venerdì 26 novembre 2010

Bianca e soffice

E' arrivata, anche quest'anno è venuta a trovarmi... vestita di bianco, come piace a me e così morbida e soffice, un po' fredda, ma il calore te lo passa dentro quando la osservi e ti stupisci di come sia possibile una tale meraviglia della natura.
Ho tirato la tenda per vederla, e fremevo per uscire e farmi accarezzare dalla sua morbidezza, nessun cappello e ombrello, solo lei così bianca che scivolava sui miei capelli e mi faceva sorridere.
Chissenefrega se rompe le scatole creando qualche disagio e se ti fa andare più piano per strada...
E' un dono della Natura.

Grazie Neve

giovedì 25 novembre 2010

Zuppa di ceci e castagne

Oggi è stata una giornata particolarmente bella, carica di energia, iniziata guardando l'alba (sorseggiando i 7 limoni della cura dei limoni che sto facendo, dura eh!) con l'augurio, dentro di me, di portarmelo per tutto il giorno questo sole nascente.

Già stamattina pregustavo la zuppa che ho preparato ieri sera che ci siamo mangiati oggi a pranzo, una delizia!!!devo farmi proprio i complimenti, e quando ci stanno, li voglio!

Ho trovato questa ricetta sull'ultimo numero di Terra Nuova, e l'ho voluta subito sperimentare e come spesso accade, ho fatto un po' testa mia apportando qualche modifica.

Si tratta di una zuppa che utilizza frutti di stagione, ceci e castagne, molto semplice da preparare, la cosa più laboriosa è spellare le castagne...una vera lotta contro le pelliccine interne!

Ingredienti x 2 persone

- gr 230 di castagne

- gr 300 di ceci secchi

- prezzemolo fresco

- olio d'oliva

- uno spicchio d'aglio

- sale q.b.

- pepe (se piace)

- brodo vegetale (fatto con 1 cipolla media, 1 piccolo gambo di sedano, 1 carota)



Per prima cosa mettere a bagno i ceci. Io li ammollo 1 giorno e mezzo prima, anche 2, con un pezzo di alga kombu e una foglia di alloro secca per far in modo di togliere più fitati possibili e rendere i legumi più digeribili; e cambio l'acqua e li risciacquo almeno una volta (uso alloro e kombu anche quando ammollo i cereali).

Trascorso il tempo necessario, si lessano in acqua non salata, per 40-50 minuti.

Mentre si cucinano i ceci, si lessano pure le castagne, che non devono essere incise altrimenti entra acqua al loro interno; la cottura delle castagne è all'incirca 1 ora 1 ora e 15.

Dopo aver scolato entrambe, si passa a spellare le castagne che verranno subito fatte a pezzettini, e a preparare il brodo vegetale.

Dopodichè si può iniziare a preparare la vera e propria zuppa.

Mettere una pentola (l'ideale sarebbe il coccio, ma sig sig ancora non ce l'ho), con un filo di olio e l'aglio nel fuoco e aggiungere i ceci e le castagne. Lasciar rosolare per qualche minuto, per far sì che i gusti si amalgamino e poi aggiungere il brodo. Coperchiare il tutto, e lasciar bollire per 45 minuti, mescolando ogni tanto.

Trascorso questo tempo aggiungere il prezzemolo e il sale e le verdure rimaste sul fondo della pentola del brodo precedentemente frullate, dare un ultima rimestata e la zuppa è pronta!

Io l'ho accompagnata con un filo d'olio, e una fetta di soda bread integrale tostato.

E' una ricetta senza glutine e lievito, pertanto il pane può diventare uno ottimo accompagnamento per chi lo riesce a tollerare! Per quanto mi riguarda, avendo un'intolleranza ai lieviti, riesco a sopportare bene il soda bread, ed essendo velocissimo da preparare, ogni settimana me lo inforno!



"Davvero complimenti!" posso ripetermelo???

mercoledì 17 novembre 2010

Buon compleanno

Ho una grande passione, i testi delle canzoni. Spesso sottovalutatati, ma leggerli, allontanandoli dalla melodia che li accompagna, sono delle poesie, che hanno il potere di aprirti nuovi mondi e rappresentarti.
Oggi ne ho una in particolare, "Quello che sento" di Carmen Consoli.
Nella giornata del mio compleanno, non potevo non imbattermi in un testo così rappresentativo di quello che sono, e di quello che sento e in particolare a quel voler aprire il mio cuore a ciò che è vero.
Distaccarsi dalle inutili ipocrisie, che portano a fondo, che non illuminano e che ci rendono opachi agli occhi degli altri, e soprattutto ai nostri occhi, che sono gli unici che ci possono giudicare.
Ed ecco il testo integrale...un grazie a Carmen per la sua poesia...

