martedì 31 luglio 2012

Di una stella cadente

L'altra sera rientrando a casa lungo la stradina osservavo la luna. Un bagliore alla sua destra m'ha distolto, era una stella cadente, un arco lungo, veloce e la sommità lucente.
Mi sono riempita di gioia: quando non te l'aspetti tutto appare più bello e sembra sia un miracolo.

Mi piace la poesia, nonostante sia veramente inesperta in materia,ma ho idee molto chiare su chi mi piace: Pasolini, Neruda, Machado. Machado in particolare descrive il sole, nei vari aspetti che lo possono interessare, e questo dà emozioni, a me che poi ho messo la solarità nel mio nome, ricerco sempre le affinità tra quello che sono io e quello che le sue poesie trasmettono.

Ce n'è una che però di sole ha poco, ma di stelle sì. Un po' riassume il qui e ora che spesso ribadisco tra le mie righe...il resto sono brividi e lacrime.

Cantares ...

Tutto passa e tutto rimane
però il nostro è passare,
passare facendo cammini
cammini sopra il mare.
Mai ho cercato la gloria,
né di lasciare il mio canto
alla memoria degli uomini;
io amo i mondi delicati,
lievi e gentili
come bolle di sapone.

Mi piace vederle quando si colorano
di giallo e carminio, volare
sotto il cielo azzurro, tremare
d'improvviso e poi scoppiare.

Mai ho cercato la gloria.
Viandante sono le tue impronte
la via e nulla più:
Viandante non c'e un cammino
si fa il cammino camminando.

Camminando si fa il cammino
e voltando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai
si tornerà a calcare.

Viandante non c'è una via
ma scia sul mare ... Perché chiamare cammini
i solchi del caso?
Tutto quello che cammina va
come Gesù, sopra il mare
Viandante, sono le tue impronte
il cammino e nulla più;
Viandante non c'è un cammino
la via si fa con l'andare..."

Camminando si fa il cammino
e girando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai
si deve tornare a calpestare.

Viandante non c'è un cammino
ma le stelle nel mare ...

Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.

Nunca perseguí la gloria,
ni dejar en la memoria
de los hombres mi canción;
yo amo los mundos sutiles,
ingrávidos y gentiles,
como pompas de jabón.

Me gusta verlos pintarse
de sol y grana, volar
bajo el cielo azul, temblar
súbitamente y quebrarse.

Nunca perseguí la gloria.

Caminante son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino
se hace camino al andar.

Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino
sino estelas en la mar...

¿Para qué llamar caminos
a los surcos del azar?...
Todo el que camina anda,
como Jesús, sobre la mar.

Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
Caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

Al andar se hace el camino,
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.

Caminante no hay camino
sino estelas en la mar.

Antonio Machado


giovedì 26 luglio 2012

Commozione reciproca




Ieri sera mi sono addormentata sul divano che erano le 22, dopo aver fatto un massaggio ad un'amica e a ricevere così tanto da questo scambio reciproco, dal farci commuovere reciprocamente. Sono cose che non si dimenticano perchè scalfiscono il cuore.

Fa’ che il tocco sia una preghiera.
Quando tocchi il corpo di qualcuno fallo come se pregassi, come se dio in persona fosse lì, e tu lo stessi servendo.
Fluisci con energia totale, e non appena ti accorgerai che il corpo fluisce e l’energia crea una nuova situazione di armonia, ti sentirai deliziato come mai prima.
Cadrai in uno stato di meditazione profonda. Mentre massaggi, semplicemente massaggia. […]
Sii nelle tue dita, nelle tue mani,
come se tutto il tuo essere,
tutta la tua anima fossero lì.
Non lasciare che sia solo toccare un corpo. Tutta la tua anima entra nel corpo dell’altro, lo penetra, rilassa i suoi complessi più profondi.
E fallo diventare un gioco.
Non farlo come un lavoro,
ma in maniera giocosa e divertente.

