scorre dentro di me, il vento che si alzò, quell'attimo prima che succedesse la catastrofe, il rumore assordante della morte che giungeva, il peso dell'acqua che mi veniva addosso. La natura è imprevedibile e ci sorprende.

lunedì 8 ottobre 2012

Raboso nel risotto

Arriva ottobre, e la vendemmia qui da noi ancora non è finita.
Il raboso chiuderà la turnata, e finalmente si tornerà a quella sorta di normalità che tanto attendo: diciamolo, lavorare in una cantina è frenesia pura, la vendemmia porta allo sclero totale, gente, uva, burocrazia e controlli e quando rimane la raccolta del raboso si inizia già ad allentare i ritmi, complici le giornate che si accorciano.
Il raboso è un vitigno a bacca scura, autoctono veneto, in particolare della regione limitrofa al Piave, in particolare quando la Piave entra in pianura e attraversa la provincia di Treviso. La particolarità del raboso Piave è l'asprezza e l'acidità, molti tannini e un corpo molto duro e sostanzioso. Il vino dei nostri nonni, per anni scomparso e ritornato in voga negli ultimi anni, rivalutando proprio questa particolare decisione che ne conferma un vino molto appetibile e apprezzato.
Lo adoro sapete? e la cosa che più mi soddisfa è che non necessariamente si debba abbinare alla carne. Anzi, io me lo gusto da solo, oppure con una zuppa di legumi, con polenta e formaggio o perchè no con un risotto!!!
Come quello che vi propongo oggi.
Risotto al raboso
Prendete una cipollina, mondatela e tagliatela sottilmente e fatela appassire con un po' d'olio e una manciata di semi di sesamo. Appena imbiondisce aggiungete il riso che più vi aggrada, quello con cui meglio vi trovate a fare il risotto - ho notato che ognuno ha la sua preferenza, e guai a consigliar diversamente! - e nelle quantità che preferite. Noi a casa due tazze da caffè sono ideali per due persone, c'è chi usa i pugnetti, vedete voi (poi fatemi sapere come fate voi, curiosa io !?!!!!).
Tostate il riso e aggiungete un mestolo di brodo vegetale, precedentemente preparato. Continuate la cottura del risotto alla solita maniera, alternando ai mestoli di brodo, del Raboso Piave. Quando il riso sarà al dente, aggiungete due cucchiai di grana (o alternativa vegan, del lievito alimentare) e una noce di burro (o un goccio d'olio d'oliva), mantecate e lasciate riposare a fuoco spento per qualche minuto prima di servire.
Ottimo con un calice di raboso... quale miglior maniera per iniziare una lunga settimana autunnale....

mercoledì 3 ottobre 2012

Bestioline anche da me!




 
Lisbona, la mia amica Marika c'è stata  la scorsa primavera e questa foto me l'ha prestata ... ^_^

Manina, come vedi Bestioline anche da me!!!

P.s.: dedicata all'Alligatore della mia palude preferita...^_^

 

martedì 2 ottobre 2012

Vertigini

"La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale di difendiamo con paura"
Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere (tra i miei libri preferiti...e Kundera tra i miei miti letterari)

Ditemi, la vertigine cosa vi ricorda? Cosa ispira? Cosa vi fa vivere e sentire?

Io vertigine non ce l'ho per le altezze, ma mi capita di averla quando il cuore sussulta e mi fa perdere i sensi. Simile a quello che accade dopo una birra o un bicchiere di vino ... ma accade che arriva  per un'emozione improvvisa, e ti arrendi a questo oblio. Arresa, allentamento delle resistenze. E quindi mi piace.

Sono curiosa, e oggi particolarmente! dai dite la vostra...

lunedì 1 ottobre 2012

Autunno dolciastro

E' autunno. Accettiamolo, non facciamoci prendere dalla tristezza facendo colare il nostro naso. Cerchiamo di prendere il meglio di questa stagione, cogliamo l'aspetto positivo della stagione dall'animo melanconico, osservando le foglie cadere che altro non sono speranza per la nuova vita che verrà, per il rinnovamento necessario a ognuno di noi. Ci rattrista il doverci fermare, ma impariamo dalla natura stessa a cogliere questo invito a riconsiderare la calma, la lentezza, ad abituarci alla minor luce che sarà sempre meno presente nelle nostre giornate.

A tal proposito, due spunti: il testo di una canzone di Carmen Consoli - vado a periodi con la musica, questo è quello di massima ispirazione con la cantantessa, e la sua melanconia è adatta all'autunno - e una mia ricettina ^_^

Si tratta di Autunno dolciastro. A me fa venire i brividi...

Lentamente tra una pagina e l'altra di un libro qualunque
ingannavo l'attesa
gia' settembre
poche voci distanti e un autunno distratto al di la' dei vetri
quasi speravo che non arrivassi piu'
quasi credevo che non mi mancassi
eppure
stavo aspettando
distrarsi sembrava piuttosto facile
credevo di sopportare la tua indifferenza cercando pretesti e rimedi inutili
eri tu quel tasto dolente
eri tu autunno dolciastro
eri tu
Freddamente valutavo i miei limiti i gesti avventati le frequenti rinunce
era tardi e bruciavano gli occhi fissavo il soffitto
il mio letto disfatto quasi speravo che non arrivassi piu'
quasi credevo che non mi mancassi
eppure
stavo aspettando
distrarsi sembrava piuttosto facile
credevo di sopportare la tua indifferenza cercando pretesti e rimedi inutili
credevo di soffocare la mia insofferenza
eri tu quel tasto dolente
eri tu autunno dolciastro
eri tu eri tu quel tasto dolente
eri tu autunno dolciastro
eri tu autunno dolciastro...

e giust'appunto, autunno dolciastro in cucina ...
Gli ingredienti sono 300 gr di farina integrale, 100 gr di zucchero di canna mascobado, 50 gr di farina di castagne, 200-300 ml di latte di soia (a seconda del grado di umidità della giornata, ho notato che i liquidi variano molto con il clima, il grado di idratazione varia tantissimo), 50 ml di olio di semi di girasole, una bustina di cremor tartaro, 1-2 mele.
Le mie mele stivate, ammaccate dalla grandine, bio, buone.

Velocissimo: prendere il robot da cucina, mettere le farine, il cremor tartaro  e lo zucchero e dare una mescolata veloce. Unire i liquidi e azionare. Il composto è pronto da travasare in uno stampo per dolci a cui andremo a stendere della mela tagliata a fettine. Infornare per 45-50 minuti a 180°, forno statico!

Et-Voilà! un dolciastro dai sapori autunnali. Ne esce una classica focaccia co le mele sopra, brutta da vedere, giusta per colazione. Ottima direi per scaldare il nostro corpo, tenerlo a freno dagli zuccheri che tendenzialmente con i primi freddi si tende abusare.
Nulla di più semplice, vegan, salutare, dal sapore autunnale...un po' castagna, un po' mela, un po' pigrizia e un po' melanconica...

Lo sguardo alle foglie che cadono,
ai forti colori che la natura vuole offrirci,
 a quell'ultimo raggio di sole che vuole rimanere impresso nelle foglie...