giovedì 27 gennaio 2011

Sciopero dei consumatori

Vi segnalo un'iniziativa, alla quale aderirò con molto entusiasmo: a partire da domani 28 gennaio al 4 febbraio 2011 è stato indetto uno sciopero dei consumatori.
Si tratta di una protesta al continuo aumento dei prezzi, in particolar modo dei beni di prima necessità.
Concretamente in cosa consiste questa iniziativa? Ecco qui in sintesi delle cose da fare, semplicemente, che non richiedono nessuno sforzo, se non un po' di coscienza e determinazione:
- recarsi meno possibile a fare la spesa: i motivi sono connessi sia al minor utilizzo dell'automobile nei spostamenti ed avere meno tentazioni di acquisti superflui;
- acquistare solo beni di prima necessità: evitare pertanto tutto ciò che è superfluo, non salutare, di cui non abbiamo un bisogno vitale, come ad esempio bibite, snack, frutta esotica, frutta e verdura fuori stagione, ecc... o che potremmo acquistare in altri periodi (la macchina tagliaerba per esempio!), o di elettrodomestici, che non necessitano di essere sostituiti proprio in questi giorni!!!
- evitare di fare benzina: è vero, per spostarsi e andare a lavoro per molti di noi è necessaria l'auto (compresa me, purtroppo i mezzi pubblici tra casa mia e lavoro sono treno e corriera, a orari impensabili e con fermate non vicine a dove lavoro), ma nel weekend possiamo sfruttare la bicicletta per andare a prendere il pane o trovare un amico, o perchè no le nostre gambe!
- recarsi ai negozi che preferiscono la filiera corta o in cui la prevalenza di cibo è di origine biologica ed equosolidale e sostenibile; negozi che non aderiscono alle grandi catene alimentari, che preferiscono la qualità alla quantità, non i grandi magazzini zeppi di cibo messo in bella evidenza a sembrar oro colato, e che ci invoglia solo a riempire il carrello; e se fosse proprio necessario andare in uno di questi mega-centri invece di prendere il carrello, aiutarsi con un cestino e imporsi di acquistare solo ciò che c'è scritto nella lista preparata a casa con obbiettività, e portarsi da casa una borsa di stoffa, in cui dentro ci stà solo quello di cui abbiamo bisogno;
- togliersi la pigrizia di torno, e invece di preparsi per cena qualcosa di pre-cotto, scegliere le materie prime: oltre a stimolare ancor di più la fantasia, questo permette di mettere pure in moto il nostro corpo, allontanarlo dal troppo pensare, dal frastuono che ci abbatte ogni giorno. Un esempio può essere fare gli gnocchi con le patate (che tutti hanno, no??), e la farina disponibili in credenza, oppure anzichè acquistare dei biscotti pieni di conservanti e confezionati da quelle grandi multinazionali, perchè non farseli da sè? e la zuppa o il purè? perchè anche questi non sostituirli con cibi vivi, di stagione, a km zero e soprattutto fatti da noi, con la nostra energia, che solo a mangiarli ti ritrovi con il sorriso in bocca e la pancia sazia ma felice perchè si tratta di qualcosa di autoprodotto? di TUO??? Riguardo quest'ultima osservazione, sono una grande sostenitrice del fai da te, e credo fermamente che spesso si tratti di pigrizia, e combatto contro chi dice di non aver tempo, ma poi passa ore al supermercato o si inebetisce davanti alla tivù;
- altra cosa, spegnere la tivù: darle meno spazio possibile di insinuarsi nei nostro pensieri, alternative al cosidetto relax ci sono, eccome!!! leggere quel libro che troppo pieno di polvere ti sta chiamando dalla libreria, andare a farsi una passeggiata, pensare al programma per le prossime vacanze, dedicarsi al proprio benessere con un bel bagno caldo, trovarsi a far ciacole con degli amici.... (o studiare per gli esami della prossima settimana, eh eh...) e potrei andar avanti all'infinito!!!
Sostenibilità, evitare gli sprechi, e fare del bene a sè stessi. Può essere un incipit a una visione diversa del mondo che ci circonda, una sorta di "prova" da ripetere costantemente fino a che diventa una sana abitudine. Un consumismo senza consapevolezza può solo portarci a impoverirci in termini economici, ma anche in tempo sprecato dietro a qualcosa che non ci arricchisce interiormente. Perchè quello di cui abbiamo bisogno è proprio dare stimolo alle nostre radici, nutrirle per crescere meglio e se qualcuno pensasse "sono cose che fanno in pochi, cosa mi metto a fare io nel mio piccolo..." beh, pensa solo a come ci si sente vicini a un bel albero, sano e robusto, nutrito di "valori" veri ...può portare nient'altro che giovamento a tutto ciò che lo circonda...
... e allora buono sciopero dei consumatori a tutti, sbizzarritevi con la fantasia!!! e pensiamo che da boschetto possiamo diventare una rigogliosa foresta...
E.