Divertiti e lascia che anche l’altro si diverta.”  - OSHO

Non posso che ringraziare per tutto quello che sto ricevendo ultimamente, che va oltre il senso materiale delle cose. Molto ben oltre. Lo auguro a tutti.

mercoledì 25 luglio 2012

Ricordi della mia serata


Ecco a grande richiesta qualche foto della mia festa di laurea! Sono una selezione...in moltissime foto c'erano bambini e ho preferito non pubblicarle...intanto immaginate dietro al mio sorriso cosa c'era!!! Le pance si sono tutte riempite, il frigo bevande si è svuotato O-O!!! Nessuno s'è più ricordato che in tavola c'era poca crudeltà e il clima che si è creato è stato delizioso, di quelli che vorresti ad ogni festa!
Grazie a tutti, a chi mi vuole bene, a chi me ne vorrà e all'Universo tutto...

Il giorno prima, Silvia di spalle indaffarate con i preparativi!!! e così vi presento la mia cucina!!!
Il mio papiro ...
Che smorfiosa!!!


scorcio di tramonto verso le Prealpi Venete, lì dietro le Dolomiti poi...

La mia ABici ...in tipico stile ElenaSole...grazie Leo & C. 

martedì 24 luglio 2012

Osservazione raso terra

Passi incerti. Caviglie in vista. Scarpe da ginnastica, calzini, ma anche no.
Infradito a volte, e qualche sandalo.
Piedi che ci insegnano. Passo dopo passo, si va sempre avanti. Difficile muoversi all'indietro, non siamo fatti per questo. Lateralmente pure, diventa scomodo. E la visuale cambia completamente.
Ci aiutano a sorreggersi, nel qui ed ora. E permettono l'avanzata. Mai troppo oltre, del futuro ci aiutano solo a intraprenderne la strada.

Tra i ricordi di quand'ero bambina ce n'è più d'uno che mi vede accucciata a terra, seduta sulle caviglie, mani sotto il mento che osservo. Alcune  volte anche con le mani alle orecchie spaventata dagli elicotteri. [nella mia vita precedente forse vivevo in Vietnam durante gli anni 60, c'ho sta impressione ogni tanto, amo starmene sotto la pioggia e più volte mi sono sognata in trincea!]
E ora continuo a farlo: riposo le gambe dopo lunghe ore in piedi e osservo.
L'ho fatto pure dopo il concerto dei Cure e la sensazione è stata nuova. Mi sono soffermata su tutti questi piedi che andavano e venivano, attorniati da rifiuti gettati a terra. Un'altra realtà mi si è presentata a quell'altezza, sebbene fossi sempre lì dove pochi secondi prima me ne stavo a gambe dritte.
Il punto di vista può veramente cambiare a seconda della prospettiva da cui guardi, da come ti senti mentre osservi e da dove e come sei messo.
Perciò: piedi. Di ogni tipo e colore. Ma tutti piedi. Uguali e senza nome. Uguaglianza e assenza di giudizio raso terra. Passo veloce o incerto: non conta nulla, sempre piedi sono. Zoppicanti o regolari: sempre piedi sono. Leggeri e affaticati: sempre piedi sono. Storti, piatti, dritti, screpolati, ruvidi, morbidi, candidi, leggeri, affaticati, forti.
Non riesci a esprimere un giudizio dal basso. Messa alla stessa altezza dei piedi, non puoi farcela a giudicarli. E questo accade anche quando siamo uno di fronte all'altro. Se siamo uguali come possiamo permetterci di giudicare? Miriamo allo stesso orizzonte ed è quello che dobbiamo cercare di fare e ricordare, perchè viene molto più facile esprimere il proprio ego che la propria anima.
Non sono più di te, e te non sei più di me.

Così il ricordo di un fantastico concerto si amplifica di questa nuova scoperta.

