domenica 27 novembre 2011

Parole del mio cuore in un contest

"Il giorno del proprio compleanno sì sa, ci si aspetta sempre qualcosa: un dono, una sorpresa, un desiderio che si avvera.
Quest'anno, più di ogni altr'anno, ho desiderato fortemente di averti qui con me a festeggiare questi 33 anni, di cui quasi la metà vissuti senza di te... eppure sembra ieri, eppure sembri ancora qui con noi a rendermi vive le giornate, caro Papà..."



Un contest semplice quello di Zelda  in cui non viene altro che chiesto di scrivere 3 righe di una lettera mai scritta, e questa lettera ce l'avevo da un po' di giorni dentro il mio cuore.
E poi il regalino sono dei fantastici taccuini di Roberta Rizzi, guardateli qui, non sono fantastici!?! e io che scrivo e mi appunto tutto, e ne ho sempre con me in borsa, ecco ci spero ^^ penna e taccuino non devono mai mancare...
Lo faccio per me, e lo faccio per il mio cuore, queste parole dovevano essere scritte, e ce l'ho fatta!!! e grazie a Zelda per l'occasione datami ^^ e poi giocare fa bene, no????

Parlando di doni e gratitudine

Di corsissima, aspetto domani per la fine della settimana santa prolungata dedicata al mio compleanno, e poi potrò dedicarmi maggiormente a cucina, sperimentazioni e a coscienziose scelte natalizie.
Qualcosina già c'ho in mente. Meno sfronzoli del solito, più essenzialità e meno soldi buttati in cazzate. Pensierini fatti in casa, uniti da ottime letture, e selezione inverosimile di chi li riceverà. Nulla di forzato, ma tutto dal cuore. La mia gratitudine verso chi amo c'è ogni giorno, ringrazio e benedico ogni giorno la mia vita e quella dei miei cari, credo sia sufficiente e ciò va oltre alle aspettative di un pacchettino sotto l'albero.
Semmai mi auguro di riuscire a organizzare una tombolata il giorno di Santo Stefano, ma manca un mese!?!! Ce la farò, e la cosa più bella è riunire tutti assieme e creare convivialità!

E tanto per parlare di essenzialità e gratitudine, propongo questa ricettina veloce riadattata da me dopo varie consultazioni del  libro sul crudismo di Missvanilla, e  fatta un mesetto fa per Silvia, una delle mie amiche dal Cuore grande, e che dedico ai bambini di Rocchetta Vara, alla loro triste situazione e con la speranza che presto riconquistino un caldo, sano e definitivo posticino.
Non certo una cosa usuale tra i piatti di tutti i giorni, un "formaggio" vegetale, però una buona divulgazione di ricette vegan ci sta anche in questo caso, non credete???
Semplicissimo, prendere una tazza di mandorle e lasciarle a bagno per almeno 12 ore; trascorso questo lasso di tempo si saranno ben idratate, e sarà ora di tritarle finemente con un frullatore, unendoci mezzo bicchiere d'acqua in cui s'avrà sciolto una capsula di fermenti lattici, una presa di sale, e volendo una spezia a piacere (io in questo caso fiori essicati con aglio e altre speziucce, buoni buoni ^^). Questo composto avvolgerlo in una garza (io ne ho un pacco grande preso in farmacia che utilizzo per i cataplasmi e le riciclo anche in questi casi), e metterlo a scolare in un colino recuperato da una ricotta di siero di latte acquistata precedentemente, e lasciarlo a temperatura ambiente per un giorno. Poi sarà ora di farlo maturare in frigo per altri due giorni con un peso sopra per compattare bene il composto e dargli una consistenza formaggiosa.
E così, dopo 3 giorni dalla prima immersione delle mandorle in acqua, si può assaggiare questo formidabile mandorlaggio: si capirà subito che il particolare sapore simile al formaggio non è altro che frutto della fermentazione, il cuore sarà leggero perchè sul piatto non c'è nulla di crudele, e la salute ne guadagnerà di sicuro!
Sempre per i bambini di Rocchetta Vara, lascio il link delle coordinate bancarie per fare una donazione a questa causa.
 Si tratta di soldi lo so, ma se proprio non ci siamo con questo, si può sempre contribuire con una ricetta, il contest si concluderà il 30 novembre e per Natale la raccolta potrà essere pronta.
Vi auguro una buona domenica!!!!

