giovedì 24 maggio 2012

Mani e tasti

Devo ammettere, sto vivendo un periodo di cazzeggio puro.
Sì, mi sto preparando la relazione per la discussione della tesi, ma rispetto ai mesi scorsi mi sembra di oziare. Naturalmente mi è difficile scegliere ciò che dovrò dire quel giorno lì, faccio taglia e cuci con le informazioni che voglio inserire in quei 20 minuti che avrò a disposizione. E' anche nauseante trovarsi sempre sul solito argomento, giorno dopo giorno da novembre ad oggi. Mi sembra di non aver concluso nulla, ma credo sia solamente voglia di cambiare genere e tipologia di ricerca.
Ritornando al cazzeggio, questo comprende pochissima voglia di starmene in cucina. Mangio e mi nutro, ovvio, rimane quell'apatia di ingegnarmi in qualcosa di diverso, di tirar fuori i pacchi di ricette che ho da parte e mettermi alla prova. No, non ce la faccio proprio.
E così oggi mi ritrovo sempre con strane idee, e oggi ho  la voglia di pianoforte. Cavoli, ce l'ho qui dietro a farmi compagnia, ma cosa volete, ho veramente perso la mano!!! e poi classica mi piace, ma non tanto quanto il rock. Come abbinare le due cose?  Così direi:


Coldplay, "Trouble" (guardate che mani...)


Guns N' Roses "November Rain"


Faith no more "Easy"

INXS "Mistyfy"


mercoledì 23 maggio 2012

Indelebile consapevolezza









... di una quasi adolescente.




...vent'anni fa ricordo che fremevo, l'attesa era il saggio di danza. I passi me li ricordo ancora.

Una chiara sera pre-estiva, i primi bollori amorosi in corpo, a un mese avrei dato il mio primo bacio.

Eppure ricordo lo shock di quell'esplosione. A cui seguì, pochi anni dopo, l'acquisto del mio primo libro rilegato, "Cose di Cosa Nostra", Giovanni Falcone.

domenica 20 maggio 2012

Nottata di scossa

Quanto mi sono sentita piccolina stanotte.
Svegliarsi dal letto che si muove e con Ale che mi scaraventa giù e mi costringe a scendere al piano terra perchè quello è terremoto: mi ha sconvolto.
Mi sono poi ritrovata seduta per terra in cucina, stordita e con forte giramento di testa, ad osservare il lampadario che ondeggiava. E a pensare che il terremoto del Friuli nel 76 si era forse sentito così. Ma io non ero ancora nata: ma di che parlo? Suggestioni dei racconti di mia mamma, dei crepi del giardino di mio nonno rimasti lì a ricordare.
Poi ho dormito a spot. Ho sognato. E ho percepito che esser parte di questa natura smonta ogni potere.
Una forte scossa e tutti giù per terra.

giovedì 17 maggio 2012

13 maggio, una scarica d'energia!

Ci sono emozioni che vanno ben oltre il "sentire" normale delle cose.
Non serve descriverle, si ricordano nel profondo di noi stessi, e lasciano traccia indelebile nel nostro percorso di vita.

13 maggio, Metallica, Stadio Friuli di Udine, unica tappa italiana della band per eccellenza heavy-metal, eredi di Black Sabbath e Led Zeppeling ... (alle spalle la capacità di dare la svolta evolutiva tra gli anni Settanta e Ottanta, mentre io mi accingevo ad andare all'asilo loro pubblicavano il loro primo album...) 




Elena e Marika, prima...





Durante....


sempre durante....



Il dopo rimane nel cuore, molto profondamente e radicato. Adrenalina pura che mi ha tenuto sveglia fino alle 4, stanchezza inesistente, botte che sono letteralmente evaporate. La lunga camminata per andare incontro alla corriera che "si era parcheggiata" per comodità lontano dallo stadio è stata temprante, le stelle splendevano, il freddo non si percepiva, le vibrazioni di quello che ci era appena passato in corpo risuonava e mi teneva viva.