lunedì 24 gennaio 2011

La mia sacher

Il sole è consolatorio in una giornata come oggi, in cui l'umore è al top, ma la stanchezza di un periodo molto intenso si fa sentire. Ora mi aspettano giornate ancora più dure, ho due esami da preparare per i primi di febbraio, e praticamente dovrò dedicarmi a questo per tutte le serate...così ho ben pensato di viaggiare con i ricordi al mese di dicembre, tempo in cui riuscivo a scatenarmi tantissimo in cucina dando sfogo a una delle mie passioni preferite: fare dolci!
Mi è tornata in mente la mia Sacher.... adoro la cioccolata, nonostante sia un alimento (ma lo si può chiamare tale?, mah!!!a me piuttosto che alimentarmi, mi carica, addolcisce, ammorbidisce e coccola...) un po' da evitare, soprattutto nei casi di gastriti, difficoltà nell'assimilazione, però uno strappo alla regola ogni tanto può starci se non ci sono patologie gravi in corso.
E' un dolce re-inventato da me, più che altro personalizzato alle mie necessità/abitudini/convinzioni, molto leggero (provare per credere) e che assicura un grande successo.
Ingredienti
- 1 tazza grande da caffè di yogurt (alternativa vegana: yogurt di soja)
- 2 tazze di zucchero di canna
- 3 tazze di farina bianca di farro
- 3 uova intere (alternativa vegana, latte di soya fino a mantenere un impasto morbido, ma non troppo liquido)
- 3 cucchiai di margarina vegetale
- 1 bustina di cremor tartaro
- 70 di cioccolato fondente fuso a bagno maria
- 1 pizzico di sale

In un recipiente unire yogurt, zucchero, uova e margarina, e mescolare fino a quando si crea un composto omogeneo. Dopodichè aggiungere la farina , un po' per volta, il sale e infine il cremor tartaro. Deve risultare un composto semi-solido, ma cremoso. L'ultimo ingrediente da unire è il cioccolato fuso a bagnomaria: attenzione non deve essere bollente appena tolto dal fuoco, bensì leggermente raffreddato ma non troppo, in quanto poi inizia a solidificare e renderebbe l'impasto del dolce duro.
Impostare il forno a 180 gradi, foderare una teglia rotonda con della carta da forno inumidita e infornare per 45 minuti. Trascorso questo tempo, verificare se l'impasto è lievitato, e se nell'aria c'è un delizioso profumo di dolce cioccolato, è cotto! Di solito vado a naso, poi verifico la cottura con uno stuzzicadente, infilandolo e tirandolo subito fuori: se non presenta residui di impasto, il dolce è cotto.
Lasciare a riposo in forno per mezz'ora; poi togliere la torta dalla teglia e lasciarla raffredare completamente. Questo è necessario per permettere di tagliare a metà la torta per facilitare la farcitura. Quest'operazione è la più difficile: riuscire a tagliarla a metà senza romperla, alzare il coperchio, guarnirla e poi rimettere sopra il disco, per me è sempre una fatica enorme...ma ce l'ho fatta! Ho guarnito utilizzando la marmellata di susine fatta dalla suocera.
Finita quest'operazione si deve preparare la glassa per ricoprire l'esterno....e qui me la sono proprio inventata di sana pianta, e non nego di essere andata decisamente a caso.
Gli ingredienti sono:
- 150 gr di cioccolato fondente
- 50 gr circa di zucchero a velo
- poca acqua calda
- 1 cucchiaino di margarina
A bagnomaria si mettono cioccolato e zucchero a velo, e si aggiunge un po' d'acqua. Si lascia sciogliere il tutto, e poi con una frusta si sciolgono i grumi che si sono formati. Si aggiunge il cucchiano di margarina, e se il composto risulta essere ancora duro, un'altra po' d'acqua.
Per glassare la torta ci si deve servire di una gratella, a cui sotto si mette un foglio di carta da forno, o carta da frigo, per raccogliere la cioccolata in eccesso che cadrà.
Conclusa questa operazione, lasciar raffreddare...e dopo un paio d'ore può già essere mangiata!!!