Ricordate che avere un cuore grande può essere un grande vantaggio basta  non dimenticarselo!!!


lunedì 21 novembre 2011

Let love rule

è così. Perchè fino a quando non ci sei dentro alle cose, non le vuoi capire.
C'è anche chi - una certa maggioranza - non le vuole comunque capire, ma questo è altro caso difficile da spiegare, difficile per me comprendere perchè non ci arrivino, ma la superficialità esiste haimè!!!
E io allora penso a quello che ho sentito io.
Concerto di Lenny Kravitz, Palaverde -  Treviso, domenica 21 novembre.
Artisti, musica, spettacolo, rock, alto livello. Lui divino, fantastici musicisti. Gli artisti americani che ho visto dal vivo sono tutti stati così: mirano alla perfezione, poco discosta da quello che sentiper cd.
Tutto prosegue incalzante, un Lenny emozionato dalla platea (che però a me di sta platea un po' dà stizza, vabbè che è Lenny, ma minigonna e tacco 12 stattene a casa e anche tè con la pouchet di marca non pensare di passarla ai miei radar, tiè), un pubblico anche molto coinvolto, che in quel pallazzetto lì non ricordavo così vivo-ace. Tutti a ballare, cantare, ridere e gioire.

(appello agli appassionati super iper tecnologici, non potete tormentarmi con tutte ste macchinette fotografiche e braccia su a fotografare,ditemi solo,che cavolo state a godere se ve ne state lì scomodi a cercare la migliore immagine che non guarderete mai e serve solo a farvi fighi in facebook,e poi ricordatevi che c'è chi invece vuole godere tipo me, abbiate la cortesia di pensarci almeno un pochettino la prossima volta, ok? prometto che vi faccio gli occhi dolci  ^^)

E poi rincorsa alla fine del concerto, dopo quasi due ore di vera musica, arriva un mantra, Lenny ci vuole mettere in contatto con qualcosa di interiore e intimo. Vuole che ce ne usciamo da lì con in testa
 ... Let love Rule, Let Love Rule, Let Love Rule....
ripetuto, e ripetuto più volte, non si stancava di farcelo cantare, e lì ancora
.. Let Love Rule, Let Love Rule, Let Love Rule...
Non possiamo scordare queste parole. La vita è movimentata dall'amore, non possiamo scordarle, sono scese dal cielo e ne sono sicura. Troppe coincidenze. Me lo metto in testa e nel cuore che l'amore accompagna la vita.
Love is gentle as a rose
And love can conquer any war
It's time to take a stand
Brothers and sisters join hands

We got to let love rule
Let love rule
We got to let love rule
Let love rule

Love transcends all space and time
And love can make a little child smile
Can't you see this won't go wrong
But we got to be strong
We can't do it alone

We got to let love rule
Let love rule
We got to let love rule
Let love rule

Sono parole da non scordare.
E quando ti domandano che ci vai a fare a un concerto rock, di una famosa star americana poi, beh io rispondo che vado anche a imparare a cos'è l'amore. A dare una scossa al mio cuoricino che malato non è, che ama tanto, ma che come tutti gli altri cuori necessita di essere sempre stimolato, nell'amore.
Perchè fino a quando non ci sei dentro, non puoi capire.
E fino a quando non vuoi capire, non lo farai mai.

E ringrazio Marika per tutto quello che è per me, tanto amore anche lei.
E la chiave di tutto ciò che ci unisce è lì.
E lo nostre coincidenze, che mai ci abbandonano.










sabato 19 novembre 2011

Impariamo dal Sole


Mi pare ovvio non dimenticare che nel giugno scorso la maggioranza dei cittadini italiani ha votato contro il nucleare e a tal proposito sarebbe il caso se lo ricordasse il ministro Clini e compagnia bella.
Vabbè martellarci che sarà un periodo duro, ma già esprimere opinioni contrastanti a decisioni dell'ormai unico strumento democratico che in Italia ci è rimasto, il referendum, mi sta sul cazzo. Cari signori, non voltatevi al passato per ripescare idee brodaglia, ma voltatevi al passato per non commettere gli errori già fatti. Grazie.

Vi rimando al blog dell'Alligatore in questo post  per ulteriori approfondimenti.