Lo ripeto, lo confermo, lo sottoscrivo: la musica, quella che scegliamo per noi stessi, e non quella imposta e  forzata, nutre l'anima. Non riuscirei farne a meno ...
Elena

p.s: mi mancava Alemarito, rimasto a casa per la sua fobia delle grandi folle...


venerdì 11 maggio 2012

Le mie 3 amiche Joséphine


Penelope Bagieu - Hop Edizioni
Vi presento Joséphine.
E' stato amore a prima vista e ringrazio l'Alligatore-Cupido che me l'ha presentata e mi ci ha fatto innamorare subito.
Si tratta della storia a fumetto di questa impacciata, sfortunata, sfrontata, sognatrice, pasticciona e a dir poco imperfetta single.
Ogni episodio fa sorridere, ci si immedesima con la propria quotidianità, difetti fisici compresi, che in Joséphine sono evidenti, eh sì c'ha il culo grosso e le tette si intravedono... forse.
Ma lei riesce a sviluppare quella capacità per riderci su e andare oltre.

Mi piace, mi ci rivedo, e ci vedo pure le tre amiche più care che ho, alle quali ho regalato questo libricino terapeutico.
Per ricordarsi che si deve pur imparare dai propri errori, apprezzare i propri difetti fisici, ironizzare se qualcosa va storto e soprattutto sorridere.

A loro il mio affetto, presenza e riconoscenza per quello che fanno ...
.... grazie Marika, Francesca e Silvia. ^_^

martedì 8 maggio 2012

Proviamo a vivere la violenza che lei ha vissuto.

La sensibilità è una dote, tutti l'abbiamo e tutti dobbiamo pretendere di svilupparla.
Spesso mi è stato detto di essere un'anima estremamente sensibile, vulnerabile. Mi piace mi venga detto, mi piace trasmettere questa mia dote, che affiancata alle mie "s-doti", le rendono meno pesanti.

E di sensibilità vera voglio urlare oggi.

Femminicidio, donne massacrate, uccise, lasciate sole, abbandonate, umiliate e derise. Donne, tantissime donne. Troppe forse. I numeri non scendono mai, non è colpa del caldo, non è colpa della crisi, non diciamo stronzate dicendo che chi ammazza "è depresso", perchè qui non parliamo del perchè si uccide. Il perchè si uccide non deve avere alcuna risposta, questa domanda non dovremmo nemmeno porcela, perchè l'omicidio e la violenza non devono esistere.
Per fare cronaca si rincorre alla motivazione, sempre. Ma di fronte alla morte non voglio assolutamente dare alcuna GIUSTIFICAZIONE, CHIARIMENTO, SPIEGAZIONE. Donne muoiono, donne soffrono, donne rinunciano alla propria vita, non c'è bisogno di capire il perchè è stato fatto, loro sono le vittime, non chi le ha straziate e che "poveretto, è depresso, c'avrà la sindrome d'Edipo", "eh sì. ma è sempre colpa delle donne e di tutti i grilli che c'hanno per testa".

NO!!!!!! non fatemi sentire e leggere ste baggianate, che mi fanno rizzare i peli da quanto disgusto mi danno.


E faccio uscire la mia rabbia di fronte a tutto questo marciume giornalistico, che in titoloni mette in evidenza le "motivazioni" di un massacro. No, no...miei cari.
Non potete distogliere l'attenzione sulla morte, mascherandola di motivazioni. Non si può.
Non potete far diventare vittima chi ha commesso un massacro. Non si può.
Non potete giustificare i massacri. Non si può.
Non potete far perdere la dignità di noi donne. Non si può.
Non potete dare maggior peso alla giustificazione, tralasciando il fatto che una donna ha perso la vita. Non si può.
Non potete privare di amore queste vittime. Non si può.

La maggior parte di informazione  mediatica è deformazione, soprattutto quando interessa la "cronaca". Ma qui non è solo cronaca, stiamo parlando di un clichè societario che deve assolutamente preoccupare. Ma dietro a queste righe lo leggiamo e lo capiamo il vero problema???