"Potrei parlare.. discutere.. stringere i denti.. sorridere..
mentire infinitamente.. dire e ridire inutilità.. !
mostrare falsa, ipocrita serenità, quando le parole si ribellano.. !
favole fiumi, mari, di perplessità..
non c'è una ragione per non provare.. quello che sento.. dentro.. !
un cielo immenso.. dentro.. !
quello che sento ..

Ho bisogno di stare con te.. !
regalarti le ali di ogni mio pensiero.. !
oltre le vie chiuse in me..
voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero ..

Potrei parlare.. discutere.. stringere i denti.. sorridere..
soffrire infinitamente.. trovare un senso all’inutilità.. !
mostrare falsa, ipocrita serenità, quando le parole si ribellano.. !
favole fiumi, mari, di perplessità..
non c'è una ragione per non provare.. quello che sento.. dentro.. !
un cielo immenso.. dentro.. !
quello che sento ..

Ho bisogno di stare con te !
regalarti le ali di ogni mio pensiero.. !
oltre le vie chiuse in me .. !
voglio aprire il mio cuore a ciò che è vero.. !

Ho bisogno di stare con te !
regalarti le ali di ogni mio pensiero.. !
oltre le vie chiuse in me !
voglio aprire il mio cuore.. a ciò che è vero.. !!
.. a ciò che è vero .. ! "

lunedì 15 novembre 2010

Dolcezza Cachi

Un altro weekend così intenso che nemmeno mi sono accorta dell'arrivo del lunedì.
E ieri sera, crollata a letto senza il minimo pensiero per testa, se non il peso della stanchezza. Se ci ripenso sembravo un neonato dopo la poppata.
Sono un po' ritornata bambina infatti in questi due giorni, e in particolare sabato: sono stata all'aria aperta, da mia mamma, a raccogliere kiwi e cachi. La visibilità dall'alto dell'albero non era il massimo, ma la sensazione di respirare bene, di arrampicarmi e sentirmi libera mi ha riempito di belle sensazioni...sono stati bei momenti, anche l'ilarità con mia mamma mentre le lanciavo i rami zeppi di frutta...ne avevo proprio bisogno. Il tempo è letteralmente volato, e mi sono ripromessa di passare più tempo così, senza guardare l'orologio, in pieno relax mentale soprattutto!
Ora devo anche ingegnarmi a trovare qualche ricetta con questo frutto un po' difficile da apprezzare (per la prima volta l'ho assaggiato sabato, niente male!) ... marmellate, dolci...inizierò a sperimentare...
Qualche informazione nutrizionale su questo frutto così bello, che richiama il sole al tramonto, e che mi affascina molto, soprattutto vedere l'albero già privo di foglie, con i frutti appesi...sembra un albero di natale in anticipo! Nei campi in cui tutto, Il cachi un frutto tipico autunnale, è da consumare quando matura successivamente al raccolto. La buccia diventa di un colore arancione carico e inizia a rompersi; non va mangiato appena raccolto in quanto la forte presenza di tannino lo renderebbe astringente al palato, si deve aspettare la seconda fase della maturazione quando infatti i tannini diminuiscono e incrementa la parte zuccherina che gli conferisce quel tipico sapore dolce. La consistenza è gelatinosa, infatti è preferibile mangiarlo "al cucchiaio". Per la forte presenza di glucidi, non è consigliato a chi soffre di diabete, al contrario invece è ottimo per chi ha difficoltà metaboliche legate al fegato, lassativo e diuretico, fonte di potassio e beta-carotene, Vitamina C e A.
Generalmente si gusta crudo, tagliandolo a metà, e mangiandolo con il cucchiaio, ma ci sono tradizioni, tipo quella giapponese, in cui viene essicato. E poi marmellate, con cui guarnire crostate, oppure dolci in cui mescolarne direttamente la polpa...ho già l'acquolina in bocca....

giovedì 11 novembre 2010

Non tutto il male viene per nuocere

Dopo aver fatto la pace con l'acqua ci mancava di rimanerne senza a casa.
E questo è accaduto ieri, un consumo inquantificabile di acqua dall'ultima lettura avvenuta 6 mesi fa, con conseguenza chiamare idraulico, chiudere l'accesso all'acquedotto per evitare inutili sprechi e attendere oggi che il problema venga risolto.
E dietro a tutto questo organizzarsi con bottiglie, secchi, doccie a casa dei genitori .... per me un divertimento!
Siamo veramente succubi di un lavandino, che sgorga acqua quando noi lo vogliamo, acqua che si spreca, non accorgendosi al contrario di quanto invece sia una risorsa indispensabile per molte azioni quotidiane. Lo facciamo senza farci caso, un'abitudine da debellare, o una consuetudine da introiettare.
Per esempio, mi sono accorta che nel lavarsi i denti con l'acqua versata direttamente da una bottiglia c'è un risparmio e che per lavarsi le mani non è che serva rimanere così tanto sotto l'acqua: un'insaponata, e velocemente si tolgono sapone e sporco di dosso...Concentrarsi di più in quello che si fa, ci porterebbe a essere maggiormente grati per quello che abbiamo.