Besos!

giovedì 17 novembre 2011

Sono 33

Eccoci arrivati, come ogni anno è arrivato alla porta il mio compleanno, toc toc sono 33!!!
Per me è sempre una gioia, una grande festa da condividere con chi amo, e soprattutto la mia festa.
Sono solo pochi anni che la reputo la mia festa.
L'ho spesso dovuta dividere con qualcuno! e quanto ho odiato tutto ciò!
Asilo, elementari, medie e superiori, e nella compagnia di amici, ho sempre spento le candeline con B.! feste di compleanno a metà tra casa mia e casa sua! ed eravamo molto unite...ora la vita ci ha allontanate, percorsi diversi, scelte diverse...lei, però rimane una persona che ha avuto un ruolo nella mia vita, e anche se reciprocamente a volte ci siamo fatte dei dispettucci, rimane l'amica con cui più ho condiviso nella la mia giovinezza.
Poi il mondo del lavoro. Sembrava tutto andasse bene: nessuno che prendeva il mio podio, finchè sbuca il compagno della mia ex capa... grhrhrhrrrrrrrrr.... per 2 anni quel giorno ad inebetirmi di quello che lei voleva preparargli, della festa/cena, di cosa regalargli...
Poi ho iniziato comunque a prender coraggio e distaccarmi da queste realtà, a considerare il compleanno come unicità di me stessa, certo si ricorda la mia e tante altre nascite, ma egoisticamente ho voluto renderlo un giorno tutto mio ...
E così oggi a lavoro io porterò il mio dolce e lo condividerò con A.- il mio collega "gemello" nato pur lui oggi e anche mancino come me...- . invece con Nino invece magari festeggio reciprocamente uno di questi giorni con un aperitivo o caffè come è già successo altre volte!

Non dobbiamo dimenticarci dell'unicità di ogni persona, mai confondere le nostre vite con quelle degli altri, rischieremmo di vivere le vite altrui, illuderci di cose di cui non abbiamo la concretezza. Ci sono giorni poi, come il proprio compleanno, in cui è giusto anche essere egoisti più del solito, volersi più bene del solito soprattutto! Quello non deve mancare mai, l'amor proprio è alla base per la comprensione e l'empatia di tutti gli altri esseri viventi.

E l'unicità e l'empatia mi ricordano  il pane e la pasta madre. Ogni madre ha la propria storia, un elemento così vitale che assorbe l'energia di chi si prende cura di lei. Ogni poratura che si formerò sul pane sarà una carezza datagli da chi l'ha impastato. Ecco l'unicità delle cose e la sua semplicità.

E così - finalmente -  vi presento il mio pane! sofficione, ancora non del tutto maturo, ma molto gustoso e assolutamente non acido! Questa è la ricetta di Chicca, il suo pane siciliano che vi riporto:

Ingredienti (dimezzati rispetto l'originale):
- 150 gr di pasta madre
- 500 grammi di farina di grano duro
- un cucchiaio di sale
- 300 ml di acqua tiepida
- 1 cucchiaio di semi di lino macinati (opzionale, e la mia modifica alla ricetta ^^ )

Dopo aver rinfrescato la pasta madre, scioglierne 150 grammi nell'acqua tiepida e unire i semi di lino. I semi di lino aiutano l'impasto nella lievitazione e questo soprattutto con la pasta madre poco forte. sperimentato già diverse volte, il risultato c'è. Pian piano poi unire la farina di grano duro, e quando la consistenza diventa abbastanza solida, unire il sale. Lavorare per 15 minuti la pasta, preferibilmente con le mani, se c'è poco tempo con il robot da cucina. Io la differenza l'ho notata, il pane "mio" rimane più solido, quello fatto con i ganci si crepa durante la cottura.
Concluso con lavorazione della pagnotta, porla a lievitare.
Due sono le modalità che ho provato ed entrambe sono risultate valide.
1 - in frigo: riporre la pagnotta a lievitare in frigo, per almeno 12 ore e più. Tirarla fuori, schiacciarla leggermente, e piegarne i lati, girarla e lasciarla lievitare per altre 3 ore sulla teglia di cottura incidendo la superficie con un coltello; (la preferisco, e poi posso gestirmi i tempi di cottura quando vado meglio)
2- a temperatura ambiente, per 3 ore fuori, e poi procedere con le stesse modalità di quella tirata fuori dal frigo.
La cottura è a 230 gradi per 20 minuti, e poi per altri 40 minuti circa a 190 gradi, con un pentolino di acqua riposto sotto la placca. Anche qui dipende dal forno, ci si deve un po' capire con le temperature. Piccolo trucco: se dovesse risultare umido e poco morbido in centro potrebbe essere che il forno non mantiene la temperatura, pertanto lasciare la prima temperatura per un tempo maggiore rispetto ai 20 minuti. Ho visto che bisogna sperimentare, non scoraggiarsi e non farsi sentire mogi dalla pasta madre... lei vive e risente dei nostri sbalzi d'umore!
Spento il forno riporre la pagnotta a raffreddare su una gratella e poi abbuffarcisi sopra!
Crostini, bruschette, al posto di gallette, cracker e fette biscottate per colazione, con le zuppe o con un'insalatona oppure con un patè di olive (il pasto preferito del mio prof di dietetica)...