E' solo martedì, ma mi sento molto "Friday I'm in love" ... non so che farci! ^_^

domenica 22 luglio 2012

Eat different, veg* party

Uhhhh insomma .... tutto sembra a posto, la mia così tanto attesa festa di laurea sta per arrivare ...poche ore e si inizia a ballare!!!
Attesa per un po' di motivi:
1 - e festa sia! adoro le feste e mi piace organizzarle, quindi diamo al via ai festeggiamenti!
2 - me lo merito! un po' di festa a me, dopo mesi e mesi di sacrifici e testa bassa sui libri credo sia il minimo a cui possa aspirare!
3 - ritrovare gli amici! condividere con loro chiacchiere, musica e cibo!
4 - tutto vegetariano, anzi quasi tutto vegano! e fatto rigorosamente in casa da Silvia e me! una soddisfazione enorme per sfamare 50 bocche, per la grande maggioranza (tutte tranne noi due), inconsapevoli mangiatutto! non nego che le tensioni ci sono state, per carpire il nostro segreto menù. Eppure sono stata ligia alla mia segretezza. E qui mia mamma c'ha messo uno zampino gigante, di quelli da forti sensi di colpa che possono far schiattare. E tutto perchè il suo compagno disdegna la mia cucina e il mio modo di vedere le cose (mi offre ancora il prosciutto, che posso fare se non pazientare ogni volta o cercare di vederlo sempre meno?). E al mio categorico "no, è tutto top-secret", se ne esce con una sfilza di commenti assurdi, del tipo che non sono cambiata, che sono la solita e che almeno alla mamma certe cose si dicono. Apoteosi del rapporto tra madre e figlia, ogni mattina mi sveglio augurandomi di vivere una situazione del genere, certo che sì, non vedevo l'ora ieri dopo cinque ore a sgobbare. Però la scorza è dura!!! Non demordo, non crollo di fronte a questa sfida alla mia felicità.

E voi l'anteprima del menù ;) oramai qualche concessione posso permettermela, e vi svelo tutto..
Il menù consta in:
- bruschette pomodori e basilico fresco;
- salsina piccante di lenticchie rosse;
- hummus di ceci;
- salsa universale alla rucola;
- salsa verde di lenticchie;
- tzazichi (vegetariano);
- insalata di riso multicolore! (vegetariana);
- parmigiana di melanzane (vegetariana);
- formaggi misti (per assecondare i più restii);
- patate al forno;
- salame di cioccolato (vegetariano);
- anguria;
- vino, birra, acqua, caffè a volontà!!!
- compilation tutta rock, scelta e fatta da me!!!

Bene, ora vado a prepararmi il discorso! ma già c'ho mezza idea ...

venerdì 20 luglio 2012

Questione di sogni

Sono nata per complicarmi la vita, probabilmente una retta via non riuscirò mai a trovarla, ma credo si possa anche vivere in questo continuo correre di qua e di là, provare, deludersi e deludere, stancarsi e rimanere appagati. L'importante è la convinzione. E fino a qui ci sto.
Raggiungere l'obbiettivo laurea mi ha completamente riempito di felicità, e ogni cosa accaduta prima e dopo l'ho vissuta con un intensità tale mai avuta in altri periodo della mia vita. Questo a completare anche il lavoro svolto per la tesi: certo "terzo occhio", ma rendere questa visione interiore in qualcosa di concreto e tangibile era il mio primo obbiettivo, il collegamento tra le radici e le parti alte, la connessione che solo il proprio cuore può permettere, ovvero lo snodo affinchè tutto avvenga fluidamente.
E questa consapevolezza l'ho avuta. La auguro a tutti, è un viaggio pindarico verso la vera conoscenza di sè stessi. Le percezioni che se ne traggono hanno qualcosa di assolutamente psichedelico ed estasiante. Un concerto interiore che se amplificato da una  qualsiasi forma di energia che riusciamo a far vibrare in risonanza con il nostro corpo, esalta. Ogni tanto ci riesco. Il bello è che questo avviene anche nel quotidiano, se passeggio lungo il Sile o se osservo le onde in una solitaria giornata di luglio dopo la tempesta, ascoltando della buona musica, cucinando ...