Stamattina, alle 6, sono uscita di casa a riempire una bacinella di acqua fredda direttamente dalla fontana degli suoceri per farmi poi le frizioni...la nebbia mi avvolgeva, e il primo suono che ho sentito sono stati i cinguettii degli uccellini che aspettavano l'alba....
...e anche questa giornata è iniziata con il piede giusto, a contatto con la Natura...

lunedì 8 novembre 2010

Fotogrammi

E' stato un weekend intenso e ricco.

L'alba di sabato, tra il grigiore della nebbia alta mi ha molto rinfrancata.

Molta gratitudine legata a dei fotogrammi che mi passano davanti

...gli asini incontrati per strada mentre mi accingevo ad affrontare la provinciale a ridosso del Grappa: costretta a fermarmi li osservavo....sicuramente scappati da un allevamento, erano così spiritati, respiravano la vera libertà...

...e poi il setter che mi ha letteralmente tagliato la strada...

...Roberta che mi accoglie con caffè caldo spremuta e con un regalo per il mio compleanno avvolto con la carta di girasoli, mi ha proprio commosso, si è ricordata del mio compleanno e della mia passione per questo fiore...

...la sorpresa nel vedere i miei amici di scuola divorare i miei biscottini Ciocco-Lemon...li ho letteralmente conquistati ...

... il sole di Trento, così caldo...rifletteva nelle foglie autunnali dei colori di rosso e giallo e fare il picnic scaldata dai suoi raggi è stato un toccasana...

...le risate con Roby e Paola... le mie vicine di banco mi fanno impazzire di gioia...

...e la cena al ristorante indiano? Roby ed io c'abbiamo preso gusto con le spezie...e le chiacchere che ne vengono fuori...che spensieratezza!

...il letto caldo poi...e sola con me stessa, ranicchiata su di me a leggere la tesi di un nuovo amico...non volevo smettere...ma la giornata era iniziata all'alba, la stanchezza era più forte della mia volontà...

...e infine rintrare da Trento, ascoltare la pioggia cadere sul tetto della macchina, e la mia casetta con il calore di un abbraccio ...

venerdì 5 novembre 2010

Find the river

Appena sfornati gli ultimi biscotti dal forno della cucina economica, ricetta dei biscotti di Bibi del blog Correndomi Incontro... Naturalmente già assaggiati! Buonissimi...e domani li porto con me a Trento.
Sono giorni che ascolto e riascolto Find the river dei REM, tratto da Loro album "Automatic for the people". Martedì d'istinto misi questo cd sul lettore in macchina, e questa canzone partì proprio mentre ero in coda sopra il Ponte sul Piave, dove il fiume aveva trasbordato e riempito d'acqua la golena, che costeggia la strada chestavo percorrendo...un paesaggio inquieto, ma forte, che non mi ha impaurito ma reso più vicina all'acqua e la sua forza.
La canzone dei REM fu pertanto una folgorazione... e in questi giorni di rinnovamento interiore è stato l'ulteriore tassello che mi ha spinto a reagire e riaccendere la mia fiamma interiore.
Riporto il testo di Find the River, è una poesia. ... ciò che meritiamo può essere anni luce da noi,ci vuole forza e coraggio per raggiungere i propri obiettivi...ma proprio così le cose vanno per il verso giusto
...poi, altro piccolo segno in questo testo è la citazione del bergamotto, il mio olio essenziale...così caldo e intenso...

"Hey now, little speedyhead,
The read on the speedmeter says
You have to go to task in the city
Where people drown and people serve
Don't be shy. Your just deserve
Is only just light years to go

Me, my thoughts are flower strewn
Ocean storm, bayberry moon
I have got to leave to find my way
Watch the road and memorize
This life that pass before my eyes
Nothing is going my way

The ocean is the river's goal,
A need to leave the water knows
We're closer now than light years to go

I have got to find the river,
Bergamot and vetiver
Run through my head and fall away
Leave the road and memorize
This life that pass before my eyes
Nothing is going my way

There's no one left to take the lead,
But I tell you and you can see
We're closer now than light years to go
Pick up here and chase the ride
The river empties to the tide
Fall into the ocean