Addentando una fetta di pane e miele, mi autocelebro e mi amo tanto!!!

sabato 12 novembre 2011

Esoticità e il giorno del ricordo

La raccolta dei kaki e kiwi mi ha messo a dura prova, ma appena il calendario scatta sul mese di novembre, penso già al weekend che dedicherò a questa incombenza, con molto entusiasmo! Casa di mamma non dista molto da casa mia, non sono nemmeno molte le piante da cui raccogliere i frutti, 2 kiwi e un caco, è più il folklore che ci metto attorno che mi entusiasma! e non è assolutamente un sacrificio.
Così ieri mi ci sono messa d'impegno e il risultato sono state due cassette zeppe di kiwi, e circa 7 di kaki... una scorta per le nostre famiglie per l'inverno che verrà ^^
Occuparsi della natura e starsene immersi in natura è ciò che di meglio si possa fare. Senza pensare a nulla, tutti i pensieri si allontanano, ci si allontana pure dall'attesa di dimissioni e nuovi incarichi, chiacchiere e nuove speranze, urli e sbraitamenti inutili. Inutili sì, perchè con questi sfoghi nulla si fa. Un po' mi danno fastidio, queste dimissioni sono arrivate perchè B. al G20 nessuno se l'è filato, e alla fine le pressioni dell'UE gli hanno fanno prendere questa decisione. Sono stata sintetica, ma la sostanza è questa. Vale più la politica internazionale che quella interna, e ci si ritrova a dover noi subire.
Ricordiamoci che saranno comunque mesi lunghi, duri e che comporteranno sacrifici. Al governo ci andrà un direttivo non direttamente scelto dal popolo, un tampone...che preferisco alle elezioni immediate, perchè mi auguro che prima arrivi un referendum per abolire l'attuale legge elettorale e successivamente venga subito convertita in legge. Poi si potrà votare. Finalmente. e finalmente qualche viso reale  e che abbiamo seguito nelle campagne elettorali ci potrà rappresentare in Parlamento. Io ci spero tanto.
Or ora, qualsiasi decisione prenderà il nuovo governo si dovrà digerirla anche se non ci va??? Una domanda che un po' mi assilla.
Non è che con B. non più a capo del Governo ci si ritrovi improvvisamente in paradiso..., qualcosa di forte per risanare il Paese e rimediare agli errori passati dovrà comunque accadere, e coinvolgerà anche le masse più deboli. Tagli/patrimoniale e tante altre che leggo in rete ... voglio prima vedere realizzarsi qualcosa prima di giubilare.

Così mi butto a lavorare in cucina: un altro momento che adoro che mi aiuta ad evadere con la mente è starmene in cucina ad impastareINVENTAREprovareSBAGLIARE
(non è che non ci voglio pensare, ma a volte mi rendo conto che penso troppo, e il mio guscio ne risente ^^)
.... e così vi lascio con una ricettina veloce, gustosa per un thè con le amiche, ma anche per una colazione gustosa ed esotica, sono i Biscotti al cocco di Ann: quando vedo cocco gli occhi mi si illuminano, e vista questa ricettina molto semplice ho subito voluto provare. Così, tostato 125 grammi di cocco disidatato, quando si è raffredato l'ho mescolato alla stessa quantità di farina (io semi.integrale), 125 grammi di zucchero (io di canna), una grattatina di noce moscata, un pizzico di bicarbonato e acqua quanto basta a formare un'impasto sodo da tirare. Sarà un po' difficile all'inizio amalgamare il tutto, ma non demordete, dopo un po' il cocco inizierà a espellere il proprio grasso e aiuterà a idratare il composto.
In frigo per un'ora, poi l'ho steso sulla spianatoia e creato tanti piccoli biscottini che ho cotto il forno a 180 gradi per 15 minuti. Lasciati asciugare sulla gratella, ma irresistibili da subito, non ho saputo trattenermi e uno me lo sono subito mangiato.
Lo so, non c'azzecca con quanto ho scritto sopra, però voglio ricordarmi di questa data storica con la mia quotidianità e questa ricettina voglio renderla simbolo del ricordo,,, sìsìsì, stiamo vivendo la storia, in questi istanti la stiamo vivendo e non ce ne rendiamo conto...MA IO LO VOGLIO, VOGLIO RICORDARE, perchè ricordare aiuta a far di tutto per non incorrere in altri E/O- rrori.