Col dovuto rispetto, in silenzio ascoltiamo dentro di noi questa notizia..."una donna massacrata a testate per terra dal suo uomo". Ripetiamocelo, non solo noi donne, tutti. Indistintamente. Ripetiamocelo, e proviamo a vivere la violenza che lei ha vissuto. Rendiamoci empatici per una volta, sorvoliamo le nostre convinzioni, la psicologia, i titoloni dei giornali, la bassezza dell'informazione corrotta.
Interiorizzandola, non riusciremmo nemmeno ad alzare la voce con chi salta la coda alla fermata del bus, se solo  provassimo ad entrare, ad immergersi nel vero dramma. Con la violenza non si risolve nulla.

La via da perseguire, da rincorrere quotidianamente deve essere quella della non-violenza e dell'amore, partendo dall'empatia, dalla sensibilità. Non solo a parole, ma a fatti. La soluzione la possiamo dare noi, con la nostra testimonianza di non-violenza, quotidiana e persistente. Non è retorica bensì concretezza.

Voglio ricordare l'ultima vittima, Alessandra di Villaricca (NA), 36 anni con una figlia di 6 anni, brutalmente massacrata da un uomo.


mercoledì 2 maggio 2012

Verità.

La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno. (Mahatma Gandhi)


martedì 1 maggio 2012

Primo maggio. Non dire nulla.

Buon primo maggio a tutti. E che sia la festa di tutti, indistintamente. Per quei lavoratori che delle 8 ore sono legittimati, e di quelli che il lavoro lo vorrebbero, e perché no, anche di quelli che del lavoro proprio non ne vogliono sapere, ma a cui non farebbe assolutamente male muovere mani, braccia, testa ...
Troppo politicizzata a mio avviso, perde del suo valore essenziale come festa. Una politicizzazione che va troppo a marcare l'estremismo e che allontana tutti dal motivo effettivo per cui è stata istituita.
La sua origine è collegata a quella di S. Giuseppe padre "di terra" di Gesù, falegname, spesso visto raffigurato con estrema umiltà, con pialla e morsa, questo sguardo quasi rassegnato, ma già indice di sacrificio e fatica.
Questa festa venne poi convertita per ricordare le lotte operaie dovute alla conquista dei diritti dei lavoratori, tra cui quello delle 8 ore giornaliere. Più di un secolo ci separa da quei tempi, passi in avanti ne sono stati fatti, ma ancora il lavoro non è un diritto per tutti. Non parlo unicamente di quello che accade in Italia, mi ritengo fortunata a vivere qui.
Parlo di quelle situazioni disumane che attanagliano certi stati del mondo in cui prevale l'assistenzialismo economico, legato a uno sfruttamento di ogni classe ed età sociale. Donne costrette a vivere in baraccopoli per raccogliere rose destinate ai nostri mercati: questo accade in Kenya. Bambini relegati all'agricoltura e a cui è privato il diritto di studiare, questo un po' ovunque. Esempi ce ne sono a bizzeffe, e non voglio fare solo retorica con questo post.
Voglio sollevare quel problema che supera i problemi che tocchiamo con mano noi occidentali, pasciuti e fortunati. E a cui non servono tante parole, basta osservare.
A volte penso che se dovesse capitare a me di perdere il lavoro, rimarrei comunque una persona fortunata: un bicchiere d'acqua, un pezzo di pane di giornata lo troverei comunque, magari bussando alle porte di parenti e amici....
"Non dire nulla", Paola Viola, Editoriale Programma, foto del libro di Paola Viola ©

Nel mondo, tante tantissime persone non arrivano nemmeno a pensare a questo. E sfogliando le fotografie che Paola Viola ha scattato a Isiolo, questi pensieri ti vengono, inevitabilmente. Lei che lì ci è andata per portare del denaro e seguire dei precisi progetti per l'Onlus "Una mano per un sorriso - For children" di cui è fondatrice con Gigliola Barlese.

E in questo primo maggio a quei bambini va il mio augurio, di imparare cosa sia il diritto al lavoro, come il vero diritto alla vita, che assaporiamo con il primo urlo che emettiamo!

E allora urliamo! Buon primo maggio a tutti!!!!!