E questa è la parte più bella di questo mio percorso.
Ma tra i doni che ricevo, non tutto lo comprendo subito. Anzi.
Maggio: un sogno mi ha destato, una sorta di richiesta d'aiuto... la mia guru Roberta, dice che devo assolutamente affidarmi al sogno ... un sogno che poi diventano più sogni, ricorrenti, insistenti, quotidiani, sempre questa persona che nel frattempo mi fa compagnia, fa quello che faccio io, mi segue, insomma non sto male in questi sogni, mi tratta bene. E quindi ogni sera è un'attesa. Quasi una dipendenza. Io che mi ritengo "indipendente", mi ritrovo a dipendere da una ricorrenza onirica, sembra quasi di vivere una vita parallela.
Una premessa è dovuta: nella tesi di laurea parlo pure di sogni, la mia esperienza in merito è ricca di spunti, fin da piccola ne ho sempre fatti tanti, spesso anche illuminanti, preveggenti. Li ho trascritti per molti anni, poi a gennaio di quest'anno per sperimentare la teoria che stavo sviluppando per la tesi, ho preso il quaderno, l'ho strappato e distrutto. Quello che lasciano è l'utile per il presente, vivere nei ricordi non fa bene, ciò che si ricorda al contrario riporta a galla ciò che è necessario per il presente! ma senza l'utilizzo di trucchetti e tracce precedenti. Sono il dialogo con il nostro sè profondo, la nostra Anima, e i sogni sono le visioni dell'anima stessa, che vogliono farsi spazio e avere voce attraverso le immagini. Arrivano quando ne hai bisogno, incosciamente stanno già agendo. Tu non lo sai, ma questo accade.
Ci sono sogni importanti della vita  che li ricorderò sempre, tipo quella lettera che mio papà ha dato a un mio caro amico in un ambientazione tutta color oro. Chissà cosa c'era scritto, mi vengono i brividi ancora adesso che sono passati 6 anni ... la serenità che ricevetti in quel periodo fu coincidente con la mia scelta di diventare vegetariana, dettata anche dall'amicizia con questo mio amico veg* da anni, e poi ci furono la svolta lavorativa e di stile di vita.
L'ho capito dopo, e capirò quello che mi sta capitando in questo periodo, magari mai. E quindi che pretese voglio avere, io piccolina come sono, di comprendere quale sia la strada che il mio destino vuole affidarmi? Voglio sorriderci su, la miglior cosa che io riesco a fare ...


Stamattina mi sono ritrovata attorcigliata nel lenzuolo, una mummia sorridente...mi sono alzata, guardata allo specchio ho sorriso e stiracchiata e mi son detta istintivamente "la notte mi fa bella"... come inizio di giornata è il massimo a cui potessi aspirare ...


mercoledì 18 luglio 2012

Intollerante io???

Mi è bastato veramente un nonnulla per saltare e immusonirmi.
Ci sono quelle cose che non vorresti mai ti venissero dette, divento permalosa quando non c'è sostanza in certe affermazioni.
Sta di fatto che "voi vegetariani e vegani siete tutti degli intolleranti", solo perchè ho espresso la mia felicità di aver assistito a un concerto di una vegana, Alanis Morisette, ieri sera, beh, m'ha fatto veramente male, una ferita al costato. Dolore vero.

E quindi un risveglio pessimo, una mattinata insopportabile, e riflessioni. Rifletto se questa ferita sa di verità, se veramente mi atteggio da intollerante, se faccio parte di quella cerchia di veg* che escludono chi non è come sè stessi.

Beh, io non sono così. Non ho mai criticato le scelte altrui: conosco le differenze tra la mia scelta e quella di chi mangia carne, ma questa scelta riguarda me, e solo me. Mi posso permettere di domandare a chi fa subacquea e ama i pesci nel loro ambiente, come facciano a mangiarseli. Questo sì, perchè mi piace capire perchè lo fanno. Ma le scelte riguardano loro, solo loro. E come potrei mai essere intollerante se la mia scelta alimentare è dettata anche dall'amore incondizionato per tutta la natura, in qualsiasi forma essa sia! Amo, incondizionatamente, la natura. Ogni forma che mi circonda riempie la mia essenza, ogni mio senso veicola quello che recepisco e lo porta alla mia anima. Questo è quello che accade e quello che sento. Ma mai potrei impormi nelle scelte altrui.

Gli appellativi non mi piacciono, se mi nutro diversamente e vengo coniata dell'appellativo "vegetariana", non vuol dire che io sia diversa da qualsiasi altra persona. Questo vale per tutti. Si possono sì utilizzare le parole per definire, ma non confondere l'anima di una persona con un aggettivo che ne definisce una scelta. Questo non va bene a me.