mercoledì 9 novembre 2011

Una torta per due


Questa è una ricettina che ho trovato nel blog di Glo83! la posto per festeggiare due compleanni di due carissime amiche.
Uno è già passato, ma l'ho festeggiato lunedì sera .Si tratta di Giulia, mia cara amica di Riva del Garda. Di passaggio nel trevigiano, s'era programmata una scappatina pure da me, e così ho preparato a lei e marito una cena (quasi vegana, ad esclusione del dolce...) conclusa con questo dolce (ovviamente variato con una nota di personalità tutta mia ^^ ). Giulia, e il suo senso artistico, che esprime con la pittura, con il suo lavoro, e con le passioni di montagna, natura e naturopatia. Caparbia e tenace nella sua dolcezza...
e poi l'altra festeggiata è Francesca, dolcissima carinissima, che adoro (e lei adora me ^^), a cui sono grata perchè mi ricorda, con il suo modo di fare, quanto bella sia la vita improvvisata, far scorrere il tempo senza programmi e la viva spontaneità!

E allora, veloce da fare, ecco cosa serve per questa torta croccante di ricotta:
Ingredienti per il guscio:
300 gr di farina, (io provato anche kamut integrale, ottima variante)
75 gr di burro,
120 gr di zucchero,
1 uovo,
1 bustina di lievito vanigliato, (io cremor tartaro)
3 cucchiai di latte, (io latte di soia)

Ingredienti per il ripieno:
500 gr di ricotta fresca,
100 gr di cioccolato fondente, (io ho provato 50 grammi di ciocco fondente con 50 grammi di granella di nocciole fatta da me con le mie nocciole ^^)
100 gr di zucchero,
1 bustina di vanillina (io estratto di vaniglia in polvere)

Prima di tutto si prepara il guscio: nel robot formare una frolla, molto velocemente. Si formeranno tante piccole palline e non un composto sodo. Riporlo in una terrina, anche se molliccio e lasciarlo riposare al fresco.
Nell'attesa preparare il ripieno, sempre con il robot, ricotta e  zucchero.
Il cioccolato fondente io non lo grattuggio: con un coltello, taglio delle scagliette, che poi riduco sempre più piccole. In questo modo a me pare che la consistenza sia più golosa, si compatta meno e non si scalda con la grattugia.
Finito ciò, recuperare il guscio, e iniziare a stenderlo su una tortiera precedentemente imburrata o  in cui s'avrà messo un foglio di carta forno umido. Aiutarsi a stenderlo con le mani, tenendone 1/4 da parte per il guscio superiore. Dopo averlo per bene compattato con le mani, stenderci sopra la ricotta, e poi il cioccolato con le nocciole. Poi grossolanamente il resto della pasta del guscio, sopra il tutto.
Infornare per 45-50 minuti a 180 gradi. Se ci fosse un tempo umido come quello di questi giorni, e il fondo fosse difficile da stendere, usare la funzione ventilata negli ultimi 15 minuti!
E' buono sia tiepido, che freddo...insomma, una ghiottoneria ^^
Un'alternativa vegana potrebbe essere sostituire la ricotta con del tofu...se provate prima di me, fatemi sapere come viene ^_^


Un forte abbraccio alle mie amiche, entrambe 28enni e dal cuore grande, profondo e bello!!!
Anche una tirata d'orecchie, sennò non c'è gusto...

domenica 6 novembre 2011

Autunno, colori e un contest

Adoro l'autunno.
Sono nata in autunno e ritengo di sentirmelo addosso proprio come stagione.
E' la stagione con i più bei colori che ci possono essere, le foglie esprimono il meglio di sè e poi improvvisamente si lasciano andare, l'avete mai notato? Questo loro dolce fluire nell'aria, si fondono con tutto ciò che c'è attorno. Ad osservarle ci si riscopre così lontani dalla natura, invece di farsi trasportare anche noi da questa fusione, tendiamo a spezzare queste leggi naturali. Ma la natura tutta assieme ci dimostra di quanta maggior forza ha e la miglior cosa è divenirne consapevoli e farne parte attiva, riconoscendo a rispettando il reciproco rispetto.