giovedì 20 gennaio 2011

Azuki al profumo della Sicilia

Il legume della settimana sono gli azuki. Solitamente ad inizio settimana metto in ammollo una certa quantità di legumi e vedo di farmeli bastare per il resto della settimana, inventando ricette e abbinamenti con quello che passa in frigo e offre la terra. Gli azuki questa settimana me li sono mangiati saltati in padella con dei broccoli calabresi e oggi in un tortino combinato a ingredienti che mi richiamano i profumi della Sicilia.
Ingredienti:
- 500 gr di azuki già lessato
- 1 cucchiaio di farina di riso
- una manciata di pinoli
- una manciata di mandorle
- 5 pomodori secchi (se sott'olio meglio lavarli dal loro olio)
- 2 cucchiai di olio
- 2 cucchiai di acqua
- 1 cucchiaino raso di paprika piccante o 1 peperoncino
- 50 grammi di fiocchi d'avena precedentemente ammollati o in alternativa una patata lessa a fettine sottili
- sale q.b.
In un frullatore unire azuki, olio, acqua, farina, sale, pomodori secchi, paprika e tritare tutto insieme. Lasciar girare le lame per 5 minuti abbondanti in modo da formare un composto liscio, eventualmente se risulta essere troppo corposo unire un'altra po' d'acqua e se fosse troppo liquido correggere con dell'altra farina.
Nel frattempo sbucciare i pistacchi e tritarli grossolanamente con le mandorle: non deve risultare una polvere, devono rimanere anche dei pezzi semi-interi. Dopodichè scolare i fiocchi d'avena.
A questo punto si può iniziare a formare il tortino: prendere una teglia da forno di media dimensione, oliarla leggermente e iniziare a spalmare il composto di azuki precedentemente frullato formando uno strato uniforme in tutta la teglia. Poi distribuire sopra i fiocchi d'avena e infine le mandorle e pistacchi tritati. Infornare a 200 gradi (forno già caldo!) per 15 minuti, e gli ultimi 5 minuti accendere il grill per rosolare leggermente la superficie.
Si tratta di un piatto unico, ma anche un'alternativa per un antipasto.
L'alternativa per i celiachi è quella di sostituire lo strato di fiocchi d'avena con delle fettine sottili di patate già lessate!
Il tempo di esecuzione è di 15 minuti se si hanno già tutti gli ingredienti pronti, perciò ideale anche per chi come me ha i minuti contati nella pausa pranzo.
Gli azuki sono degli ottimi alleati per i nostri reni: sono diuretici, drenanti e stimolano la funzionalità renale; inoltre sono decisamente più digeribili rispetto agli altri fagioli, ecco che per chi non tollera gli altri consiglio di optare per questa varietà.
Osservandoli inoltre danno proprio l'idea di essere come un piccolo rene...se non ci ricordiamo a cosa servono, guardiamoli e facciamoci invitare dalla sua forma per capire come può esserci d'aiuto, come diceva Paracelso nella sua teoria delle segnature.


Oggi sembra una giornata di fine inverno...la nebbia finalmente se n'è andata, qualche raggio di sole illumina la terra e sembra già che qualche germoglio sbuchi da rami e che l'erba sia più verde rispetto al solito...illusione ottica, o desiderio che questi due mesi passino in fretta???

mercoledì 19 gennaio 2011

Pane, cipolle e patate

Sono giornate scandite da una costante routine...sveglia 6.30, frizioni, colazione, partenza per lavoro, corsa a casa per la pausa pranzo, poi altre 4 ore a lavoro, e alla sera giunta a casa...studiare fitoterapia e gli ultimi fine settimana sempre a Trento.... L'esame si sta avvicinando, una montagna di cose da memorizzare, ma soprattutto da assimilare. Ce la farò, ce la farò...mi ripeto costantemente questo mantra.. ce la farò...ce la farò...

Nel frattempo, per spezzare la monotonia e dare una boccata d'aria al mio cervello, ieri sera mi sono sbizzarrita in questa ricetta, veloce da fare, decisamente vegan, che può prestarsi sia come contorno che come piatto unico.

Starmene in cucina, mi fa staccare la spina, la mente vigile non pensa più e tutte le mie energie si concentrano in quello che sto realizzando. Non è stato nemmeno difficile da attuare, gli ingredienti li avevo tutti in dispensa: 4 patate, 2 cipolle, senape, del pane grattuggiato (ho macinato delle fette biscottate al farro), sale e olio, come dicevano i nostri nonni veneti "pan, segoee e patate" (pane,cipolle e patate). Il procedimento è veramente veloce: si tagliano a rondelle fini le patate, sminuzzano le cipolle; riposti questi ingredienti in una terrina si uniscono 2/3 cucchiai di senape, l'olio, il sale e il pane grattuggiato e infine si mescola tassativamente con le mani il tutto. Questo composto poi va messo in una teglia leggermente oliata, in forno a 180° per un'oretta circa (questo è il tempo che ho dovuto tenere con il mio forno).