The river to the ocean goes,
A fortune for the undertow
None of this is going my way
There is nothing left to throw
Of Ginger, lemon, indigo,
Coriander stem and rose of hay
Strength and courage overrides
The privileged and weary eyes
Of river poet search naivete
Pick up here and chase the ride
The river empties to the tide
All of this is coming your way"

giovedì 4 novembre 2010

Il sole dentro

Oggi è una giornata tutta a colori, in particolare tinta di giallo ed arancione.
Questa mattina mi sono svegliata all'alba con in mente un sogno fatto di colori, in cui parlavo della terapia dei colori...una scia forse della cromopuntura, sta di fatto che non ne so assolutamente nulla, e nel sogno ne parlavo apertamente!
All'alba pregustavo già il sapore di una giornata da non dimenticare, con la felicità che riempie il cuore. E così è stato....ho vissuto piccoli momenti che ho sentito vibrare nel cuore, e dentro di me ringrazio chi me li ha fatti vivere, e alle sorprese ricevute... Ogni giorno trascorso così sarebbe da fermare, per assaporarne tutta la linfa a braccia e polmoni aperti.
Così a pranzo mi sono decisa a provare una ricetta indiana dal colore giallo, assaggiata sabato sera a Trento,,, stamattina solo al pensiero che avrei provato a farla avevo l'acquolina in bocca...
Si tratta di cavolfiori all'indiana, sinceramente la ricetta proviene da uno stato ben preciso dell'India, ma la mia poca predisposizione a ricordare insegne e luoghi fa sì che ho generalizzato il nome!
Gli ingredienti sono molto semplici:

- 1/2 cavolfiore
- 1 cipolla
- curry e prapika piccante in polvere
- un po' di margarina
- panna di soja o yoghurt
- sale q.b.

Pulire e mondare la cipolla, tagliarla finemente e metterla sul fuoco a soffriggere con la margarina. Dopo di che aggiungere un bel po' di curry e la paprika.
Tritare finemente le cimette del cavolfiore, e aggiungerle al precedente composto e cucinare il tutto aggiungendo ogni tanto un po' d'acqua. Dopo 5 minuti agigungere la panna di soja, non ce ne vuole molta, giusto per fare una cremina che poi si amalgamerà al cavolfiore cotto.
Proseguire la cottura per altri 10 minuti, aggiungendo l'acqua quando serve. Alla fine assaggiare ed eventualmente salare.
E il piatto giallo è pronto! ... dava l'idea di uovo strappazzato, con ingredienti tassativamente di origine vegetale, dal sapore speziato e piccante al punto giusto.
L'ho accompagnato a del riso lessato con poco sale, e non condito. Delizioso! Ce lo siamo divorati io e A. !


Il buio è già alle porte, ma il sole brilla dentro...

mercoledì 3 novembre 2010

Un sasso gettato

Riporto la meditazione del 03 novembre tratta da"Eileen Caddy - Le porte interiori"-Edizioni Amrita. Non giunge a caso in un giorno così particolare per me, così lucente e in cui mi sento gioiosa e felice.
In questa meditazione, l'acqua, quell'elemento che temo ed amo, è protagonista di una bellissima metafora, che vorrei ricordare ad ogni mio risveglio...

"Inizia questo giorno con il cuore traboccante d'amore, gioia e gratitudine,
felicissimo di essere vivo, di fare ciò che stai facendo, di essere dove
sei; e osserva emergere la perfezione di questa giornata. Beate quelle anime
che possono vedere e apprezzare pienamente la bellezza, la gioia e l'armonia
che le circondano, quelle anime che Mi riconoscono in ogni cosa e in ognuno,
rendendo grazie per questo. La gioia è come un sasso gettato nel mezzo di
uno specchio d'acqua: le increspature si allargano fino a riva per poi
tornare verso il centro, portando gioia a tutto ciò che incontrano lungo il
cammino. L'amore è come un balsamo in grado guarire tutte le ferite, le
sofferenze e i dolori; ama il Mio divino amore. Ama colui che puoi amare e
colui che in apparenza non ispira amore; ama quelle anime che non conoscono
il significato dell'amore; ama i tuoi cosiddetti nemici.
Quando il tuo cuore sarà colmo d'amore, non avrai nemici. L'amore è il
fondamento di questa vita spirituale."

...e ricordarmi che la gioia è come un sasso che gettato nell'acqua crea increspature che si allargano e poi tornano verso il centro....

Che rumore fa la felicità?

"Che rumore fa la felicità?", mi domandano i Negrita....
... oggi posso rispondere che questo rumore è il proprio battito di cuore, tra le lacrime di gioia...