Una cosa che mi piace fare è godere delle foglie secche, di passeggiate sentendo il loro rumore sotto i piedi, il profumo di marciume di verde e rami spezzati. Dove vivo è un po' difficile addentrarsi in campagna aperta, ma anche il solo fatto di intraprendere qualche viuzza del paese iper-civilizzato mi fa sentire bene.
 E poi le giornate ahimè si accorciano e allora che fare? Nei miei pomeriggi liberi ho voglia di  portare i colori in casa e mettermi all'opera nella mia cucina. Mi fa stare bene. Sento che è quello di cui ho bisogno in questo periodo.
E così ottobre è iniziato mettendomi alla prova con la pasta madre: l'ho generata, la sto cullando, dà degli ottimi risultati e a breve la farò conoscere anche qui. Ora una pagnotta sta completando la sua lievitazione dopo che ieri ho rinforzato la biga legandola in un canovaccio e lasciandola lì stretta a soffrire. L'effetto è stato impressionante, rumoreggiava e si è talmente gonfiata che parti dell'impasto sono fuoriuscite da fagotto che avevo creato. Leggi naturali che mi affascinano e mi fanno riflettere: lì, nella fermentazione, l'uomo non ci può metter mano, sono forze che non possiamo proprio intaccare...
Dopo il pane,  è venuta l'ora della zucca: l'arancione nei  piatti è ciò che preferisco e  l'orticello del suocero ce ne ha regalate una svariata quantità! La cosa che mi piace della zucca è la sua genuinità. Con poche sementi recuperate da quelle mangiate l'anno prima, e gettate ai bordi dell'orto, vicino alle zone incolte, loro si lasciano crescere senza aver bisogno di essere osservate e curate. Sono così in simbiosi con tutto ciò che le circonda che è inevitabile che le ami, rappresentano la genuinità pura.
E stessa cosa con i kaki che stanno arrivando or ora ... sempre arancione e vitalità. quasi che la Natura non voglia scoraggiarci per l'arrivo delle basse temperature; è lì pronta a offrirci il meglio di sè con frutti che solo a vedere ci scaldano il cuore.

E così ieri, tra i miei vari esperimenti culinari di cuoca casalinga in erba, mi sono cimentata in questa pizza-non pizza fatta con il recupero della polenta fatta il giorno prima. E' di una semplicità unica, senza glutine, e un piatto unico  che sazia e porta il sorriso.
Gli ingredienti necessari sono:
- 500 gr di polenta del giorno prima
- 1 uovo felice
- gorgonzola a piacere
- zucca lessata
- sesamo
- olio d'oliva e sale q.b.

Stemperare la polenta in una terrina con un cucchiaio di legno, aggiungere l'uovo e creare un composto omogeneo. Lasciar riposare un'oretta, poi in una teglia da pizza, stenderlo aiutandosi di una paletta unta d'olio.
Stenderci sopra il gorgonzola a piacere, a tocchetti, e poi sopra il tutto la zucca lessata precedentemente resa in purea con un forchetta. Il tutto deve avere un aspetto rustico, non perdiamoci in dettagli, con la polenta ci si può abbandonare all'istinto!!! sopra il tutto una spolverata di semi di sesamo, un filo d'olio d'oliva e un'aggiustatina di sale!
Pronta per essere infornata, a 220 gradi per 20-25 minuti, poi grill per altri 5 minuti per creare un po' di crosticina e rendere il fondo più compatto.
Sfornare e abbuffarcisi sopra, subito, immediatamente come abbiamo fatti noi, e noncurante della foto così anti.estetica ve la propongo lo stesso! ^_^

E in vena di nuove conoscenze che sto facendo in rete, e invogliata dai mille contest che ci sono in giro, con questa ricetta partecipo al contest di Su le maniche!
Un gioco che voglio abbinare alla divulgazione della cucina vegetariana! come vedete, la semplicità e gli ingredienti a km zero non azzerano la creatività, anzi, sono buoni, riscaldano l'anima soprattutto fanno bene alla natura.
Non dimentichiamoci del rispetto reciproco...forse iniziando dalla tavola può essere un buon inizio per renderci maggiormente consapevoli....