Ormai non mi sorprendo più di quanto sia facile e pure economico prepararsi una sana cena con i frutti della terra, in cui originalità, tradizione (perchè no!), colore e salute non mancano.

Chiusa parentesi Cucina, mia amata cucina, mi son rituffata tra sostanze amare, alcaloidi, infusi e qualche nome in latino...

E.

martedì 18 gennaio 2011

Doppio strudel

La settimana prima di Natale m'ero fissata con lo strudel. Lo volevo assolutamente nel menù della cena della vigilia con la mia famiglia, però non riuscivo a trovare la ricetta che volevo ...prova e riprova mi sono imbattuta in questa ricetta, di Eirenedeiveleni tratta da VeganBlog.
Principalmente a me interessava trovare una pasta vegana che soddisfacesse la mie esigenze, perciò che fosse friabile, facile da tirare, di semplice esecuzione e che venissero usati ingredienti comuni. Per quanto riguarda il ripieno ho sempre avuto in mente i ripieni che volevo io :-)
E così la mattina della Vigilia ne ho sfornati 4! 2 alle mele, e 2 alle pere....e tra i quattro uno senza uvetta per i non amanti del genere (ma lo sanno cosa si perdono????)
Ecco che vi riporto gli ingredienti adattati ai miei gusti:
Per la pasta:
- 200 farina bianca di farro
- 60 grammi di olio di oliva
- 50 grammi di zucchero di canna grezzo
- 1/2 bicchiere di acqua
Per il ripieno di mele: (metodo classico)
- 2 mele tagliate a fettine
- 1 manciata di uvetta preventivamente messa in ammollo
- 2 cucchiai di marmellata di pere
- 1/2 manciata di pinoli
- 1 cucchiaino di cannella
Per lo strudel con il ripieno di pere:
- 2 pere tagliate a fettine
- 1 manciata di uvetta preventivamente messa in ammollo
- 2 cucchiai di marmellata di pere
- 1 manciata di frutta oleosa mista (pinoli, noci, nocciole, mandorle), avendo cura di spezzettare i pezzi più grandi

Per la pasta il procedimento è quello classico: si forma una fontana sulla spianatoia, si aggiunge lo zucchero e lentamente si unisce l'olio di oliva, mentre con due dita si inizia a mescolarlo agli ingredienti solidi. Dopodichè si unisce l'acqua pian piano e quanto basta a formare una pallina elastica ma ben soda.
Stendere la pasta sopra un canovaccio pulito, preferibilmente bianco e lavato con detersivo biologico e tassativamente senza profumazioni aggiunte. Il canovaccio, prima di appoggiarci la pasta, spolverarlo con un po' di farina per rendere l'operazione più semplice.
Dopo aver formato la sfoglia, la parte più bella! Preparare la farcia!!!
Come base, sul fondo, stendere la marmellata, poi sopra unire tutti gli altri ingredienti, chiudendo con la cannella spolverata sopra. Concluso ciò chiudere lo strudel, aiutandosi con i lembi del canovaccio, facendo aderire bene la parte sopra al resto della pasta.
Trasferire lo strudel dal canovaccio, alla placca del forno ricoperta da carta da forno, facendo in modo che la "cucitura" dello strudel vada sotto. Dopodichè fare dei tagli sopra lo strudel, e cospargerlo leggermente di zucchero di canna e infornare a 180 gradi per 40 minuti circa....
Vi assicuro che è una vera bontà, veloce da fare e oltretutto è anche vegano.
Il ricordo di questa ricetta risale all'ultimo strudel mangiato: era sabato sera, in appartamento con alcuni compagni del corso di naturopatia. Eravamo a Dro/Arco (TN), per un weekend di naturopatia pratica, esattamente di idrotermofangoterapia... (con esame di pratica annesso, mica miciomiciobaubau) un'esperienza esaltante, che mi ha completamente ribaltata sia a livello fisico che emozionale. Quello strudel non può nemmeno essere paragonabile a quello fatto con le mie mani, (((perchè il mio è veramente speciale))), ma quella sera la cosa che più ci ha alimentato è stata la condivisione...e allora chissenefregaseeraunpolesso... mi sono nutrita d'altro....
E di questo nutrimento voglio sempre di più, trascorrere delle serate a chiaccherare, avere la vera intenzione e convinzione di quello che si fa, vedere negli altri quello che siamo, confrontarsi, chiaccherare di qualsiasi argomento, abbattere i muri dell'indifferenza e soprattutto le barriere del giudizio che sono quelle che più ci fanno rivoltare...torno sempre lì, il mio cruccio quotidiano, ma SENTO che passo dopo passo qualcosa si sta muovendo...
E.