Quindi mi metto il cuore in pace e mi metto in "pearl jam terapia", per ritornare a galla.


E vi lascio con la canzone che più mi ha dato i brividi ieri sera, percepirli sul proprio corpo dà la sensazione di vita...
e ringrazio pure le critiche, se non ci fossero forse non riuscirei nemmeno a mettermi in discussione ...

martedì 10 luglio 2012

Ritorno adolescente

Mi sono rituffata nel passato lontano. E' successo sabato, biglietti in mano dell'Heineken Jammin Festival, Cure in primis, con la mia Marika forever, abbiamo varcato il confine veneto con quel FrecciaBianca visivamente tanto Eurostar, che puntuale c'ha fatto scendere alla Centrale di Milano.

D'obbligo un giro in zona duomo, alla ricerca di una bettola che non sapesse da turisti, e ce l'abbiamo fatta, mangiandoci una pizza in un ristorantino ove solo milanese si sentiva parlare. Bene, almeno qui non veniamo fregate. Due pizze, acqua e caffè 23 euro. Onesti sì.
E con la panza piena, le strade zeppe di donne e omaccioni alla caccia dell'affare nella prima giornata dei saldi, siamo partite verso Rho. 
Clima rovente, asfalto che tagliava le gambe, non aiuta il benessere fisico, quello mentale è già diretto alla serata, pregusta il sound dei Cure, che ci riporta piccoline, ma che un posto hanno avuto nella nostra adolescenza. 
Così per non scottarci, pensiamo bene di gironzolare tra i vari stand allestiti e così ci facciamo un tatuaggio all'hennè, ci improvvisiamo chitarriste in una stazione multimediale, che non chiedetemi cosa accade, ma si deve pizzicare la corda, tenendo il tasto che ti dicono e ti sfidi con l'altro concorrente. Marika mi ha letteralmente stracciata, ovvio non c'avevo capito nulla di sto gioco. Pazienza, io e tecnologia non andiamo d'accordo. Per la prima volta ho preso in mano una chitarra mancina. Io che i pochi accordi imparati e sudati, li facevo da destra. Mi sono quasi emozionata!

Il concerto è stato esemplare. Non ho assolutamente voluto farmi condizionare da stampa e altri blog, solo la mia opinione. Pertanto esemplare l'esecuzione e la presenza in palco di 2 ore e 50. Poco dialogo con il pubblico, un Robert molto timido, rimasto tale come 20 anni fa, le rughe certo si vedevano. Tutti  i classici eseguiti, non ci si può assolutamente lamentare; naturalmente la partecipazione è stata scostante da parte del pubblico, il tutto dato da più di trenta canzoni, tra cui diverse simili tra loro, e quindi un paio di volte la noia  s'è sentita, e il brusio tra di noi c'è stato. 
La compagnia è stata fantastica, a volte le cose assumono un aspetto speciale proprio perché le sinergie che si creano sono equilibrate e perfette, e così grazie anche a Davide, Elisa e Giacomo. E' una mia fissa, sì certo, ma queste attrazioni mi piacciono e soddisfano, soprattutto perchè non ci voglio trovare un significato: sono belle perchè sono così spontanee.
Non mi dilungo sul rientro...e la notte in stazione a Milano...alla clemenza delle guardie a farci entrare e aprirci il portone ... e a tutte quelle fotografie mentali che mi sono fatta gironzolando per 3 ore, gli innamorati stesi a terra abbracciati che dormivano, e alle ronde delle guardie, e ai segni zodiacali scavati nel marmo dell'androne della stazione, e alle teste penzolanti di chi fortunato è riuscito a sonnecchiare.
E' stato un weekend ++11 ... 

domenica 1 luglio 2012

Alternative ce ne sono

Volete un'alternativa alla prima serata? senza per forzare fare zapping per dribblare il canale numero 1?

ecco un video interessante... ^_^



Ritornare...dal verde, al verde nel piatto

Ritornati ieri, da una settimana immersi nel verde, nel piccolo borgo di Bulla (BZ), in Val Gardena. Nulla di più rilassante rispetto all'ultimo periodo. Abituata al frastuono della pianura, alla frenesia del  "fare", la prima cosa che ho notato è il suono del silenzio.
Perchè di suono si tratta anche se è silenzio: tutto è assopito, eppure lo senti, e ti muove dentro.
Sono ancora frastornata dal rientro, perciò un post su quello che ho fatto verrà nei prossimi giorni. Frastornata perchè c'ho il pensiero del lavoro: io che non ho mai fatto pesare le mie ore d'ufficio, mi ritrovo a dover far i conti con un'ansia e rabbia da rientro che mai m'è presa negli anni scorsi, forse dovuta all'esser stata braccata diverse volte nei giorni scorsi dai colleghi persi nel "cajvo" [leggi: nebbia], smarriti in inutili procedure, che non sanno posticipare e si trovano incespicati nei problemi che si creano da sè.
Come tutti i problemi: li definiamo tali perchè così a noi appaiono, ma subito definirli opportunità potrebbe darci la svolta per andare avanti. Ma io voglio affrontare il mio rientro nonostante  la sorta di disagio che mi sta prendendo, e la mia opportunità sarà attendere con trepidazione agosto in cui mi prenderò un po' di giorni tutti miei  per andare dalle mie amiche del Lago, e sosterò in quella mia terra ambita per un paio di giorni tra Riva del Garda e Brentonico. Tutti ciò già mi rilassa, sento i muscoli allentare e un accenno di sorriso fa capolino. Dai che ce la faccio!!!! 

Ritornata dalle verdi montagne - dove fino a venerdì sera me ne stavo in felpa - qui nella gioiosa Marca trevigiana  l'ingegno deve darsi da fare per sprecare meno energie possibili, rinfrescare il corpo, utilizzando i frutti della terra che l'orto del suocero sta iniziando a dare.
Perciò per pranzo ho optato a questa soluzione: bruschette con il pane sfornato stamattina presto, con pomodoro a cubetti rigorosamente lasciato a raffreddare e insaporire in frigo con abbondante basilico proveniente dalla mia personale produzione ^_^ e patè di olive.
e poi zuppa fredda di piselli ai sapori d'Oriente.

Per due persone servono 400 grammi di piselli, preferibilmente quelli sgranati da voi, come ho fatto io, e messi a congelare per la scorta invernale (che tale non sarà, perchè mi sa che finiranno prima) e una piccola patata tagliata a cubetti, [pure questa appena colta dal campo]. Piselli e patata messi a cucinare a vapore, 15 minuti e poi sono pronti, ricordarsi di spegnere il gas.
In un'altra pentola versare lo scalogno con un filo d'olio e farlo appassire velocemente, aggiungerci sopra i piselli e le patate, e poi 5 mestoli del brodo della cottura a vapore precedente, che è già caldo, e un cucchiaio di miso. Mescolare il tutto, lasciare lì per 10 minuti. Trascorso questo tempo, una spolverata di coriandolo in polvere e dei semi di cumino e una presa di sale!
Frullatore ad immersione alla mano, frullare il tutto a fuoco spento, e fatta l'emulsione, aggiungere un altro mestolo di brodo della cottura a vapore, mescolare e lasciare lì a intiepidire.
Dopo almeno due ore, versare sul piatto, cospargere con del prezzemolo [pure questo fresco, raccolto dal campo o quello dell'orto sul balcone, e non quello surgelato daiii! ],, un filo d'olio d'oliva e si può degustare in tranquillità e pace.


Con questa ricetta partecipo a questo Giveaway, quello di Vaty, una mia nuova blog-conoscenza, con la quale mi sento molto affine, tra Oriente e pianoforte...^_^, lei è dolcissima...
Un'opportunità per testimoniare che il mondo veg* non è privazione e solo erbetta, ma qualcosa di gustoso, piacevole, creativo e senza violenza, in questo caso abbinato a ciò che la terra ci dà in questa magnifica stagione aggiungendo l'esoticità dei sapori orientali, a me molto graditi!

eh sì, è ritornato il sole, a fare breccia nei  nostri cuori ....