giovedì 13 gennaio 2011

Fulmine

Era da un po' che non mi svegliava un fulmine.
Sì proprio da una scarica, che voleva in qualche modo dirmi SVEGLIATI!!!!
ebbene sì, sveglia lo ero... "ma cosa vuole dirmi questa sensazione, questo brivido interno???".
Beh, stamattina l'ho scoperto: SONO STANCA DELL'IPOCRISIA.
E così ho dato inizio a una serie di tagli tra cui quello all'account Facebook. Detto e fatto. Forse un giorno ci ritornerò, per ora non ne ho bisogno.

Così abbandono tutto, mi tengo il blog, e agli amici che vogliono scrivermi/sentirmi dico: "fatelo! ma ci sono mail, sms, telefono e due occhi e una bocca per poter comunicare assieme!!!"

Ok????

mercoledì 12 gennaio 2011

Una mano per un sorriso

Solitamente si usa dire, che ogni anno nuovo porta dei propositi nuovi. Personalmente così non è stato, ma raccolgo un'ottima iniziativa, che mi ha dato una grande espansione di cuore, organizzata da due mie compaesane, di cui una posso dire sia la prima coetanea che ho conosciuto in vita mia, a cui voglio molto bene, (ho di lei delle foto mentre mi osserva con i suoi genitori al bordo della mia culla, che mi mettono sempre molta tenerezza...).
Riporto pari pari la loro lettera di presentazione, nella quale spiegano il loro progetto, che è da sostenere e pubblicizzare in ogni modo.

"Siamo Paola e Gigliola,

abbiamo creato un progetto concreto di raccolta fondi per sostenere una missione in Kenya: saremo noi in prima persona ad andare a consegnare i frutti del nostro e vostro sostegno, lavorando come volontarie durante la prossima estate.

Siamo venute a conoscenza della realtà di suor Maria Luisa che lavora a Isiolo in Kenya, in una piccola scuola la “Loreto nursery e Primary School”, la struttura ospita 260 bambini dai 0 a 6 anni, 450 dai 7 ai 13 e 70 dai 13 in su. Molti bambini dopo una certa età non possono più frequentare la scuola perché devono provvedere al sostentamento della famiglia; altri purtroppo muoiono a causa di malnutrizione e malattie.

Vogliamo dare a questi bambini l’opportunità di continuare a frequentare la scuola e costruirsi un futuro accorciando le distanze con il cosiddetto “mondo civilizzato”.

Abbiamo organizzato una serie di eventi per i prossimi sei mesi: il ricavato sarà interamente destinato al sostegno del nostro progetto.

Inizieremo con una cena Sabato 5 Febbraio ore 20.00 presso il ristorante Antica Osteria Zanatta, Varago di Maserada sul Piave (Tv) nella quale, una cara amica, Laura Zambelli condividerà con noi la propria esperienza in Africa, attraverso una mostra fotografica: “La mia sete d’Africa”. Durante la serata un attore leggerà dei brani, scelti per l’occasione.

Il programma prevede altri eventi ed infine una cena nella quale saranno illustrati i risultati ottenuti e avremo l’occasione di ringraziarvi con musiche e danze.

Vi vogliamo rendere partecipi di questo nostro progetto e chiedere il vostro aiuto: un piccolo gesto di condivisione per trasformare questo nostro sogno in realtà perciò vi aspettiamo numerosi al primo appuntamento!

Siamo certe che non mancherete!

Al ritorno dal Kenya saremo felici di condividere con voi la nostra esperienza per farvi conoscere quei sorrisi che una semplice stretta di mano ha fatto nascere.



Per Info:

Paola Viola 3472934675

Gigliola Barlese 3496039662 "

Ed ecco il loro sogno riportato nel Gazzettino di oggi... :))


Altre mie parole stonerebbero, giù le loro sono ricche di intensità, l'unica cosa che mi sento di dire è di aiutarle a realizzare al meglio questo loro sogno, partecipando alla loro missione. E' difficile imbattersi in iniziative VERE, nelle quali la prospettiva di condivisione e aiuto è reale e concreta, per questo la condivido con profonda ammirazione.
E nel mentre vi aggiornerò dello sviluppo dell'iniziativa...

E.